lunedì 30 marzo 2015

L'orario di lavoro degli insegnanti





Lavorano poco o molto? Sicuramente in un modo non organizzato, che abbassa la produttività.








Già Leonardo Sciascia ne "Le parrocchie di Regalpetra" rievocando i suoi anni da maestro elementare raccontava di quel velo misto di invidia e disprezzo che avvolgeva il suo mestiere: 1200 lire al giorno (il triplo di un bracciante), praticamente senza fare niente.

Poco è cambiato da allora, con una sola aggravante: alle invidie della gente comune si è affiancata, a rafforzarne la potenza distruttiva, anche la politica, con interventi bipartisan.
Ultimo arrivato il ministro Poletti, nostalgico del trasporto estivo di cassette della frutta.

I pregiudizi sono duri a morire e se qualcuno, ad arte li rinfocola, cui prodest? la distruzione della scuola è già in atto da tanto tempo, tutto il resto può solo imprimere una modesta accelerazione.
Un pò quello che sta succedendo con la giustizia: si valuta la produttività del magistrato sulla base delle ore passate in tribunale, che sono veramente poche, e il resto? la gente sa che nel civile, il giudice "scende" in udienza con almeno 100 fascicoli? Sa che le sentenze, belle o brutte, solide o cassabili le scrive a casa perchè non ha un ufficio in tribunale?
Anche sulla scuola si può sparare ad alzo zero: sono privilegiati e basta, che non si lamentino.
Per mestiere, dall'alto o dal basso delle mie artigianali 50 ore settimanali da dirigente, con sole 5 settimane di ferie, non sono mai stato tenero con le "lagne" degli insegnanti.
Quando volevo stare a casa qualche giorno durante le vacanze di Natale o di Pasqua, dovevo rosicchiare i miei 32 giorni di ferie, loro no. 
Ma non ho mai avuto la tentazione di colpevolizzarli anch'io per questo. Era ed è l'organizzazione che non funziona; loro (la maggior parte almeno) mandano avanti la baracca nonostante la disorganizzazione, la mancanza di fondi, i genitori e talvolta anche contro i dirigenti.
Facciamo un pò di calcoli.
Intanto i tre mesi di vacanza estivi sono una esagerazione: si tratta solo di due mesi, mentre la maggior parte dei docenti della secondaria, con la maturità,  finisce il 15 luglio e riprende intorno al 25 agosto con gli esami. Alcuni sono impegnati anche nei corsi di recupero.
Ma sin qui sarebbe ugualmente un privilegio se... se non teniamo conto che il lavoro dell'insegnante non è di tipo impiegatizio o d'ufficio. Dietro alle ore di insegnamento passate in classe, che sono piene e senza respiro, ce ne sono almeno altrettante lavorate a casa o nelle riunioni. Una parte delle vacanze (e delle domeniche) se ne va per la preparazione e per la correzione dei compiti. Certo l'ugualitarismo sindacale ha portato a delle insopportabili sperequazioni all'interno della categoria, non compensate da una retribuzione proporzionata ai carichi effettivi di lavoro. Per farla breve, non è la stessa cosa avere una sola classe o nove, partecipare ad un solo consiglio al mese o a nove, incontrare 25 genitori o 200, correggere 50 compiti scritti o 200 e così via. Naturalmente con enormi sacche di privilegio, da parte di chi non ha nulla da correggere o da preparare. Ricordo solo un vecchio adagio, opportunamente integrato: "chi non sa fare nulla, insegna; chi non sa insegnare nulla, insegna educazione fisica, chi non sa insegnare neanche educazione fisica...fa il dirigente".
Sicuramente un gesto d'autorità per modificare le cose ci vorrebbe e ci vorrà.
Inutile aspettarsi da chi è abituato a barattare alcuni innegabili piccoli privilegi (il più sentito: lavoro quando ne ho voglia io e oltre all'orario delle lezioni non voglio alcuna altra imposizione) con una sottostima sociale e retributiva, rinunci spontaneamente e felicemente. Tutti continueranno a comportarsi in modo assai miope, rinfocolando il malcontento esterno.
Chi è abituato ad andare al mare o "tornare giù" per due mesi difficilmente rinuncerà con piacere. Ma se le vacanze fossero più diluite,  come in altri paesi civili, se la formazione diventasse effettiva e venisse incontro ai reali bisogni di chi vive nella scuola, se venisse fatta quando non ci sono lezioni e non dopo giornate pesantissime, se...si spendesse un pò di più e in modo più intelligente, allora si potrebbe dire: per chi ci sta è così, gli altri fuori o, in prima battuta, sempre allo stipendio iniziale.     
  

venerdì 27 marzo 2015

Le vacanze scolastiche in Italia e nel mondo




Troppe vacanze estive?


















