martedì 30 dicembre 2014

Menzogna, amnesia e politica, una variabile genetica?



Menzogne e genetica
un'ipotesi rivoluzionaria





Premio Nobel e persona orribile, come taluni lo hanno definito, James Watson, scopritore della struttura del DNA e padre della biologia molecolare, torna alla ribalta della cronaca per un'ulteriore scoperta che, se confermata, potrebbe mutare radicalmente il corso delle cose, anche di quelle politiche. 

La recentissima pubblicazione di James Watson su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences), ripresa anche dall'italiana ResearchGate, va ben oltre alle caustiche intuizioni di 300 anni fa di Swift e Arbuthnot

Nella prestigiosa rivista scientifica americana, infatti, Watson e la sua équipe di genetisti molecolari, in collaborazione con il gruppo di Schwartz (chi non conosce il mitico "Fondamenti delle neuroscienze e del comportamento?)  evidenziano una stretta correlazione tra l'attitudine a convincere l'uditorio con la facilità nel narrare e sostenere elementi di non verità. La menzogna e la verità si fondono nella mente stessa del mentitore, creando, a detta degli autori, la forma più pericolosa: il mentitore che crede alle sue stesse menzogne e poi dimentica la verità e sorvola sui nessi logici e ciò in maniera del tutto indipendente  dalle qualità intellettive.
Sin qui niente di nuovo sotto il sole. Già il sentire comune aveva riconosciuto nei soggetti dediti alla politica le caratteristiche evidenziate dalla recente ricerca. Per i cittadini politica è sinonimo di menzogna, di affermazioni non veritiere rese con estrema spudoratezza e noncuranza.  Quasi tutti, ormai, vedono, il marcio, anzi il  lercio dappertutto, molto spesso a ragion veduta. 
Lo aveva detto già Pasolini: "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia."
Ma anche Cavour lo sosteneva sottilmente: "Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai."
Che dal sentire comune si sia passato alla dimostrazione scientifica dell'assunto e soprattutto alla localizzazione dell'anomalia genetica che lo sottende, è però novità delle ultime settimane. 
Il legame tra le due inscindibili qualità risiederebbe nel gene ShhTPh53, di origine extra cromosomica, probabilmente mitocondriale. Questo almeno fa sperare che la condizione non sia ereditaria.


Ovviamente gli autori non fanno direttamente riferimento alle attitudini politiche, ma il nesso, ad una attenta lettura, appare evidentissimo: il politico se vuole emergere deve convincere e deve saperlo fare, ma per convincere deve indossare  l'abito del mentitore.
Non è noto, essendo stato pubblicato per il momento  soltanto un Abstract, come siano stati acquisiti i dati sperimentali. 
E' possibile già sin da adesso rileggere alcuni eventi della nostra Italia contemporanea, grandi e piccoli alla luce di questa illuminante ipotesi di lavoro. 
Qualche anno fa, il caso più eclatante,  la famosa dichiarazione dell'allora cavaliere: quattro milioni di posti di lavoro, poi ridotti a un milione e mezzo e ulteriormente ridotti dall'attuale premier a soli ottocentomila

Di recente, l'occasione è stata data dall'approvazione della legge sul lavoro, dagli analfabeti di ritorno volgarmente detta Jobs Act, quando un  Renzi  serioso e non più funambolico, ha promesso una maggiore tutela per i non garantiti. 

Come non pensare alla ministra  Boschi che cita in aula un filosofico Fanfani, che avrebbe affermato che: "in politica le bugie non funzionano". 
O al sulfureo Beppe Grillo, predicatore della Resistenza 2.0, della scomparsa della destra e della sinistra che poi corre a Bruxelles a fare accordi con la destra più strong per poi volare anche ad Atene con lo stesso obiettivo.

Mille  le occasioni di verifica della teoria, anche nelle piccole realtà.
Chi non conosce un sindaco, un assessore o un semplice consigliere che promette e non mantiene, che si intesta meriti di altri o che si da veramente da fare, dimenticando quello che altri avevano fatto prima di lui o che egli stesso aveva fatto in un'altra posizione. Le varianti sono veramente infinite.
Ma questa, forse, è la forma più completa  della variante  ShhTPh53: la menzogna associata alla perdita di memoria e la presunzione che tutti gli altri (cioè chi non possiede il famigerato gene) siano un pò tonti.
Un terreno vergine per Watson e i prosecutori della dottrina di Schwartz.    

  

lunedì 29 dicembre 2014

Nuovo blog dell'Associazione Storia e Vita



Storia e Vita ha il suo blog




Se mi sono preso una pausa dai tormenti quotidiani inflitti agli incauti lettori  è stato soltanto perchè ho perso un sacco di tempo a creare il nuovo blog dell'Associazione Storia e Vita e a trasferirvi tutti i post già pubblicati su questo blog.
Ho preferito una separazione (consensuale) dal mio blog perchè non tutti i frequentatori delle iniziative dell'Associazione potrebbero gradire di trovare le notizie degli incontri mescolate alle mie elucubrazioni, peggio ancora se riferite a Mestrino...

Da ieri quindi è attivo il nuovo blog, che pubblicherà esclusivamente le notizie relative alle iniziative dell'associazione e i riferimenti alle persone e ai fatti affrontati durante gli incontri.
Troverete il nuovo blog all'indirizzo associazionestoriaevita.blogspot.com, ma lo potrete anche raggiungere direttamente cliccando sulla barra sottostante il titolo del blog o sul logo dell'associazione che trovate in alto a destra nella homepage di questo blog .
Nessuna paura: appena sarà possibile l'url del nuovo blog sarà semplificato..

