lunedì 19 agosto 2013

Scuola materna Arcobaleno, 3






Scuola materna Arcobaleno, 3 






Nel dicembre del 2010 arriva la risposta, per la verità molto pilatesca, della Regione Veneto e della direzione scolastica regionale: si tratta sostanzialmente di un accordo, in base al quale la Regione autorizza l'istituzione di nuove sezioni di scuola dell'infanzia, lo Stato si impegna ad assumere a tempo determinato gli insegnanti con i necessari requisiti e i comuni si impegnano a farsi carico delle spese del personale.
Si tratta, come si può leggere con un pò di pazienza, di una parzialissima apertura: in pratica un invito ai comuni a mettere un piede dentro  alla statalizzazione, a condizione di assumersene i costi con risorse proprie per un periodo di tempo non determinato. In questa prima fase l'amministrazione scolastica avrebbe posto a suo carico solo la gestione, attraverso le direzioni scolastiche già esistenti, con un aggravio di lavoro per dirigenti e segreterie, ma per lo Stato a costo zero.
Ovviamente allo scrivente non è dato sapere se dietro a questa prima apertura vi fossero promesse o impegni ad un successivo passo verso l'integrale messa a carico dello Stato.   

E, inoltre, le scuole o le sezioni di nuova apertura avrebbero avuto lo status di scuola statale, con la conseguente gratuità per le famiglie, fatte salve le spese per la mensa, o avrebbero continuato ad avere lo status di scuola comunale, con la conseguente possibilità da parte dei comuni di chiedere alle famiglie una compartecipazione alle spese, con i criteri fissati dalla legge per i servizi a domanda individuale? 

Ecco comunque la delibera della Giunta regionale con relativo allegato..