Una recente uscita del ministro Poletti, nostalgico della raccolta estiva della frutta,
 ha acceso il consueto dibattito calcistico tra favorevoli e contrari.
Il raffronto con altri paesi, vicini e lontani é sicuramente ingeneroso per l'Italia, ma non tanto, come sostiene il ministro, perchè il nostro paese ha il record mondiale delle vacanze estive, quanto piuttosto per l'attenzione quasi nulla che da noi si dedica ai problemi dell'apprendimento.
La  quantità di ore  che i nostri ragazzi passano a scuola, o meglio in classe, è veramente eccessiva, soprattutto se confrontata con i risultati che ci collocano sempre tra gli ultimi a livello internazionale, per quanto riguarda la matematica e la comprensione della lettura. 
A questo va aggiunto che anche il numero  di anni di scuola in Italia é maggiore, poichè i nostri studenti accedono al diploma  a 19 anni, contro i 18 della maggior parte degli altri paesi.
Pochi paesi al mondo (non so la Cina e il Giappone) ipotizzano che un adolescente o un preadolescente possa passare sui banchi 6 ore di seguito, secondo la più recente moda salva-sabato o addirittura 40 ore come nel tempo pieno della primaria, con compiti da fare ancora a casa.
Se i risultati fossero eccellenti, nulla da ridire, ma nella realtà ci collochiamo sempre tra gli ultimi nelle indagini internazionali. Evidentemente qualcosa non funziona. Forse sarebbe meglio, in questo caso, guardare altrove.

Una rapida scorsa ai link posti al termine dell'articolo può dare un'idea di come ci si muove nel mondo. 

Fatta eccezione per la Spagna, che mantiene un andamento del calendario molto simile al nostro, nella maggior parte dei paesi a noi vicini, il sistema è completamente diverso: in qualche caso i giorni di scuola complessivi sono pari a quelli italiani, ma più diluiti (Francia) in altri, come in Germania i giorni di scuola sono molti di più, ma, come vedremo più avanti, con una ben diversa articolazione giornaliera.



A solo titolo esemplificativo guardiamo nel dettaglio due sistemi diametralmente opposti al nostro.

Le vacanze in Francia
La Francia continentale é suddivisa in 3 zone, che, a parte le date di inizio e di fine dell'anno scolastico e le vacanze di Ognissanti e di Natale, che sono comuni a tutti, seguono dei calendari regionali per due ulteriori periodi di sosta: le vacanze d'inverno e di primavera. 
Le vacanze delle tre zone sono sfalsate tra loro per permettere un accesso prolungato alle località turistiche; in sintesi: c'è sempre qualcuno in vacanza dal sette febbraio al nove marzo e dall'undici aprile all'undici maggio.  
La vita scolastica è scandita in 5 periodi  rispettivamente di 38, 42, 30, 42 e 60 giorni, inframmezzati da periodi di sosta di due settimane. Contando i giorni effettivi di scuola, si arriva a 212 giorni, che si riducono a 178 per la maggior parte delle scuole, che sono chiuse al sabato.

VacancesZone AZone BZone C
Académies :
Caen, Clermont-Ferrand, Grenoble, Lyon, Montpellier, Nancy-Metz, Nantes, Rennes, Toulouse
Académies :
Aix-Marseille, Amiens, Besançon, Dijon, Lille, Limoges, Nice, Orléans-Tours, Poitiers, Reims, Rouen, Strasbourg
Académies :
Bordeaux, Créteil, Paris, Versailles
Rientro degli insegnanti
 lunedi 1 settembre 2014
Rientro degli alunni
martedi 2 settembre 2014
Vacanze di Ognissanti
19 octobre 2014 - 2 novembre 2014

Vacanze di Natale
21  dicembre 2014 - 4 gennaio 2015
Vacanze d'inverno
8 - 22 febbraio
 22 febbraio - 8  marzo
15 febbraio - 1 marzo
Vacanze di primavera
12-26 aprile
26 aprile - 10 Maggio
19 aprile- 3 Maggio
Vacanze estive
Fine delle lezioni: sabato 4 luglio 2015                





Le vacanze in Germania
Molti più giorni di scuola; pensate che le vacanze estive quest'anno in Baviera iniziano il 1 agosto e la ripresa delle lezioni è prevista il 15 settembre. Ma, anche qui: 5 giorni di vacanza per Ognissanti, 13 a Natale, 5 in inverno, 12 a Pasqua, 11 a Pentecoste più il 1 maggio, l'Ascensione e il 3 ottobre (festa dell'unità nazionale).
Ma non è questa la novità più rilevante, quanto piuttosto la seguente: in tutti gli ordini di scuola le ore di lezione settimanali sono 30, suddivisi in 5 giorni. Come si vuol fare in Italia, penserete voi? Mi dispiace smentirvi, ma l'austera Germania questa volta si dimostra molto più lassista dell'Italia; le "ore" di lezione sono di 45' e ogni giorno ci sono due intervalli da 15'. Morale della favola: a scuola dalle 8 alle 13, ore di lezione effettive 22,5! 