Parole di scuola: un anno di scuola dalla A alla Z.



La scuola vista dagli altri









Ogni anno la rivista Tuttoscuola pubblica un dizionario alfabetico, contenente le voci più significative per la scuola italiana. Eccone un estratto. La versione completa sarà pubblicata a breve sul sito della rivista on line





A




AUTOVALUTAZIONE

(settembre) – Entra in vigore il regolamento del sistema nazionale di valutazione che prevede, come prima tappa (oltre agli ormai collaudati test di apprendimento) l’autovalutazionedegli istituti scolastici.
Le scuole, avvalendosi di uno schema tipo apprestato dall’Invalsi, cominciano a predisporre il loro Rapporto, che sarà reso pubblico a Luglio 2015 con l’obiettivo di diventare anche uno strumento di trasparenza e rendicontazione pubblica a disposizione delle famiglie.
A Ottobre 2015 l'Invalsi pubblicherà il primo Rapporto nazionale sul sistema scolastico italiano.
Dall’a.s. 2015/16 avrà inizio la valutazione esterna da parte di nuclei composti da esperti e da ispettori del Miur. Eppur si muove.
B







C
COSTO STANDARD

(novembre) - Se ne discute in un affollato convegno promosso a Milano dalla deputata Elena Centemero, responsabile scuola e università di Forza Italia, al quale interviene Valentina Aprea, assessore regionale all’istruzione (in Lombardia “c’è apertura verso il pluralismo educativo”).
Dal convegno emerge che il costo standard, definito tecnicamente come “costo ipotetico calcolato sotto precisi assunti di efficacia, efficienza e qualità dei processi” (da non confondere con costo medio o a consuntivo), potrebbe portare grandi benefici a tutto il sistema se ben gestito, ma anche grandi guasti e inefficienze se il management (leggi presidi) non fosse all’altezza del compito.
Intervenendo in rappresentanza del ministro Giannini, il direttore generale degli Ordinamenti del Miur, Carmela Palumbo, accenna all’ipotesi che un percorso di avvicinamento al Costo Standard - giù utilizzato in altri sistemi educativi e dall’Ocse - potrebbe essere costituito dall’estensione del modello attualmente applicato per la scuola dell’infanzia agli altri gradi di istruzione. Vessillo della scuola libera.




D



DISPERSIONE SCOLASTICA
(aprile) – Nell’ambito delle audizioni sulla dispersione scolastica presso la VII Commissione Istruzione della Camera (realizzata su iniziativa dell’on. Milena Santerini), Tuttoscuola presenta il 23 aprile il proprio dossier (http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=33308 ), frutto di una ricerca approfondita relativa agli istituti statali di secondaria di II grado.
In base alla ricerca, negli ultimi 15 anni quasi 3 milioni di giovani italiani, il 31,9% di coloro che dopo la terza media si sono iscritti a una scuola secondaria superiore statale, non hanno terminato gli studi con il conseguimento del relativo diploma. E più di un quarto (esattamente il 27,9%) di quelli che hanno iniziato un percorso di studi secondari nella scuola statal e cinqu e anni fa (a.s. 2009-10) non lo ha completato. Il leggero miglioramento riscontrato negli ultimi anni non cambia la situazione della scuola italiana che nelle comparazioni internazionali, e in particolare europee, continua a occupare una posizione di bassa classifica a causa dell’elevata percentuale di giovani di 15-29 anni in possesso del solo titolo di licenza media (Lower Secondary Education, ISCED 2).
L’elevato tasso di dispersione spiega, almeno in parte, perché in Italia la quota di Neet (giovani che non studiano, non hanno un lavoro e neppure si formano per trovarlo) sia molto superiore a quella della media europea (23,9 e 15,4 per cento rispettivamente), con punte superiori al 37,7% in Sicilia (addirittura 39,8% per le ragazze): molti di quei quasi 3 milioni di ragazzi dispersi nella secondaria statale negli ultimi 15 anni sono diventati Neet. Shoah sociale.


E
ESAME di MATURITÀ
(ottobre-novembre) – Dopo vaghe anticipazioni, il ministro Giannini dichiara di volere modificare la composizione delleCommissioni d’esame, prevedendo soltanto membri esterni, ad eccezione del Presidente, anziché metà interni e metà esterni come avviene attualmente. La modifica viene recepita nella proposta della legge di stabilità.
Giorgio Allulli, dirigente di ricerca dell’Isfol e docente alla Sapienza, lancia una petizione contro le commissioni interne degli esami di Stato, in quanto, a suo parere, si tratterebbe di un’iniziativa in palese contraddizione con le indicazioni dell’Ocse, che segnala gli effetti positivi degli esami esterni sui livelli di apprendimento degli alunni.
La petizione viene sottoscritta da migliaia di persone, tra cui centinaia di esponenti del mondo culturale e accademico, ottenendo un (almeno temporaneo) ripensamento da parte del Governo e la revisione della proposta ministeriale. Argine del buon senso.
EDILIZIA SCOLASTICA

