mercoledì 6 marzo 2013

Come vota Mestrino


Come vota  Mestrino

Con la testa, con la pancia, con il cuore, a caso, emotivamente, per protesta, per il cambiamento?

Guardiamo i dati:
·         Cinque stelle diventa il primo partito, con 2067 voti e il 31,37% (alla Camera)
·         Il PDL perde 701 voti rispetto al 2008 e diventa il secondo partito con il 21,96%
·         La Lega Nord perde 1109 voti rispetto al 2008 e assume un ruolo di pura testimonianza
·         Il PD perde 304 voti sempre rispetto al 2008 e diventa il terzo partito con il 17,90
·         La somma dei voti persi dai 3 principali partiti (2114) supera di poco il bottino di 5 Stelle (2067)
·         La differenza di voti di 5 stelle tra Senato e Camera  è pressoché pari  alla differenza esistente per le due camere nel numero degli aventi diritto
·         La consultazione del 2013 ha visto un’affluenza maggiore che in tutte le altre elezioni recenti: c’è stato posto, infatti, anche per i circa 600 voti di Monti.

E’ lecito inferire che, a Mestrino, 5 stelle ha intercettato lo scontento soprattutto di PDL  e Lega, con qualche piccolo apporto anche da sinistra?
E’ lecito dedurre che la fascia d’età 18-25 è  confluita quasi interamente su Grillo, a parte i 50 voti dati al PDL e i 20 a Rivoluzione civile, tenendosi ben lontana dall’alleanza di centro sinistra alla quale non ha concesso neppure un voto?

Ovviamente dovranno essere gli studiosi dei flussi elettorali a livello nazionale a dire quali sono state le reali interconnessioni tra i vari passaggi, ma il dato di Mestrino parla da solo: il popolo di 5 Stelle a Mestrino viene dalla destra tradizionale.
E’ presumibile che questo fenomeno si sia verificato in tutte le altre zone dove la lega si è fortemente ridimensionata e il PDL è calato, fatti salvi i voti di Monti, che però, a dire degli esperti in parte possono provenire anche dal PD.
Ma se questo assunto (cioè l’origine di destra di una parte del voto grillino) è vero, poiché in altre zone d’Italia sembra sia successo esattamente l’opposto, cioè lo slittamento da sinistra a 5 Stelle, è necessario che  Grillo spieghi un paio di cosette, senza buttarla in ridere e senza minacciare scomuniche, prima di tutto i suoi e poi al resto del mondo.
E cioè: come è possibile far digerire ad un elettorato, conservatore di origine (mi astengo dalle tanto odiate categorie della politologia, cioè destra e sinistra) alcune idee mutuate dalle lotte della sinistra tradizionale enon (l’acqua bene comune, il no alla TAV, l’abolizione delle province).
Viceversa, come è possibile far digerire a un popolo potenzialmente orientato al cambiamento, alla libertà, all’innovazione, cioè progressista, la aperture a Casa Pound, lo sdoganamento del fascismo,  l’assenza del dialogo interno e della possibilità di dissenso, la struttura aziendale del movimento.
Io ho perso le elezioni sempre, per trent’anni con la DC, per 20 (con qualche breve intermezzo) con Berlusconi, da adesso in poi temo di non perderle solo io.

Lista
REGIONALI 2010
SENATO  2013
CAMERA 2013

VOTI
%
VOTI
%
VOTI
%
CINQUE STELLE
129
2,83
1774
29,51
2067
31,37
PDL
1434
31,64
1396
23,22
1447
21,96
LEGA NORD
1434
31,64
492
8,18
497
7,54
PENSIONATI


49
0,75
40
0,60
LISTA SAMORI’


9
0,15


LA DESTRA STORACE


28
0,47
23
0,35
FRATELLI D’ITALIA


96
1,60
112
1,75
PARTITO  DEMOCRATICO
791
17,33
1214
20,19
1179
17,90
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
135
2,95
72
1,20
100
1,52
CENTRO DEMOCRATICO


8
0,13
5
0,07
LISTA MONTI


627
10,43


SCELTA CIVICA




597
9,06
UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI
187
4,09


94
1,43
FUTURO E LIBERTA’