Le vacanze scolastiche in Europa

Le vacanze scolastiche nel mondo

martedì 24 marzo 2015

Autismo e tribunali, 3 - La sentenza di Bologna




   I danni da internet








Al parco, con la bimba di due anni. Si avvicina un'altra bambina un pò più grande, dal comportamento vistosamente anomalo, inceppata nei movimenti, stranissima nell'approccio, che ispira comunque una grande tenerezza e trasporto. La più piccola, senza nessuna remora, si lascia avvicinare, familiarizza,  si lascia toccare in quel modo strano, sorride anche se appare un pò sorpresa. 
Inevitabile avvicinarsi anche tra genitori. Quelli della bimba più grande appaiono preoccupati che la loro figlia non faccia del male, la inibiscono, la tirano indietro, la più piccola incuriosita e serena non si ritrae.
Dopo qualche minuto, l'inevitabile rivelazione: non è stata più la stessa, dopo il vaccino.
Bella cosa la rete. Magari trascurando la lettura della carta stampata, si riesce ad avere notizie e documenti, che qualche tempo fa comportavano noiose ricerche d'archivio. Ovviamente bisogna avere un minimo di conoscenze di base per non farsi fuorviare e restare vittime delle suffragette da internet (leggasi i missionari diffusori di post non verificati e spesso non verificabili), dei diffusori di bufale ben confezionate e soprattutto dei motori di ricerca.
Sì, i motori di ricerca. Provate a fare una prova, anzi due: se cercate "rom e sinti famosi", google vi porterà diritto, come seconda proposta, proprio su questo blog ad un articoletto scritto come sfogo alle banalità diffuse nella Padova che si apprestava a consegnarsi alla lega di Bitonci. Così, l'articolo, per altro di nessun valore, viene letto almeno da 30-50 visitatori al giorno, e ormai con migliaia di accessi è nella top ten del blog.

Provate adesso a scrivere "vaccini":  il browser completerà autonomamente con  "effetti  collaterali" e vi porterà come terza scelta ad un sito "negazionista", ben confezionato, con riferimenti "scientifici", pareri di "illustri scienziati"... come Stefano Montanari e signora. 
Difficile per me restare neutrale di fronte al progressivo avanzare delle credenze mistiche e antiscientifiche che caratterizzano la nostra epoca di ripiegamento su se stessi e di allontanamento da ogni pensiero seppur vagamente razionale e scientifico.
Quindi faccio la mia piccola parte, pubblicando un altro piccolo tassello di insperata razionalità, costituito dalla sentenza di appello del tribunale di Bologna, che ribalta l'incredibile primo grado di Rimini, che  aveva stabilito una correlazione certa tra vaccino e autismo. Tutto con un ragionamento, la cui assenza di logica grida vendetta e che si può così tradurre in italiano corrente: la vaccinazione ha preceduto la comparsa dell'autismo quindi, in assenza di altre cause conosciute dell'insorgere della malattia,  non si può che stabilire un nesso di causa-effetto tra vaccinazione e autismo.


Approfondimenti: 


Cari genitori vi stanno mentendo

Autismo e tribunali, 1

Autismo e tribunali, 2

Contro la disinformazione

Una posizione equidistante




La sentenza di appello di Bologna:





lunedì 23 marzo 2015

La musica del lunedì



Omaggio all'Ucraina










L'Ucraina non è solo terra di badanti, di povertà, di gelo e  di guerriglieri nazionalisti: é anche terra di cultura e di raffinata tradizione musicale. Anna Fedorova, la venticinquenne pianista di Kiev ne è la più recente rappresentazione. 

Il lunedì, per dare la carica ad un'intera settimana bisogna partire con una musica altamente energetica, ma date le mie condizioni di oggi,  non posso rinunciare ad una vena di poesia e di romanticismo.
Ed ecco quindi  il secondo concerto per piano di Rachmaninoff, ma in una esecuzione la cui intensità, a mio parere,  cancella anche le più mature precedenti interpretazioni.
A parte la complessità della scrittura al limite dell'eseguibilità, il concerto trabocca di un pathos tipicamente post romantico; qualcuno potrebbe dire sdolcinato e fuori tempo (siamo agli inizi del ventesimo secolo). 
L'interpretazione di Anna Fedorova, la pianista "bambina" gli conferisce, però, una carica di vitalità giovanile, di sensualità e profondità che si aggiunge alla scorrevolezza e alla delicatezza del tocco che non è mai enfatico e sopra misura. 
Per chi ha fretta consiglio di andare al minuto 20.33": uno spettacolo di grazia, poesia e sensualità: chi non vorrebbe essere al posto di quel direttore intensamente cercato con uno sguardo così appassionato? 
I tre milioni e passa di visualizzazioni non sono un caso.



venerdì 20 marzo 2015

I cambi di casacca




Sono tutti Scilipoti, o no?