(marzo-luglio) – Tra le prime iniziative del premier Renzi vi è una lettera inviata a tutti i sindaci italiani in cui scrive: “Ora la vostra e nostra priorità è l'edilizia scolastica. Nessun ragionamento sarà credibile finché la stabilità delle aule in cui i nostri figli passano tante ore non sarà considerata il cuore dell'azione amministrativa e di governo…Vi chiedo di scegliere all'interno del vostro Comune un edificio scolastico. Di inviarci entro il 15 marzo una nota molto sintetica sullo stato dell'arte. Non vi chiediamo progetti esecutivi o dettagliati: ci occorre indicazione della scuola, il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento che avete previsto, la tempistica di realizzazione.
Sulla base delle richieste e delle prime indicazioni, viene approvato a luglio il finanziamento per un piano di edilizia scolastica che coinvolgerà 20.845 edifici su base nazionale per investimenti pari ad un totale di circa 1 miliardo di Euro, divisi in tre settori di intervento:
-         scuole nuove (costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, 244 milioni di Euro),
-         scuole sicure (messa in sicurezza ed agibilità degli edifici scolastici esistenti, 400 milioni di Euro),
-         scuole belle (interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale, 450 milioni di Euro). Si ricostruisce dalle fondamenta.




F
FALCUCCI  Franca
(settembre) - La senatrice Franca Falcucci, prima ministra a capo dell'istruzione negli anni '80, muore all'età di 88 anni. Viene giustamente ricordata per la svolta impressa all'integrazione degli alunni disabili che portò all'inserimento nelle classi normali di quei ragazzi svantaggiati. Una coraggiosa rivoluzione culturale e sociale di portata storica.
Democristiana, carattere di ferro, quasi una Thatcher dell'istruzione, sulla riforma della scuola elementare (poi varata alcuni anni dopo con la soluzione dei moduli) si scontrò con il suo partito e con il maggiore sindacato del settore. C’era allora il maestro unico e la Falcucci propose di mantenerlo per i più piccoli. Per i più grandi, pur accogliendo l’idea della pluralità di docenti, propose il modello “stellare” di specialisti che integravano l'opera del maestro di classe con attività complementari (musica, arte, educazione fisica, inglese).
Il suo progetto venne bocciato: niente specialisti esterni, affidamento delle discipline speciali ai maestri, aggiornati con corsi di specializzazione, e pari dignità professionale di tutti docenti.
Il nuovo piano renziano della "buona scuola" prevede il rinforzo esterno della scuola primaria mediante l'impiego di docenti specialisti prestati dalla scuola secondaria di I grado. Proprio come aveva proposto lei ventisette anni fa.
Muore il giorno dopo la presentazione del nuovo progetto tanto simile al suo, come se avesse voluto attendere la sua rivincita prima di chiudere gli occhi per sempre. Nella storia della scuola italiana.




H
HACKER

(giugno) – Pochi giorni prima della prova scritta nazionaleInvalsi per l’esame di Stato di licenza media il sistema informatico dell’Istituto subisce un attacco di hacker.
La Polizia postale segnala l’incursione e si mette alla ricerca degli incursori, scoprendo che la violazione è opera di alcuni giovanissimi frequentanti la scuola media.
All’Invalsi, nel timore che la violazione abbia provocato fuga di notizie, si vivono momenti di viva preoccupazione, perché la prova sostitutiva non è immediatamente disponibile, considerati i tempi molto ravvicinati.
Presidenza dell’Invalsi e Dipartimento del Miur devono decidere se rinviare la prova alla data fissata per le suppletive di fine giugno (con effetto destabilizzante sull’esame e sull’utenza) oppure ignorare l’incursione, contando sulla non fuga di notizie.
Alla fine si propende per la seconda scelta e la prova si svolge senza intoppi e senza conseguenze.  
La prova nazionale è salva e, soprattutto, l’immagine e la credibilità dell’Invalsi non vengono compromesse. Retroscena noto a pochi.

I
ITS (Istituti Tecnici Superiori)

(settembre) - Sono circa duemila, di cui il 24% ragazze, gli studenti che si sono diplomati agli Its (Istituti tecnici superiori), le scuole di specializzazione istituite nel 2008, sotto forma di fondazioni, per valorizzare il rapporto tra istruzione e mondo produttivo, e che negli ultimi due anni hanno visto un’accelerazione. Due diplomati su tre hanno subito trovato lavoro.
Sono numeri, quelli diffusi dal Miur in occasione della presentazione del sistema di monitoraggio e di valutazione dei percorsi formativi realizzati dalle Fondazioni degli Its, che parlano di un percorso formativo che funziona e che, come afferma il sottosegretario Gabriele Toccafondi, costituisce un modello anche per la ‘Buona Scuola’.
Su un campione di 1.214 diplomati risulta occupato il 64,66%. Gli istituti sono al momento 74, di cui 10 di nuova costituzione, e i percorsi attivati alla fine dello scorso anno erano 231, con 4.800 corsisti. Altri 100 corsi in via di attivazione prevedono ulteriori 2mila posti (a numero programmato), mentre sono circa 11.500 i ragazzi ammessi alle prove di selezione.
In questi poli di alta formazione tecnica rientrano 251 istituti scolastici, 510 imprese o associazioni di imprese, 125 università e centri di ricerca, 208 enti di formazione e 153 enti locali. I finanziamenti nazionali al 2014 ammontano a 75 milioni.Nuova frontiera.
L
LAUREATI
(marzo) - Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, commenta gli ultimi dati sui laureati del nostro Paese, forniti dall’Anvur e da AlmaLaurea, e afferma che laurearsi in Italia “sembra che... convenga meno che altrove”.
Visco anticipa anche i risultati di una ricerca realizzata dal servizio studi di Palazzo Koch secondo la quale il differenziale di reddito tra laureati e diplomati è in Italia nettamente inferiore a quello che si registra nei maggiori Paesi europei.
Nel 2010 il rendimento della laurea per i lavoratori dipendenti italiani rispetto a chi ha solo un diploma è stato di poco più del 30%, 15 punti percentuali in meno rispetto agli altri maggiori Paesi europei”, ha detto il governatore.
Eppure laurearsi conviene sia per le ragioni di sistema-Paese evidenziate da Visco (“L’Italia è un Paese povero di materie prime ed è quindi un Paese che, se deve investire in qualcosa, deve investire in noi, nelle persone oltre che in ambiente e nel patrimonio culturale”) sia come scelta individuale. Ne dovrebbe conseguire per il nostro Paese un alto investimento in istruzione in rapporto in PIL, che invece si attesta solo al 4,6% del Pil, fanalino di coda in Europa. Contraddizioni.