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 3161 del 14 dicembre 2010
Accordo tra la Regione del Veneto e l'Ufficio Scolastico regionale per il Veneto - Direzione Generale per l'istituzione di nuove o ulteriori sezioni di scuola dell'infanzia presso le Amministrazioni Comunali del Veneto.
L'Assessore regionale, Elena Donazzan, riferisce quanto segue:
L'attuale attenzione per l'infanzia e la sua scuola si fonda sulla sempre più precisa consapevolezza dei diritti del bambino così come sono presenti nella nostra coscienza, riconosciuti dalla Costituzione nel quadro dei diritti della persona e più volte riaffermati nei documenti degli organismi internazionali, e si connette alle rapide trasformazioni sociali e culturali in atto nel nostro tempo. La scuola per l'infanzia ha assunto la forma di vera e propria istituzione educativa soltanto in periodi relativamente recenti, avendo prevalentemente svolto, in precedenza, funzione di assistenza alle famiglie (e in particolare alle madri lavoratrici) con la custodia dei bambini in un ambiente possibilmente adatto alla loro crescita. Infatti sono andate da tempo emergendo e si sono progressivamente imposte le istanze di natura specificamente pedagogica, espresse ed affermate da una grande tradizione cui non sono mancati contributi di centrale rilievo anche da parte di studiosi ed educatori italiani. (da "Orientamenti dell'attività educativa nella scuola materna" , D.M. 3 giugno1991).
Oggi la legislazione riconosce alla scuola dell'infanzia, attraverso l'emanazione di norme generali e di specifiche indicazioni, il compito di concorrere all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e ad assicurare un'effettiva eguaglianza delle opportunità educative; assicura la generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell'infanzia per tutte le bambine e i bambini a partire dai tre anni di età. Tali prescrizioni sono contenute nella legge n. 53 del 28 marzo 2003, (c.d. Riforma Moratti), che ha definito le nuove norme generali sull'istruzione, le "Indicazioni nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative nelle Scuole dell'infanzia" e le "Raccomandazioni per l'attuazione delle Indicazioni nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative nelle Scuole dell'infanzia". Ad integrazione della legge, sono state emanate le "Indicazioni per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione"
Da ultimo, il D.P.R. n. 89 del 20 marzo 2009 ha previsto che l'istituzione di nuove scuole e di nuove sezioni di scuola per l'infanzia avvenga con la collaborazione degli enti territoriali, "assicurando la coordinata partecipazione delle scuole statali e paritarie al sistema scolastico nel suo complesso".
Dal canto loro, le famiglie chiedono alle istituzioni un ampliamento dell'offerta di servizi educativi per l'infanzia. Ma non sempre risulta possibile accogliere tutte le richieste di istituzione di nuove o di ulteriori sezioni dell'infanzia statali, che dipendono dall'assegnazione di insegnanti da parte del Ministero dell'Istruzione.
La Regione del Veneto, nell'intento di dare una risposta ai bisogni della collettività, e di contribuire alla generalizzazione di tale servizio sul territorio, propone la stipula di un accordo con l'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto che preveda che le Amministrazioni comunali del Veneto intenzionate ad ampliare i servizi educativi per l'infanzia, previo accordo con i Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche di riferimento, possano, a proprie spese, attivare nuove sezioni di scuola per l'infanzia o ampliare quelle esistenti.
In tal caso l'Amministrazione comunale interessata dovrà assumere gli oneri finanziari che saranno quantificati dall'istituzione scolastica statale, secondo il CCNL comparto scuola; il personale sarà nominato a tempo determinato dall'Amministrazione scolastica statale, secondo la normativa vigente.
Le nuove o ulteriori sezioni di scuola dell'infanzia accoglieranno i bambini dai 3 ai 6 anni come previsto dalla normativa statale, a tempo pieno (40 ore settimanali) o ad orario antimeridiano (25 ore settimanali), e saranno costituite con un numero di bambini compreso di norma tra 18 e 29 classe (D.P.R. n. 81/2009, art.9, comma 2), fatte salve le sezioni che accolgono bambini con disabilità. In queste ultime il numero non potrà essere superiore a 20 per classe (D.P.R. n. 81/2009, art.5).
Infine, le Amministrazioni comunali dovranno assicurare l'idoneità delle strutture scolastiche secondo le norme di sicurezza.
Allo scopo, il Relatore propone l'approvazione dello schema di Accordo il cui schema è contenuto nell'allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
§  Udito il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, 2° comma dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
§  Vista la Legge 28 marzo 2003 n. 53;
§  Visto l'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
§  Visto il D.P.R. n. 89 del 20 marzo 2009, art. 2;
§  Visto il D.P.R. n. 81 del 20 marzo 2009, in particolare artt. 5 e 9;
§  Vista la C.M. n. 37 del 13 aprile 2010
delibera
1.     di approvare lo schema di Accordo, allegato A, tra la Regione del Veneto e la Direzione Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto teso a favorire e sviluppare la diffusione sul territorio di servizi educativi dell'infanzia;
2.     di delegare la sottoscrizione dell'Accordo all'Assessore all'Istruzione e alla Formazione, Elena Donazzan.