“...Il parlamento non è un congresso di ambasciatori di opposti e ostili interessi, interessi che ciascuno deve tutelare come agente o avvocato; il parlamento è assemblea deliberante di una nazione, con un solo interesse, quello dell'intero popolo, dove non dovrebbero essere di guida interessi e pregiudizi locali, ma il bene generale.” 
Edmund Burke,  Inghilterra, 3 settembre 1774


Nessun vincolo di mandato, nessun mandato imperativo è previsto per i parlamentari  nella nostra Costituzione e così nella stragrande maggioranza dei paesi del mondo.  Pochissime eccezioni: Portogallo, Bangladesh, India e Panama, oltre ai paesi del socialismo reale, quando esistevano. (Vedi riquadro in calce sui lavori della Costituente).
Certamente in Italia si sta esagerando, perchè l'assenza di vincoli di mandato, che rende legittimo o addirittura doveroso, in taluni casi, il voto difforme dagli interessi immediati del proprio elettorato o dalle disposizioni del partito di appartenenza, ha dato luogo al ricorrente fenomeno dei cambi di "casacca" e di gruppo parlamentare. Siamo giunti a numeri molto elevati, come si può vedere da questi grafici interattivi.
Ma a ben guardare i numeri presentati dai grafici, l'elemento numericamente più rilevante dell'attuale legislatura è la scissione del PDL, di cui hanno beneficiato il NCD e altri gruppi centristi.
Il PD, accusato da Grillo di fare scouting, in realtà ha guadagnato solo 16 deputati, di cui ben 11 trasfughi da SEL e altri raccattati al centro e dalle spoglie dei montiani.
Nulla di strano: sul carro del PD stanno salendo un pò tutti; il caso limite è in Sicilia (grande laboratorio politico, l'isola!) dove sono entrati Cuffariani, Lombardiani, ex forza Italia ed ex AN. Un partito veramente democratico, una vera "mamma" per tutti!
L'altro fenomeno nazionale è la diaspora dal M5S: ben 35 tra camera e senato. Gente che ha interpretato alla lettera il disposto della Costituzione: se se ne è andata, trattandosi di gente normale senza eccessivo pelo sullo stomaco, disponibile ad affrontare le tonnellate di m...anifestazioni di dissenso della rete; doveva proprio essere stufa.
Altro cosa il fenomeno dei saltimbanchi di sinistra come Migliore, Zan e compagni. Il primo, saltato sul carro del vincitore per diventare governatore in Campania, non ha potuto neanche presentarsi a vantaggio del pregiudicato De Luca, che, se sarà eletto, decadrà il giorno dopo. Il secondo, catapultato da Vendola nel collegio di Padova a scapito di ben altre e più solide presenze,  probabilmente non avrà neanche un posto nel più ristretto ambito della squadra morettiana; sempre ammesso che, grazie alle beghe della lega, Lady Fashion riesca a portare a casa il bottino. Sarebbe in ogni caso una vittoria per demerito...degli altri.
Sbraiti pure Grillo, non c'è soluzione: cambiare questa norma significherebbe non cambiare la politica, ma cambiare la democrazia. L'alternativa è solo una selezione più democratica e veramente partecipata del personale politico da parte sua e da parte degli altri e, in ogni caso, restituendo, la parola ai cittadini attraverso le preferenze. Su questo terreno andrà misurata la coerenza politica e morale degli affezionati alla grande "ditta" PD.
L'elemento distorsivo in tutto questo affare è proprio la mutazione genetica di tutti i partiti, trasformatisi da aggregatori di consensi e di idee (o delle tanto vituperate ideologie) in vere e proprie "ditte" personali, dove il leader non è il capo partito, la guida, ma il padrone della ditta stessa.
Articolo correlato: 
democratura o dittacrazia...