lunedì 22 dicembre 2014

Consiglio del 29 dicembre, l'odg 2

Rosi Mauro...

Il vicepresidente
del consiglio comunale





Durante la prima Repubblica era prassi consolidata che i presidenti della Camera dei Deputati potessero appartenere alla minoranza; tutti ricorderanno Nilde Iotti, Pietro Ingrao, Sandro Pertini, Giorgio Napolitano. Era l'epoca dell'incontrastato dominio democristiano, in un parlamento in cui tuttavia si riusciva talvolta a raggiungere onorevoli e storici compromessi tra le parti (solo qualche esempio tra i tanti: lo Statuto dei Lavoratori, i decreti delegati per la scuola, la scuola media unificata per tutti).
Con l'avvento della seconda Repubblica il principio è stato costantemente disatteso, a partire dalla tragicomica nomina di tale Pivetti, sconosciuta leghista un pò fuori posto dall'inizio alla fine del suo mandato.
Tuttavia anche nella seconda Repubblica le quattro cariche di vicepresidente hanno continuato ad essere assegnate alle minoranze. Si è continuato ad attribuire un potere reale alle minoranze, perchè i vicepresidenti si sono trovati spesso a gestire situazioni tese, dovendo garantire la continuità dei lavori dell'aula anche andando contro agli interessi dei propri gruppi. E' capitato anche all'ineffabile uomo venuto dal nulla, Luigi di Maio, costretto ad applicare una minighigliottina ad un suo sodale, Manlio Di Stefano, espellendolo dall'aula. 
E anche nell'attuale scassatissimo parlamento le minoranze hanno continuato ad avere la presidenza di importanti commissioni. 
Non così avviene adesso nel nostro assai funzionale, democratico, "risparmioso" comune.
Di presidenza di commissioni non se ne parla neppure, perchè tanto le commissioni non ci sono. Di presidenza del Consiglio neppure, perchè la carica doveva accontentare un'eminenza grigia, molto votato per la verità, che la occupa facendo da volano all'amministrazione e non al dibattito, e come tale partecipa, talvolta anche a tavoli sovracomunali.
Veniamo quindi alla carica di vicepresidente, al punto 4 dell'odg del 29 dicembre, chiesta e ottenuta dalla minoranza di ViviMestrino, come blando, blandissimo bilanciamento dei poteri in consiglio. Proprio il minimo per evitare che le riunioni si risolvano in un monologo delle opposizioni dinnanzi ad una maggioranza, supertutelata, e perciò silente, distratta e spesso disinformata. Il minimo per allargare la rosa dell'ufficio di presidenza che predispone, ma non sempre, i lavori del Consiglio.
Voci di corridoio riportano che la maggioranza vuole assegnarsi anche questa risibile medaglietta, dando luce a qualche personaggio che altrimenti non sarebbe mai nominato se non nell'appello ad inizio seduta.
Viva la democrazia! ViviMestrino agirà di conseguenza.