seguono allegati



ALLEGATOA alla Dgr n. 3161 del 14 dicembre 2010 pag. 1/2
ACCORDO TRA LA REGIONE DEL VENETO
E L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO – DIREZIONE GENERALE
Premesso e considerato che:
la Regione del Veneto e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto intendono promuovere l’ampliamento
dell’offerta educativa per l’infanzia nel territorio veneto
tra la Regione del Veneto e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto – Direzione Generale
si conviene quanto segue:
ART. 1
A decorrere dall’a.s. 2010/11, al fine di contribuire alla diffusione di una cultura attenta ai bisogni della
collettività, fornire alle famiglie una risposta alla domanda di servizi educativi per l’infanzia e contribuire
alla generalizzazione di tale servizio sul territorio – rimasta eventualmente inevasa per impossibilità di
accoglimento delle richieste da parte del servizio statale – le Amministrazioni Comunali, previo accordo con
i dirigenti Scolastici delle Istituzioni scolastiche statali di riferimento potranno attivare ulteriori (o nuove)
sezioni di scuola dell’infanzia;
ART. 2
Le Amministrazioni Comunali intenzionate a tale ampliamento dell’offerta dei servizi educativi per
l’infanzia, dovranno formalmente assumersi i relativi oneri finanziari iscrivendo a Bilancio le specifiche
somme che saranno quantificate dall’Istituzione Scolastica statale, nella misura prevista dal CCNL comparto
scuola vigente;
ART. 3
Le Amministrazioni comunali dovranno accreditare alla Istituzione Scolastica statale di riferimento, previo
puntuale accordo sulle modalità, le somme finalizzate alla liquidazione delle competenze e dei relativi oneri
previdenziali ed assistenziali al personale docente necessario al funzionamento delle istituende sezioni di
scuola dell’infanzia;
ART. 4
Il personale docente necessario al funzionamento delle istituende sezioni di scuola dell’infanzia, sarà
individuato e nominato con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche,
dall’Amministrazione Scolastica Statale secondo la normativa vigente. Il personale nominato assume a tutti
gli effetti lo status di docente della scuola ed è tenuto a rispettare i conseguenti obblighi di servizio
specificati nel CCNL comparto scuola vigente.
ART. 5
Le nuove (o ulteriori) sezioni di scuola dell’infanzia potranno accogliere i bambini che compiono i 3 anni
entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento nonché, ricorrendone le necessarie condizioni di
fattibilità e qualora residuino posti nelle sezioni, anche i bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30
aprile dell’anno scolastico di riferimento.
ART. 6
Per ogni sezione di scuola d’infanzia funzionante a tempo pieno (40 ore settimanali) dovranno essere
nominati 2 docenti a tempo determinato, qualora invece la sezione funzioni ad orario antimeridiano (25 ore
settimanali) dovrà essere nominato 1 solo docente a tempo determinato,
ART. 7
Le sezioni di scuola d’infanzia sono costituite di norma con un nero di bambini non inferiore a 18 e non
superiore a 29, fatte salve le sezioni che accolgono alunni con disabilità che devono essere costituite di
norma con non più di 20 alunni in relazione alla gravità della predetta disabilità;
ART. 8
La struttura scolastica dovrà essere idonea ad ospitare i bambini secondo i requisiti previsti dalla normativa
vigente.
ART. 9
L’istituzione di nuove sezioni di scuola d’infanzia non dovrà comportare oneri aggiuntivi a carico dello Stato
relativi al personale ATA,(assistenti amministrativi e collaboratori scolastici).
Il presente accordo ha validità a decorrere dall’a.s. 2010/11 e fino a diverso accordo tra le parti.
Venezia, ________________________
Per la Regione del Veneto Per l’Ufficio Scolastico Regionale
per il Veneto
Direzione Generale
L’Assessore Regionale
alle Politiche Istruzione Formazione e Lavoro Il Direttore Generale
On. Elena Donazzan Dott.ssa Carmela Palumbo

______________________ _____________________comu

2 commenti:

  1. Ciao Paolo era proprio questa norma che ci aveva spinto a realizzare la struttura.
    In un incontro a Venezia la Palumbo dopo aver visionato il nostro progetto della scuola dell'infanzia, ci ha incoraggiati a realizzare la struttura, rassicurandoci che avrebbe fatto di tutto per rendere pubblica la scuola.
    Di questo incontro ho riferito pubblicamente in consiglio comunale.
    Roberto Zambolin

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  2. Carissimo Sindaco, quando avete iniziato voi a progettare e poi a costruire la scuola dell'infanzia erano tempi diversi e il vostro slancio era perfettamente giustificabile, anche perchè appoggiato dalle istituzioni scolastiche. Poi la situazione è rapidamente cambiata e lo Stato ha iniziato a negare le risorse. A queste mutate condizioni era possibile rispondere in modi diversi. La giunta Pedron ha deciso come sappiamo, anzi come vedremo nei prossimi post. Quando sarà il momento ci dirai come avreste fatto voi?

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