  Il dibattito agli Atti dei lavori del 19.09.1946, seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione.
Il Presidente Terracini. [...] Apre la discussione sul seguente articolo proposto dall'onorevole Mortati: “I deputati rappresentano la Nazione nel suo insieme”.
Mortati, Relatore, osserva che qui si dovrebbe affrontare la questione del divieto del mandato imperativo. Sottrarre il deputato alla rappresentanza di interessi particolari significa che esso non rappresenta il suo partito o la sua categoria, ma la Nazione nel suo insieme. Si domanda se la disposizione da lui proposta si possa omettere o meno, perché potrebbe anche assumere una particolare importanza, se, ad esempio, si facesse del Senato la rappresentanza della regione o di categorie, e perché non si può dimenticare che oggi i deputati sono espressione dei partiti con i quali hanno un diretto legame. Sta di fatto che il problema esiste ed ha anche avuto un riflesso negli ordinamenti in cui è stabilita la decadenza del deputato quando è sconfessato dal suo partito.
Il Presidente Terracini ritiene che la disposizione in esame si potrebbe omettere. Essa poteva avere la sua ragion d'essere nei tempi passati e col collegio uninominale, quando il deputato si sentiva anche rappresentante di interessi di classe o vincolato al partito che ne aveva proposta e sostenuta la candidatura e quando la rappresentanza era circoscritta al collegio. Conviene comunque con l'onorevole Mortati che la questione non è di facile risoluzione e che qualsiasi disposizione, inserita nella Costituzione, non varrebbe a rallentare i legami tra l'eletto ed il partito che esso rappresenta o tra l'eletto e il comitato sorto per sostenere la sua candidatura.
Mannironi desidererebbe che nell'articolo proposto dall'onorevole Mortati, o eventualmente in un altro, fosse espressamente stabilito che il deputato possa liberamente esercitare il suo mandato senza vincoli di sorta.
Fabbri osserva che la questione si potrebbe semplificare, discutendo se si debba oppure no introdurre nella Costituzione la vecchia formula dello Statuto Albertino, nella quale espressamente si vietava il mandato imperativo da parte degli elettori. In ogni modo è favorevole all'articolo proposto dall'onorevole Mortati.
Di Giovanni ritiene che il concetto espresso nell'articolo in questione venga a caratterizzare la rappresentanza politica. Dire, infatti, che i deputati sono rappresentanti della Nazione equivale a dire che essi sono rappresentanti politici. C'è anche un'altra rappresentanza, quella organica degli interessi, che può trovar posto in altra sede, ad esempio nella seconda Camera.
Lussu ritiene indispensabile introdurre in un articolo della Costituzione il concetto di rappresentanza nazionale del deputato. Ricorda che nel passato essa si intendeva come ammessa; tuttavia vi furono lunghe ed aspre discussioni per stabilire se il deputato rappresentasse il suo collegio o la Nazione. Se, come è probabile, si arriverà ad una Costituzione dello Stato su basi regionalistiche o autonomistiche, sarà necessario affermare nella nuova carta statutaria che il deputato rappresenta la Nazione, e ciò per ovvie ragioni di opportunità.
Bozzi si associa a quanto ha detto l'onorevole Lussu: crede indispensabile introdurre nella Costituzione una norma nel senso indicato, in vista della struttura regionale dello Stato. Nel vecchio Statuto c'era e il non volerla includere nel nuovo potrebbe avere un significato lontano dagli intendimenti della Sottocommissione.
Il Presidente Terracini, per risolvere la questione in esame, mette in votazione la seguente dizione contenuta nel progetto dell'onorevole Conti e assorbente quella proposta dall'onorevole Mortati:
“I deputati sono rappresentanti della Nazione”. (È approvata).
Apre la discussione sulla seguente formula proposta dall'onorevole Conti: “I deputati esercitano liberamente la loro funzione”, formula che preclude la possibilità di un mandato imperativo.
Lussu ritiene implicito che l'esercizio della funzione di deputati sia libero.
Mannironi dichiara che l'avverbio liberamente non gli sembra pleonastico: proporrebbe anzi che dopo le parole: esercitano liberamente le loro funzioni si aggiungessero le altre: e senza vincoli di mandato.
Lussu ritiene che l'onorevole Conti, con la parola liberamente abbia inteso indicare la libertà assoluta. Ciò rende impossibile che il deputato sia perseguito penalmente per l'attività svolta nell'esercizio delle sue funzioni parlamentari. Difatti, l'articolo proposto dall'onorevole Conti così prosegue: “I deputati, durante l'esercizio del mandato, non possono essere arrestati”.
Bozzi ritiene che l'espressione liberamente abbia un contenuto più ampio di quello racchiuso nel concetto di mandato, e debba intendersi nel senso di libertà assoluta, onde è inutile aggiungere le parole senza vincoli di mandato.
Grieco è contrario a includere la formula senza vincoli di mandato, perché, a suo avviso, i deputati sono tutti vincolati ad un mandato: si presentano infatti alle elezioni sostenendo un programma, un orientamento politico particolare. Con l'aggiunta proposta dall'onorevole Mannironi si favorirebbe il sorgere del malcostume politico.
Mortati, Relatore, fa presente che nell'ultimo articolo da lui proposto e non approvato dalla Sottocommissione, si era astenuto dall'introdurre l'avverbio liberamente, pensando che esso potesse riferirsi tanto alle opinioni espresse dai deputati, quanto ai rapporti tra deputati ed elettori o partiti. Ciò per non pregiudicare una questione che dovrà essere risolta in un secondo momento: quella dei rapporti tra deputati ed elettori. Difatti si dovrà decidere se includere o meno nella Costituzione il criterio della revocabilità del mandato da parte degli elettori.
Lussu dichiara di essere contrario all'uso della parola liberamente poiché crede che con essa possano sorgere dubbi di interpretazione.
Il Presidente Terracini mette in votazione la formula: I deputati esercitano liberamente la loro funzione. (È approvata).
Mannironi insiste sulla sua proposta di aggiungere alla formula approvata l'espressione: senza vincoli di mandato.
Fabbri propone, qualora fosse accolta l'aggiunta dell'onorevole Mannironi, di farla seguire da un punto e virgola e dall'espressione: nessun mandato imperativo può darsi dagli elettori.
Mannironi dichiara di non aver nulla in contrario alla proposta fatta dall'onorevole Fabbri.
Il Presidente Terracini mette ai voti l'aggiunta alle parole: i deputati esercitano liberamente la loro funzione, delle seguenti, proposte dagli onorevoli Mannironi e Fabbri:
e senza vincoli di mandato; nessun mandato imperativo può loro darsi dagli elettori. (È approvata).