domenica 21 dicembre 2014

Controcorrente



Giustizialismo





Anche per la candidatura alle olimpiadi l'Italia si è divisa in due: da una parte gli ottimisti, con a capo i "soliti noti" che pregustano la cascata di miliardi, dall'altra i pessimisti del "non ce la faremo mai".
Dietro le due fazioni, una gamma pressocchè infinita di sfumature individuali, farcita di struggenti ricordi, come nel mio caso, sentimentalismi, passione per lo sport, grandeur all'italiana, necessità di fare promesse, speranza di lavoro e di occupazione, timore del definitivo default, moralismi da web, perdita talvolta incipiente, talvolta definitiva e irreversibile della voglia di fare e di sperare.
Senza scomodare De Rita  e il CENSIS, basta andare un pò in giro per le strade e contare le luci e gli addobbi natalizi: nemmeno un decimo dell'anno precedente, come se la gente esprimesse, anche in questo modo, la mancanza di motivazioni,  di speranza, di un seppur vago ottimismo, di desiderio.
Ma torniamo alle olimpiadi. Per me sarebbe un bellissimo ritorno a quelle immagini infantili del 60, di cui ricordo ancora date, nomi e record, l'olimpiade di Abebe Bikila, di Berruti, di Eddy Ottoz, di Lopopolo, Benvenuti e Cassius Klay.
Ma a parte i sentimentalismi, la collettività?
Atene e Barcellona hanno segnato l'inizio del declino economico dei rispettivi paesi; in tutte le occasioni, Londra inclusa, i costi previsti si sono moltiplicati; immaginatevi in Italia, dicono i pessimisti o i realisti.
Ma scusate non è quello che succede in qualsiasi appalto pubblico di qualsiasi entità (e nelle nostre case con qualsiasi piccola impresa?).
Bene, detto ciò, tappiamoci in casa, non facciamo riparare, non facciamo costruire, nè stadi, nè ponti, nè case, ma neanche scuole.  Non studiamo perchè tanto non c'è futuro, non facciamo opposizione, perchè tanto sono tutti uguali, non facciamo nuove conoscenze perchè sicuramente ci deluderanno, non andiamo in auto perchè c'è sempre il matto alla guida, non mettiamo le luci di Natale perchè è solo corrente sprecata...
Non apprezzo particolarmente Renzi, nè le sue smargiassate. Se fosse un vero uomo di Stato e non un politicante destinato come tanti all'oblio, dovrebbe avere il coraggio di promettere "lacrime e sangue" agli italiani. Ma è di tutta evidenza che se lo facesse o lo avesse fatto non avrebbe superato neppure le primarie di quartiere a Firenze.
Resta però una piccola fiammella di riscatto, anche per uno normale (intendo un ometto come tanti altri solo con una parlantina un pò più veloce e un intuito frenetico) come Renzi:
l'unica, insinuante rivoluzione (non solo cambio di verso) possibile e utile in Italia è il giustizialismo: piccole, grandi modifiche alle procedure, ai codici, alla velocità della giustizia, come quelle previste da Nicola Gratteri, che sarebbero l'unico vero grande ostacolo al dilagare della corruzione e dell'impunità. E, intendiamoci, non la sua definitiva scomparsa, ma la sua riduzione a livelli fisiologici, seppur da terzo mondo... 
A queste condizioni, non solo si potrebbero fare le olimpiadi, ma addirittura si potrebbe ricominciare a vivere. 
   


sabato 20 dicembre 2014

Consiglio del 29 dicembre, l'odg. 1



Le comunicazioni





Il primo punto del menù di fine anno (comunicazioni) riguarda una serie di osservazioni che la Corte dei Conti ha inviato al Comune di Mestrino in merito al conto consuntivo del 2012 già nel luglio di quest'anno.
La Corte esordisce contestando il ritardo nell'approvazione di tale bilancio, oltre i limiti massimi ammessi (il 30 aprile 2013). Si era a fine legislatura e la giunta Pedron era in piena crisi identitaria. Il Sindaco preferì ricorrere all'escamotage della mancanza del numero legale piuttosto che esporsi alla bocciatura del bilancio e alla conseguente procedura di decadenza: in piena campagna elettorale non sarebbe stato un buon biglietto da visita per un'amministrazione che si autodefiniva virtuosa per eccellenza. Meglio avere il rilievo della Corte, ma a cose fatte...
Ma la Corte non si limita a questo; rileva infatti presunte irregolarità in merito alla tempestività dei pagamenti, ai vincoli di spesa per il personale, alle verifiche del conto economico, alla gestione degli organismi partecipati (polizia locale, sistema bibliotecario ed ETRA, nel nostro caso).
Il Comune, per mano del nuovo revisore dei conti, risponde durante l'estate, ma non convince i giudici che nel mese di ottobre replicano ulteriormente. Il giudice istruttore prende atto di alcune giustificazioni fornite dal Comune, ma ribadisce, con un'approfondita reprimenda, l'assoluta irregolarità del ritardo di approvazione e soprattutto l'assoluta necessità della salvaguardia anche dell'equilibrio economico,  di cui in precedenza aveva contestato l'irregolarità, sostenendo che non è elemento secondario nella corretta gestione amministrativa ("l'equilibrio economico è garanzia di capacità di perseguire le finalità istituzionali e innovative di una amministrazione").  Conclude la Corte ritenendo che non debbano assumersi provvedimenti di censura, ma una .....sonora cazziata, questa sì!

venerdì 19 dicembre 2014

CONSIGLIO COMUNALE A MESTRINO


CONSIGLIO COMUNALE 
29 DICEMBRE






Convocato in "zona Cesarini" l'ultimo consiglio comunale dell'anno VI dell' E. P (era Pedron). Un menù di fine anno ricco, ma che si tenta di far passare in sordina. Nei prossimi giorni i dettagli.

Ecco l'o.d.g.:

  1. Comunicazioni
  2. Approvazione verbale seduta precedente
  3. Ratifica deliberazione  di G.C. 126 del 28/11/14 ad oggetto "variazione di bilancio n. 1 del 2014
  4. Nomina vicepresidente del Consiglio comunale
  5. Istituzione e nomina della commissione affari sociali
  6. Approvazione convenzione tra i comuni di Maserà, Mestrino, Saonara e Vigonovo (sic!) per il servizio in forma associata della segreteria comunale
  7.  Convenzione per l'affidamento di procedure di gare d'appalto di  lavori, forniture e servizi alla centrale di committenza della Provincia di Padova 
  8. Approvazione del regolamento di funzionamento del Consiglio comunale
  9. Mozione 12 del consigliere comunale Pinton " Censimento immobili sfitti"
  10. Mozione della lista civica ViviMestrino, "Nuova biblioteca di Mestrino
  11. Interrogazione 9 del consigliere Pinton, "Richiesta di chiarimento in merito alla mancata  approvazione della mozione M5S sulla messa in sicurezza degli accessi alla scuola di Lissaro