15
0,23
RIVOLUZIONE CIVILE INGROIA


61
1,01
80
1,21
ITALIA DEI VALORI
235
5,15




RIFONDAZIONE E ALTRI
41
0,9




FARE PFD


83
1,38
103
1,56
VENETO STATO


23
0,38
23
0,35
LIGA VENETA


41
0,68
57
0,86
INDIPENDENZA VENETA


72
1,20
80
1,21
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI


5
0,08


MAGDI CRISTIANO ALLAM


10
0,17


RIFORMISTI ITALIANI CRAXI


1
0,01
0
0,0
PROGETTO NAZIONALE


5
0,08
2
0,03
DONNE PER L’ITALIA


20
0,33


FORZA NUOVA
18
0,4
29
0,48
38
0,57
CASA POUND


7
0,12
9
0,14
MODERAT ITALIANI IN RIVOLOUZIONE




12
0,18
IO AMO L’ITALIA




8
0,12
ALLEANZA DI CENTRO
62
1,36




PARTITO NASIONAL VENETO
8
0,17




VENETI INDIPENDENSA
14
0,30




UNIONE NORD-EST
67
1,47




ELETTORI AVENTI DIRITTO
7853

6281



Totale voti validi
4563

6012

6588

Bianche e nulle
178

110

187





Il raffronto con le politiche del 2008.

LISTA
SENATO
CAMERA
PARTITO DEMOCRATICO
1440
1483
SINISTRA ARCOBALENO
96
97
UDC
333
361
LEGA NORD
1494
1606
PDL
2025
2148

martedì 5 marzo 2013


Scrisse Elsa Morante

Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuol rappresentare.
Elsa Morante”

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini...

venerdì 1 marzo 2013

Mestrino, un paese retrogrado e bigotto?


Le risposte del cuore e la dura realtà.














Sicuramente no, viene da rispondere di getto: c’è una vita associativa animatissima, un volontariato silenzioso ma efficiente, società sportive per tutti i gusti, strutture sportive molto utilizzate, delle scuole malmesse, ma che funzionano per l’impegno quotidiano di tutti gli insegnanti, una pista ciclabile, un palazzetto dello sport, un bel parco pubblico (purtroppo morente per mancanza di idee), una torre medievale, locali pubblici rinomati in tutta la provincia, bar, alberghi, un tessuto industriale ed economico, che nonostante la crisi regge e dà lavoro e benessere, studi di professionisti.

Chi è arrivato da fuori, anche da paesi lontani (e qui si parla del 12% dei cittadini!), ci vive abbastanza serenamente, non ci sono segni evidenti di insofferenza o di razzismo, se non nei limiti che una recente politica dissennata, e adesso perdente, ha provato a cavalcare.

E in più, chi attraversa la statale 11 vede una grandissima differenza rispetto ai paesi vicini: a Mestrino a qualsiasi ora si passi e con qualsiasi tempo, c’è sempre qualcuno per strada, a piedi; negli altri paesi vicini dopo le sette di sera è il deserto.

Sono cose piccole, ma significative, per chi ci è nato o per chi ha deciso di trasfervisi per necessità, per lavoro o per amore.  

Tutto bene, ma c’è un tarlo che rode: ma se io fossi un ragazzo di 20-25 anni, sarei così contento? Finita la scuola o addirittura l’università, trovato un lavoro o un lavoretto, finita l’età del pattinaggio, della pallamano e del patronato, cosa farei? La risposta è ovvia: ci tornerei solo a dormire.

Se invece avessi 25-30 anni, un lavoro più o meno sicuro, lontano da Mestrino, in giro per il nord Italia o addirittura in giro per il mondo, o semplicemente in zona industriale a Vicenza, se torno la sera stremato dalla fatica e dalle incertezze della vita, cosa faccio: ci resto solo per dormire e ricominciare, domani, la mia vita fuori.

Dopo i 35, verso i 40, trovo nella famiglia, nella comunità, nelle strutture e nelle opportunità che essa offre, motivi di soddisfazione e appagamento, che si sommano ai legami del cuore, del sangue e dell’amicizia che mai mi hanno allontanato veramente da Mestrino.

In conclusione Mestrino, nel bene e nel male, è lo specchio della regione in cui è immersa, del tessuto sociale che la compone, dell’attività sonnolenta, ma nello stesso tempo instancabile, di cui si nutre, del modo di vivere, di sperare, di rapportarsi con gli altri.

Ma il mondo corre in mille altre direzioni;  sempre più cittadini,  giovani, uomini e donne di ogni età, non si accontentano “del natio borgo selvaggio”, fanno confronti, vogliono partecipare, vogliono valere come persone, vogliono vivere in modo più libero, non ci stanno più a soggiacere alle pastoie delle “famiglie che contano”, alla retorica e alle piccole furbizie della vecchia politica, all’insistente presenza delle vecchie personalità, alla chiusura dei consueti, circoscritti orizzonti.

Ma allora non si può fare proprio niente per cambiare?  Basta passare mille voti dalla lega a 5 Stelle, bastano le rotonde e qualche nuovo supermercato per migliorare la qualità della vita, per ridare entusiasmo e voglia di partecipazione ai giovani, per animare le serate e sentirsi dire da chi fugge: stasera sono impegnato a Mestrino?   

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