Successivamente, il 23.10.1946 sempre la seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione delibera di estendere ai senatori quanto stabilito per i deputati nell'articolo approvato il 19.10.1946. Dopo un anno, il 10.10.1947, l'Assemblea Costituente approva l'articolo nella sua forma definitiva:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
La votazione finale si svolge il 20.12.1947.

mercoledì 18 marzo 2015

La squadra, 2



Cacciatore di teste...



segue da: La squadra, 1


Alcune di loro, per la verità, già a settembre erano venute a sondare il terreno, chi col papà..., chi col marito, chi con i figli al seguito. Un papà con un'azienda turistica in una zona di mare assai rinomata si era accomiatato con un ammiccante: "mi venga a trovare". Le altre signore, con l'abito buono, si erano limitate ad illustrare animatamente le loro molteplici esperienze (didattiche), i loro successi con gli alunni e la loro capacità di andare d'accordo con tutti, "anche se giù é difficile..." -Qua invece!- penso io.  Insomma avevano fatto un pò di marketing in stile casareccio, ciociaro e salentino per lo più.
Nella confusione della grande aula magna, da sempre teatro di bivacchi settembrini di aspiranti supplenti, finalmente si fa strada il collega padrone di casa, per assegnare a ciascuno degli aspiranti cacciatori di teste un'auletta per il suo lavoro di approfondita analisi della preparazione culturale, del merito, del curricolo, delle esperienze, delle attitudini relazionali, della capacità di lavorare in gruppo, pardon in team, ecc. Manca una piantina per gli aspiranti, per sapere dove dirigersi, ma d'altra parte non siamo certo in Germania, il Veneto è pur sempre il sud del nord. E poi così i più svelti, sgomitando,  d'istinto superano questo primo ostacolo e realizzano di fatto una mini selezione naturale; il loro motto deve essere "abbagliamoli da subito (i dirigenti) e per prime (le aspiranti sono soprattutto donne), così non lasciamo spazio a chi viene dopo". 
Teoria deboluccia, perchè mi sono personalmente reso conto che dopo aver visto e sentito un quarantina di signore e signorine, ben poco mi era rimasto in testa, tranne qualche mestizia da emigrante, qualche eroico  e ingenuo entusiasmo da neofita e... qualche sobria scollatura autunnale. Certo se Renzi avesse rispettato i tempi, a fine agosto sarebbe stato tutto più interessante! Ma questo è un altro discorso.
Adesso non resta che scegliere. Per le medie è presto fatto: un'insegnante la conosco già, un'altra ha dato la disponibilità per gli scambi internazionali. Le altre si sono tenute ben lontane.
Molto più difficile per la primaria. Praticamente sono venute tutte a fare la fila dietro la mia porta, mentre altre scrivanie erano molto più sguarnite. Le più sveglie hanno anche sondato discretamente   le mie idee, la mia concezione della scuola e della didattica, si sono cautamente informate dell'orario, delle classi, del numero delle riunioni, del numero dei portatori di handicap.
Esco meditando su una verosimile realtà, che falsifica il senso del battage pubblicitario sulla buona scuola e sui nuovi poteri dei dirigenti. Sono loro hanno scelto me, anzi la mia scuola,  con i tipici criteri dei docenti: distanza da casa, dirigente che non rompe più di tanto, non prevenuto verso i meridionali, aria rilassata, discreto livello di innovazione, senza timori di sperimentazioni selvagge, durata delle riunioni, informazioni assunte dai colleghi e confermate durante i colloqui... Praticamente si sono messe in graduatoria. La mia, qualunque essa sia,  sarà una scelta forzatamente casuale, lontana anni luce dal merito e dall'oggettività.
Per non dare  troppo nell'occhio, una del nord e una del sud, una giovane e una un pò agé: vedo poche differenze rispetto alle vecchie graduatorie se non l'aleatorietà della decisione.
 In più chi non è stata "prescelta" da me dovrà pure essere collocata da qualche parte, riproverà dietro altre porte meno ambite e allora? Abbiamo solo introdotto un elemento di casualità sovrapponendolo al meccanismo oggettivo delle graduatorie. Questo é tutto. 
Il vero potere, magari condiviso con altri, e con strumenti idonei, vorrei averlo in seguito, dopo aver fatto la prova...Ma per gli statali questo è un innominabile tabù.