martedì 16 dicembre 2014

Curiosità

Mestrino all'avanguardia 
dello sport:presto un campo di PAINTBALL




Incredibile ma vero: il modernismo della dinamica amministrazione di Mestrino si manifesta anche nella attenta percezione di ogni priorità, incluse quelle in campo sportivo.
Ecco che, con delibera di Giunta del 18 novembre si dà il via ad una nuova avventura: finalmente, sacrificando un piccolo pezzo dello spazio sportivo del capoluogo, e dandolo in gestione a privati, anche Mestrino potrà godere dell'inebriante avventura dal PAINTBALL. 

Se volete sapere cos'è il Paintball, cercate qui.
Se invece volete sapere di più su quello che bolle in pentola in comune: cercate qui 

PS Vedrete anche una delibera di giunta ispirata (copiata) da Wikipedia

Comune di Mestrino - programma triennale delle opere pubbliche

Adottato  con delibera di giunta del 2 dicembre il piano triennale delle opere pubbliche. Il piano prevederebbe per il 2015 addirittura l'ampliamento della scuola primaria di mestrino, nonchè ulteriori opere stradali. Ma attenzione "adottato" non vuol dire che sarà realizzato! La realizzazione è legata alle consuete clausole del rispetto degli equilibri di bilancio, ecc. ecc. ecc.


sabato 13 dicembre 2014

Palermo e Santa Lucia




Siracusa, Palermo, Stoccolma.....










Un filo invisibile e antico spesso lega tradizioni lontanissime nello spazio e nel tempo. Una di queste è la ricorrenza di Santa Lucia, che è ricordata in modo molto sentito in parti del mondo molto lontane e diverse. 
La leggenda di santa Lucia risale all'anno 281 e parte da Siracusa, dove la futura santa fu educata alla fede cristiana. Dopo avere avuto la visione di sant'Agata, la ragazza non volle più saperne del fidanzato e della sua dote, che distribuì ai poveri. In seguito alla denuncia del fidanzato abbandonato fu sottoposta al martirio e decapitata (nulla di nuovo sotto il sole..) dai miliziani, allora di Diocleziano.

Con l'affermarsi e il diffondersi del cristianesimo dopo Diocleziano, si diffuse anche il culto della giovane di Siracusa, a partire dalla sua prima tomba posta nelle catacombe della sua città. 

Nel 6° secolo vi erano già chiese, oratori, monasteri a lei dedicati anche a Roma e Ravenna, poi il suo culto raggiunse ogni paese d'Europa. 

Il  corpo della santa rimase nelle catacombe di Siracusa fino al 1039, quando venne trasferito a Costantinopoli per proteggerlo dai Saraceni. Durante la crociata del 1204 i Veneziani lo trasportarono nel monastero di San Giorgio a Venezia e nominarono Santa Lucia co-patrona della città, costruendo per lei  una grande chiesa, demolita nel 1863, per far posto alla stazione ferroviaria. Adesso il corpo, che si dice sia ancora incorrotto,  si trova nelle vicinanze, nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia.

Le reliquie  si trovano in molte città d’Italia, fra cui Siracusa, e dell'Europa del nord, fra cui Metz, in Lorena. 

Due piccole reliquie, donate dal Patriarca di Venezia, si trovano dal 2002 nella chiesa di Santa Lucia, eretta presso il Centro Ragazzi Ciechi “Kekeli Neva” di Togoville in Togo. 

Palermo si introduce nella tradizione attraverso una leggenda medievale che prende le mosse da un periodo di carestia e di fame, dal quale i palermitani vengono salvati con l'arrivo di un bastimento carico di grano dopo aver invocato la santa. 
Per la fretta e per la fame, non utilizzano il grano per fare la farina e quindi il pane, ma lo mangiano bollito semplicemente con un filo d'olio. 

Ma a Palermo, ovviamente, il ricordo dello scampato pericolo non può essere che di tipo culinario: in questa giornata, infatti, i palermitani si tengono lontani dalla pasta e dal pane, rispettando questo precetto con una perseveranza davvero ammirevole, al punto che i forni rimangono pressoché tutti chiusi. Ma la rigidità dell'astensione dai farinacei, esibita in questa occasione ha un rovescio della medaglia: il palermitano contemporaneo medio non è per sua natura portato alla sofferenza e alla mortificazione della carne, così gli alimenti base (pane e pasta) vengono ampiamente surrogati da un florilegio di ghiottonerie, di cui si riempiono le tavole: Arancine, panelle  e "cuccìa".**


E la Svezia?
Qui la tradizione, parallela a quella cristiana, è però di origine vichinga e ricorda il solstizio d'inverno, cioè l'inizio del ritorno della luce dopo i lunghi mesi di oscurità. Nel medioevo iniziò l'usanza di vestire una fanciulla di bianco e col capo cinto da una corona di luci, con il compito di svegliare i dormienti nella notte. 
Negli anni la tradizione di santa Lucia è diventata una festa nazionale molto sentita. Migliaia di bambine svedesi vengono vestite con una tunica bianca, coroncine luminose e con in mano una candela. Ogni anno viene inoltre indetto un concorso per eleggere la più bella “Lucia di Svezia”, che ha il compito di raccogliere doni da devolvere ai bisognosi.