  

martedì 17 marzo 2015

Depuratore: delibera e parere di Mestrino

Il colore del pulito



Di seguito il documento finale emerso dalla seduta del Consiglio comunale tenuto a Mestrino il 3 marzo. 
Il parere della commissione contiene numerose osservazioni e integrazioni portate avanti da Nicola Gottardo in rappresentanza della lista ViviMestrino e poi fatte proprie da tutta la commissione. 
Restano a mio parere le contraddizioni formali già rilevate in precedenza, che fanno apparire più sfumata la posizione, di fatto totalmente negativa, espressa dal Consiglio. 
Sembra  prendersi  atto che la decisione definitiva verrà presa in altre sedi e nelle maglie dell'elenco delle criticità si introducono delle proposte migliorative, con la speranza che in alto loco vengano accolte, per limitare il danno.

La partita, quindi, esce dalle maglie dell'ufficialità formale e va giocata su altri terreni.  


Articolo correlato:
Il parere del Comune di Veggiano




Delibera e parere della commissione di Mestrino:






lunedì 16 marzo 2015

La musica del lunedì




E' esperienza comune constatare che anche una persona gravemente diseducata alla musica, quando ascolta Bach  non può fare a meno di fermarsi e, se richiesta, affermerà senza esitazione che l'ascolto è stato un'esperienza gradevole anche se in modo indefinibile. 
Non saprei dire neanch'io le motivazioni; forse perché in Bach la musica procede logicamente, sembra costruirsi da sola, ogni nota successiva è sempre attesa e giudicata ben arrivata dall'orecchio, il ritmo è incalzante, gli strumenti dialogano tra di loro in modo vicace, è seria, ma non seriosa, induce al movimento e non alle malinconie romantiche; chissà? 
Sta di fatto che Bach funziona benissimo in musicoterapia contro la depressione..
E sicuramente per affrontare le settimane frenetiche che ci attendono ci vuole ritmo, concentrazione, precisione, ma anche una qualche attenzione alla bellezza..



domenica 15 marzo 2015

La squadra, 1

In attesa della scelta


Nulla di nuovo dopo  il sole estivo






Riavvolgo il nastro di tre anni e leggo da dirigente l'articolo 7 del disegno di legge sulla Buona Scuola. Da servitore dello Stato non mi sono concesse prese di posizione pubbliche nei confronti dell'azione del Governo, qualsiasi esso sia, ma avverto indistintamente remore e preoccupazioni per quello che mi attende a settembre: la scelta dei nuovi insegnanti. 
Compio un ulteriore salto con la fantasia e mi avvicino alla data fatale: il 20 ottobre 2015. Perchè proprio il 20 ottobre? perché i ritardi del Parlamento, corretti in corsa con la consueta fiducia last-minute, hanno portato il pacchetto scuola a ridosso dell'estate; poi, come si sa, ci sono le ferie estive degli uffici centrali e periferici, i ricorsi, le richieste di interpretazione autentica delle circolari, le utilizzazioni, le assegnazioni provvisorie, i soprannumerari,  gli adempimenti ordinari di inizio d'anno e adesso eccoci qua. 
Venti ottobre, ancora con due classi alla primaria senza insegnante, le medie senza docenti di tedesco e di francese, in borsa un progetto di implementazione della didattica informatizzata preparato d'estate.
Sì, d'estate, nella pace di una scuola finalmente deserta, solo qualche genitore in pantaloncini e maglietta, quindi rilassato e genericamente ben disposto e meno polemico del solito.
Piccolo conforto annuale al lavoro oscuro e mai riconosciuto (ma le scuole d'estate non sono chiuse?), che precede l'avvio dell'anno scolastico: relazione al bilancio, al consiglio d'istituto, al Collegio docenti, organizzazione del mese di settembre e della formazione in servizio,  pagamento del fondo d'istituto dell'anno precedente, formulazione dell'orario scolastico di tutte le sedi, risposte ai ricorsi al TAR, assegnazione dei docenti (quelli che ci sono) alle classi, sistemazione dei ripetenti ecc...

Mi dirigo comunque verso la scuola polo, a cui il Ministero ha delegato la formazione degli elenchi dei nuovi assunti, diretta dal solito collega onnipresente che trova anche il tempo per queste cosucce extra (e nella sua scuola non si fa mai vedere..): devo incontrare i docenti appositamente convocati e poi...scegliere.
Questa volta, nel salone, oltre alla consueta folla di insegnanti in attesa, staziona nella confusione generale anche il piccolo plotone dei dirigenti a caccia della "squadra". 
Un'ammucchiata democratica, che permette qualche scambio di battute e una prima conoscenza informale. Ma di insegnanti di tedesco e di francese, di esperti di informatica, neanche l'ombra: molte insegnanti di lettere, dalla dialettica fluente, diverse insegnanti della primaria, di origine meridionale... Sì, ammetto, familiarizzo, per me è facile dato l'accento e cerco di capire tra le righe il livello di pendolarità presunta, non si sa mai...a Natale, a Pasqua...rientrano subito? si ammalano? hanno il fidanzato "giù"? molte, data l'età dell'assunzione, c'hanno anche un marito e un paio di figli adolescenti giù, speriamo bene!


segue in 
la squadra, 2


sabato 14 marzo 2015

Veggiano e il depuratore




L'incredibile proposta di ampliamento del depuratore


Che a qualche luminare della scienza idraulica che siede a palazzo Balbi o a qualche interessato affarista che gravita nei dintorni sia venuto in mente solo di ipotizzare l'ampliamento massiccio di un depuratore che scarica in un bacino idrico dall'evidentissima fragilità, potrebbe essere tema da manuale psichiatrico o, più terra terra, di indagine giudiziaria.
Soprattutto se i soloni della commissione VIA decideranno di procedere ugualmente dopo i pareri dei comuni interessati. 
Oggi siamo in grado di pubblicare la delibera del consiglio comunale di Veggiano, già inserita all'albo in data 6 marzo. Per quella di   Mestrino bisognerà attendere ancora. 

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Il depuratore in consiglio a Mestrino

La commissione consiliare di Mestrino


La delibera del Comune di Veggiano:

IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO che:
- nel Comune di Grisignano di Zocco, confinante con il territorio di Veggiano, è Presente un depuratore gestito dalla società Acque Vicentine s.p.a.;
- il suddetto depuratore scarica attualmente, tramite un piccolo fossato situato a confine tra il territorio del Comune di Grisignano di Zocco e quello di Veggiano, nel corso d’acqua denominato “Tesinella” ed è stato fonte nel passato di numerose segnalazioni di anomalie che hanno portato ad ordinanze di divieto d’irrigazione per rischio sanitario;
- il Comune di Veggiano si era opposto già dall’inizio alla realizzazione dell’impianto del progetto originario, in quanto riteneva pericoloso che lo scarico avvenisse in un corpo idrico abitualmente usato per l’irrigazione di campi ed orti;
- negli anni l’ecosistema del fiume Tesinella è stato completamente alterato e nell’anno 2010, stando al rapporto tecnico di ARPAV “Stato delle acque superficiali del Veneto”,  il Tesinella è risultato essere il corpo idrico più sofferente di tutta la Regione Veneto;
- attualmente è in corso una procedura di valutazione di impatto ambientale in merito al progetto in oggetto;
- in seguito all’ampliamento il depuratore passerà dalla potenzialità di 28.700AE fino A 45.000AE;
- questo intervento ha preoccupato l’Amministrazione Comunale di Veggiano la quale ha espresso con propria nota prot.6574 del 24-09-2014, rivolta alla commissione V.I.A., totale contrarietà all’intervento, alla luce dell’estremo sovradimensionamento della struttura, come d’altro canto già in precedenza ribadito nella persona del Sindaco in sede di Commissione regionale V.I.A. del 10.09.2015;
- con deliberazione n°37 del 28-11-2014 il Consiglio Comunale ha fatto propria la proposta del Sindaco di richiedere ad Acque Vicentine che lo scarico dell’effluente venga portato al fiume Bacchiglione tramite apposita conduttura;
- il sindaco con propria nota prot. 8231 del 03-12-2014, consegnata a mano durante la seduta della commissione VIA del medesimo giorno, chiedeva di sospendere l’iter procedurale che era viziato, in quanto non era stato fatto l’incontro pubblico con la cittadinanza per la provincia di Padova, come previsto dal comma 2 art.15 della legge 10/1999;
- tale incontro pubblico si è tenuto il 09.01.2015 presso il Centro Culturale Il Borgo di Veggiano, in provincia di Padova;
- da tale data sono ripartiti i termini delle osservazioni che scadranno il 10.03.2015 come si evince dal sito Regione Veneto sezione Commissione V.I.A.;
- che l’amministrazione comunale con delibera di giunta n.88 del 29-12-2014 e determina n.227 del 31-12-2014 ha dato un incarico allo studio tecnico Cappella s.r.l. con sede a Gorizia in via Morellin.41, avente ad oggetto la predisposizione di uno studio di fattibilità che individui soluzioni alternative e/o migliorative rispetto a quanto previsto dal progetto;
- che l’amministrazione comunale con delibera di giunta n.6  del02-02-2015 e determinazione n. 20/2015 ha dato incarico allo studio CONSULENZE AMBIENTALI, nella persona dell’Ing. Vanni Carraro, nato a Fossò (VE) il 05.07.1949, iscritto all'Albo professionale degli Ingegneri della Provincia di Padova al n.1344, con Studio a Vigonza(PD) in Viale del Lavoron.2F, Tel.049/0998202, C.F.CRRVNN49L05D748G -P.IVA04703450280, di realizzare uno studio sugli Interventi di compensazione, da concordare tra l'Ente Gestore Acque Vicentine e i Due Consigli di Bacino (Bacchiglione, Brenta) depositari della programmazione per Il risanamento del Fiume Tesinella;
- Tutto ciò premesso, dagli studi effettuati si evince che:
ANALISI DELL’IMPIANTO (come da relazione dello Studio Cappella prot.gen. n.1420 del 06.03.2015)

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