**Il nome “cuccia” deriva da una deformazione  della parola “cocciu” cioè chicco, o dal verbo “cucciari”, vale a dire mangiare un chicco alla volta.
La sua preparazione è quasi un rito nelle famiglie  palermitane: un'antica consuetudine che proviene dal mondo contadino.
In  periodo di mietitura, i chicchi di grano raccolti venivano lessati e mangiati sul posto nei momenti di pausa.
La  pietanza è sicuramente molto antica e tramandata dai conquistatori arabi. Anche adesso a  Tunisi o al Cairo  è ancora possibile assaggiare il Kech o Kesh, consistente in grano bollito addolcito da latte di pecora o di cammello associato a vaniglia e cannella.
Per cucinare la cuccia, bisogna ammorbidire il frumento per tre giorni in acqua fredda. La sera prima della festa, si cuoce il frumento a cuocere, coperto d’acqua e con un pizzico appena di sale. Dopo averlo scolato bene va addolcito con crema di ricotta, scaglie di cioccolata e frutta candita a pezzetti, con una scorza d’arancia o con una  “mouse” di cioccolata oppure con una crema di latte. 

venerdì 12 dicembre 2014

Concerto di Natale, anticipazioni dal programma



In programma brani di  de Boismortier, Quantz, Bach, Haydn.
Di questi due ultimi compositori ecco un'anticipazione delle musiche che verranno eseguite questa sera.




     "Dolce conforto, il mio Gesù viene", aria dalla cantata BMW 151 



Il trio Hob XV n.17 di Haydn nella versione con pianoforte

giovedì 11 dicembre 2014

Controcorrente

   


I bulloni incrociati*.






E' dell'ultim'ora la notizia dell'espansione delle 'ndrine anche nella francescana e sinora esente Umbria. Andando a ritroso nei giorni precedenti: l'arresto di Veronica, la madre di Loris, i 18 morti di Lampedusa (che si aggiungono ai 3419 del 2014), l'Azzolini salvato da una maggioranza che esclude solo SEL e M5S (più Casson), il fango del Giornale su Marino, il più grande centro commerciale d'Europa a Bagheria (sindaco 5 stelle), rivendicato come operazione salva bilancio (strane analogie!),  il forcone venetista alla guida della polizia provinciale di Padova (complice il PD), le aggressioni a Pizzarotti, ridotto ormai a simulacro di una fede democratica e libertaria da abbattere con furore millenarista (scherziamo? non siamo mica qui per cambiare veramente! le belle teste non servono, meglio quelli fotogenici!),  la Mafia Capitale, con annesse contorsioni giustizialiste di Forza Italia e Cinque stelle e via via vomitando.



Che fare? sono tutti uguali, tutti rubano, il PD è la nuova DC, la sinistra non esiste, chi si illude di veder cambiare le cose è solo un ingenuo, chi va ancora a votare è un colluso:  sempre più spesso sembra che si realizzi il paradosso  dei bulloni incrociati*.


Naturalmente, non appartenendo alla schiera di chi si consola dando la colpa agli immigrati e ai Rom, la rassegnazione, sempre alla porta, è tuttavia un calice troppo amaro da bere. Soprattutto se si riesce a guardare al poco o tanto di positivo che si muove intorno, anche in questo orribile nord-est e nel pestilenziale sud.

In Italia c'è ancora tanta gente pulita, ma non sono quelli del "tutti a casa", nè del "fuori gli stranieri dall'Italia": senza gli stranieri l'Italia non sarebbe più  la terra del "piuttosto che", del "mi consenta", del pressappochismo, delle clientele, della violenza mafiosa e della corruzione, dei nani e delle ballerine, dei guitti diventati capipopolo...
Sarebbe una terra magica, pulita, ben tenuta, amata e rispettata dagli "indigeni", soprattutto nei suoi aspetti naturalistici ed artistici, paese dell'impegno e del merito...

In Italia ci sono ancora (chissà per quanto ancora!) persone che si alzano ogni mattina per svolgere il loro compito (stavo  per scrivere un desueto  "loro dovere"), siano essi insegnanti, bidelli, carabinieri, medici, infermieri, operai, sportellisti della posta non isterici nè sfaticati, piccoli commercianti, artigiani, imprenditori, che tengono al profitto, ma anche a chi lavora fianco a fianco con loro. 

Ma soprattutto c'è un organo dello Stato, in cui albergano tutte le inevitabili debolezze proprie di ogni consesso umano: stupidità, superficialità, egocentrismo, lotta per il potere, corruttibilità, presunzione e ignoranza.
Sì, proprio tutte, ma a differenza che in altri contesti, quello politico per primo, solo in misura fisiologica.
E questo organo dello Stato si chiama Magistratura. Chi vuole continuare nella strada dell'impunità, della corruzione, dell'inciucio, della commistione mafia-politica, sa come fare: ridurla al silenzio, emarginare i Gratteri, i Morosini, gli Spataro, i Caselli, gli Scarpinato, i Davigo, i Di Matteo, i Pignatone.

 A me, invece,riempie di indiretto orgoglio il pensiero che a scoperchiare il vaso escrementizio romano sia stato un magistrato siciliano: ci sarà un motivo, no?

Concludendo, chi vuole cambiare verso all'Italia, e chi vuole seguirlo, studi bene il paradosso dei bulloni incrociati: ne trarrebbe un prezioso insegnamento.   Tutto il resto è chiacchiera.



*Due bulloni identici vengono posizionati insieme in modo che le loro scanalature elicoidali si incrocino come mostrato nell’immagine. Se muovete i bulloni uno intorno all’altro, le loro teste si muoveranno in avanti, all’indietro o resteranno nella stessa posizione l’uno rispetto all’altra?



mercoledì 10 dicembre 2014

Concerto della Mestrino Dixieland Jass Band


La banda dixieland della prestigiosa Società filarmonica di Mestrino, in concerto sabato 13 dicembre a Santa Maria di Sala 




martedì 9 dicembre 2014

Mestrino, notiziario del Comune, 2





   ViviMestrino sul          notiziario comunale



segue da Notiziario 1


A Mestrino c'è un'opposizione che non strilla, non ha sete di visibilità, ma fa la sua parte, costruendo nello stesso tempo la via per il futuro, informando i cittadini, parlando con la gente. Ecco cosa scrive nel prossimo numero del notiziario del Comune: 


Mille domande senza risposta

Un unico notiziario in un anno, mezza pagina a testa per le opposizioni: è il massimo di informazione che la giunta delle rotonde e della vendita dei beni pubblici concede. Difficile riassumere le mille domande dei cittadini; i lettori perdoneranno lo stile da SMS.
Arlesega:  decisa la nuova piazza consultando solo gli amici (senza le iniziative di ViviMestrino,  ¾ di Arlesega non ne saprebbe nulla), adesso i cittadini si chiedono perché tanti soldi (700.000 euro!) per una struttura fantasma e nulla per le scuole e poi ancora: visto che la decisione è presa, quando si inizia? Quanto dovranno restare senza campo da calcio i ragazzi di Arlesega? Non lo sanno i cittadini,  non lo sanno i consiglieri d’opposizione.
Sport e strutture sportive: quando verrà inaugurato il nuovo spogliatoio di via Filzi costato 400 mila euro ma con pochissime docce? (gli sportivi ricordano ancora lo scandalo delle partite internazionali di pallamano giocate in quelle condizioni..). Perché sono stati tolti gli spazi o spostati gli orari ad alcune società minori, perché bambini di 5  anni vengono relegati alle 8 di sera? Perché gli spazi sono assegnati  e gestiti per pochi?
Scuola e cultura. Perché alle scuole materne parificate viene inviata la convenzione e comunicato l’importo del finanziamento, senza alcun confronto su temi come disabilità, continuità, ecc.?  A quando la messa in sicurezza delle scuole? Quando un evento culturale organizzato dal Comune, separato dalle promozioni commerciali del Parco Babi?
Illuminazione. Cosa dicono gli “esperti” sull’illuminazione a giorno della discarica ETRA? rientra nei parametri del piano per la riduzione dell’inquinamento luminoso?
Sicurezza stradale. Come e quanto peggiorerà il traffico nel centro di Mestrino, già bloccato dal semaforo, con l’apertura del nuovo centro artigianale-commerciale presso la ex Maritan? Quanto sono larghi i marciapiedi della rotonda? Rispettano le norme invocate per non erigere le protezioni davanti alle scuole di Lissaro? Come faranno gli abitanti della zona sud-est, specie i ragazzi in bicicletta, a raggiungere il centro? La rotonda è stata fatta e pagata in buona parte dal Comune per l’Interspar o per gli abitanti di Mestrino?
Le proposte di ViviMestrino, regolarmente bocciate: l’istituzione delle commissioni bilancio ed edilizia,  lo spostamento di risorse in favore della scuola e, anche minime, in favore della cultura, le modifiche migliorative al progetto della piazza di ARLESEGA, la reintroduzione del referendum nello Statuto comunale, la messa in sicurezza della strada Regionale, favorire la messa in rete dei medici di base, adoperarsi per portare un pediatra a Mestrino, avviare un incubatore d’imprese d’intesa con la CCIAA, progetto per un centro diurno per anziani,  trasferire ed ampliare la biblioteca comunale, ….
Le proposte accolte, poche, pochissime: la Presidenza del Consiglio comunale, istituita ma attribuita ad un consigliere di maggioranza, la commissione per gli affari sociali, accolta dalla maggioranza ma non ancora attivata.
La battaglia democratica  di ViviMestrino, condotta in parte autonomamente e in parte in collaborazione con l’altra minoranza, che abbiamo sostenuto a viso aperto quando sono stati violati i suoi diritti,  tende a portare in Consiglio le istanze dei cittadini, che nascono dalla vita quotidiana, sia dei cittadini che si riconoscono in noi, sia di quelli che sono rimasti a casa, non credendo in niente e in nessuno, ma che formano di fatto il gruppo di maggioranza (il 40%). Noi ci siamo, pur tra mille difficoltà e delusioni convinti che prima o poi i trucchetti ragionieristici  e le scorciatoie antidemocratiche di questa maggioranza saranno comprese e riconosciute da tutti.

Un’amministrazione apparentemente perbenista ma che opera solo scelte di routine ed è priva di idee (le uniche sono quelle dei pochi privati e dei soldi spesi per le rotonde fatte a loro favore). Ma intanto inaspriscono la TARI sui rifiuti,  e la TASI viene introdotta senza particolari esenzioni per le situazioni che richiederebbero tutela sociale (nessun sconto per i minori a carico).

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