giovedì 31 luglio 2014

Bidoni


Sintesi delle proposte dell'amministrazione Pedron
Consiglio del 31 luglio



  • Affidamento in house providing a ETRA sino al 2033: conferma della proposta sospesa durante il consiglio precedente, tale e quale, ma questa volta alla presenza del presidente ETRA  Svegliado..
  • TARI, tassa asporto rifiuti: come l'anno scorso, con qualche ritocco qua e la
  • IMU, per le abitazioni A1, A8 e A9 e per gli altri tipi di immobili: 0,4 per mille per le abitazioni, 0,76 per gli altri fabbricati; detrazione di 200 euro se l'immobile è adibito ad abitazione principale.
  • Addizionale comunale IRPEF, confermato l'aumento dell'anno scorso allo 0,8 per cento e l'esenzione per i redditi inferiori a 15.000 euro ( e 15.001?).
  • Aliquote TASI (tassa sui servizi individuali): 2,3 per mille per le abitazioni principali; detrazioni: 120 euro per rendite sino a 300 euro, 25 euro per rendite sino a 400 euro. Aliquota dell'1,7 per mille per le abitazioni non principali. Ripartizione al 90% per il proprietario e al 10% per l'affittuario. Nessuna tassa "per tutte le altre fattispecie imponibili".
  • Approvazione bilancio di previsione: un ottimo saggio ragionieristico, che prevede  quasi come unico investimento il primo stralcio della sistemazione di Arlesega (340.000 euro!!)
  • Mozione 5 stelle sugli incontri con i cittadini, chi non sarebbe d'accordo?

martedì 29 luglio 2014

Cosa aggiungere?



Nella prima cartina a sinistra (1945), in verde i territori occupati dalla popolazione palestinese di religione musulmana, in bianco quelli occupati dalla popolazione palestinese di religione ebraica.
Con la nascita forzata dello stato di Israele e l'immigrazione da tutto il mondo le proporzioni si invertono violentemente.

A volte mi chiedo cosa farei se fossi nato da quelle parti ma mi chiedo anche cosa farei se fossi un ebreo europeo, sopravvissuto al nazismo o figlio di un sopravvissuto, emigrato in Israele per sfuggire all'incubo della persecuzione o al razzismo strisciante che qua e là riaffiora nella civilissima e asettica Europa.

Nel primo caso saprei per certo, per averlo visto con miei occhi o attraverso i racconti dei genitori che gli inglesi hanno fatto delle porcherie immonde e che gli sconosciuti alieni che hanno occupato le mie case e la mia terra adesso fanno esattamente quello che è stato fatto a loro settanta anni fa; ma neanche dalla mia parte c'è da stare sereni: settanta anni fa il mio paese era più laico di adesso, mentre quelli che dovrebbero essere  i nostri difensori spesso si nascondono tra di noi per evitare le bombe israeliane o forse per provocarle e avere una ragione di sopravvivenza: ogni morto nostro è un incentivo a continuare, è una giustificazione della loro esistenza..

Nel secondo caso, attirato qui dalla sicurezza, dalla libertà, dalla possibilità di ricominciare come in una nuova frontiera, mi vedrei progressivamente circondato da fanatici che non sembrano avere nessuna differenza con quelli dell'altra parte; la libertà c'è ma ci sono anche i razzi e le bombe negli autobus, che nessuno riesce  a fermare e ogni tanto mi chiederei: ma cosa ci faccio qui? pensavo fosse la terra promessa, ma mi ritrovo estraneo, strumento inconsapevole di oppressione o vittima anche qui..

lunedì 28 luglio 2014

Calendario scolastico Veneto 2014-2015



Dalla materna alle superiori la lotta continua..








Calendario scolastico del Veneto, 2014-2015

Primo e secondo ciclo. 

Inizio attività didattica:   15/09/ 2014 (lunedì)

Festività obbligatorie:
tutte le domeniche
il 1° novembre, festa di tutti i Santi (SABATO)
l’8 dicembre, Immacolata Concezione (LUNEDI’)
il 25 dicembre, Natale
il 26 dicembre, Santo Stefano
il 1° gennaio, Capodanno
il 6 gennaio, Epifania, (MARTEDI)
il lunedì dopo Pasqua (6 APRILE)
il 25 aprile, anniversario della Liberazione  (SABATO)
il 1° maggio, festa del Lavoro (VENERDI)
il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica (MARTEDI)
la festa del Santo Patrono


Vacanze scolastiche:
da mercoledì 24 dicembre 2014, compreso,  a martedì 6 gennaio 2015 (vacanze natalizie)
da domenica 15 a mercoledì 18 febbraio 2015, compreso (carnevale e mercoledì delle Ceneri)
da giovedì 2 a martedì 7 aprile 2015, compresi (vacanze pasquali)
da venerdì 1° a domenica 3 Maggio 2015 (ponte del 1° Maggio)

Fine attività didattica: 10 giugno 2015 (mercoledì)


Scuole dell’Infanzia
Inizio attività didattica: 15 settembre 2014 (lunedì)
Festività obbligatorie e vacanze scolastiche: come gli altri ordini di scuola

Fine attività didattica: 30 giugno 2015 (martedì)

venerdì 25 luglio 2014

Convocazione consiglio comunale



Consiglio comunale del 31 luglio - ODG

Il 31 luglio alle ore 19 si svolgerà il consiglio comunale "estivo" con il seguente o.d.g:

1.     Approvazione verbale seduta precedente
2.     Conferma carattere in house providing dell'affidamento a ETRA del servizio rifiuti. Approvazione relazione di conformità ai sensi dell'art. 34 DL179/2012, convertito in L 221/2012;
3.     Regolamento di igiene ambientale - Disciplina del servizio di igiene ambientale e della tariffa corrispettiva TARI 2014 - Approvazione;
4.     Approvazione tassa servizio rifiuti TARI anno 2014;
5.     Imposta municipale propria IMU - Determinazione aliquote e detrazione per l'anno 2014;
6.     Addizionale comunale all'IRPEF - Determinazione aliquote e detrazioni per l'anno 2014;
7.     Regolamento per la disciplina del tributo sui servizi indivisibili, TASI - Approvazione;
8.     Tributo sui servizi indivisibili TASI - Determinazione aliquote e e detrazioni per l'anno 2014;
9.     Approvazione bilancio di previsione 2014, bilancio pluriennale 2014/2015/2016 e relazione previsionale programmatica 2014/1015/2016;
10. Scioglimento anticipato della convenzione di segreteria tra i comuni di Galliera, Mestrino e Resana e costituzione della nuova convenzione di segreteria tra i comuni di Galliera, Mestrino e Tombolo;
11. Modifica schema di convenzione servizio tesoreria comunale;
12. Mozione n. 9 del consigliere comunale Pinton del Movimento 5 stelle: "Incontri con i cittadini"

1.       




giovedì 24 luglio 2014

Resistenza: ieri, oggi, domani



La pastasciutta antifascista












Si apre domani a Vicenza, in Campo Marzo la seconda edizione della pastasciutta antifascista, manifestazione ideata dagli instancabili "pensionati" Moreno Biolcati e Giancarlo Pavan, responsabile del Progetto Storia, Memoria ed educazione alla legalità, con il quale collabora anche l'associazione Storia e Vita.

 L'incontro rievoca il gesto della famiglia Cervi di Campegine, che all'annuncio della caduta del fascismo, il 25 luglio del 43, in una sorta di comunione laica,  fece partire dalla piazza di Campegine i carri con i bidoni del latte, colmi di pastasciutta da condividere con tutti i compaesani.

Come si sa fu una festa che durò poco, perchè da li a qualche mese sarebbero arrivati l'armistizio, l'occupazione nazifascista, la guerra di liberazione, i rastrellamenti e le stragi sugli appennini, dove persero la vita anche i sette fratelli Cervi.

L'edizione di quest'anno della rievocazione vicentina non è solo una  kermesse gastronomica e rievocativa, ma ha anche l'obiettivo di riflettere a più voci sui meccanismi della società contemporanea, sulla lotta alle mafie e sulla legalità che è il nuovo fronte della moderna Resistenza, riprendendosi le piazze come 71 anni fa.

"Riprendersi gli spazi e le piazze, coltivare storia, memoria e legalità significa fondare una società del diritto”, commenta Igino Canale, segretario dello SPI CGIL di Vicenza.

Ospite delle serate, tra gli altri,  Gelindo Cervi, figlio dell'omonimo Gelindo, ucciso nel 43 un mese prima della nascita del figlio.

Il film "Quando c’era Berlinguer" diretto da Walter Veltroni, checchè se ne pensi del suo autore,  corona degnamente la festa, poichè Berlinguer fu il primo negli anni ’80 a individuare  la corruzione che già allora si era insinuata  nella società e nella politica, ponendo l'ancora irrisolta questione morale.



mercoledì 23 luglio 2014

Palestina, due popoli stessa tragedia


Vecchie foto contro vecchie bugie

Pubblico un articolo che sebbene documentato sicuramente provocherà una valanga di critiche. E' evidente che l'autore è dichiaratamente filo palestinese e anche sprezzantemente antisionista. Non sono personalmente d'accordo perchè da qui all'antisemitismo il passo è breve. Ma non si può non sottolineare come le grandi "potenze", a iniziare dall'Inghilterra, abbiano costruito in Palestina una trappola mortale per l'intero medio-oriente di cui adesso pagano le conseguenze non uno ma due popoli, entrambi ostaggio degli estremisti politici e religiosi. Il dibattito è aperto.

fonte: news of the world
In questo link l'articolo originale in inglese, con altre foto e la cronaca dei fatti del 1948 in Palestina 

La Palestina era «già» un giardino, prima dell’arrivo degli eletti. Era raro trovare un terreno lasciato incolto: dappertutto orti, palme, agrumeti, oliveti assediavano le città e i villaggi, frutto di una agricoltura intensiva e specializzata. I palestinesi avevano mercati internazionali ben consolidati, rubati poi dagli ebrei nel 1948 con la nazionalizzazione. Scuole di Stato, squadre di calcio, spirito nazionale, boy-scout, lavoro specializzato e mercati affollati. Commenti e smentite degli slogan sionisti più ripetuti e universalmente presi per oro colato.
Trovo sul web un albo di vecchie foto sulla Palestina. Mi paiono interessanti da tradurre come commento – e smentita – degli slogan sionisti più ripetuti e universalmente presi per oro colato. 
«Un popolo senza terra per una terra senza popolo»

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La propaganda ebraica ripete da oltre un secolo che la Palestina era disabitata prima dell’arrivo dei sionisti. Apparentemente, un po’ di popolo c’era: questa foto scattata a Giaffa nel luglio 1908 mostra una immensa folla radunata davanti agli uffici del governo locale (Grand Serai) per festeggiare la rivoluzione laica dei Giovani Turchi e l’esautoramento del sultano ottomano Abdul Hamid ad Istanbul. Nella provincia dell’impero ottomano che era allora la Palestina, la rivoluzione turca suscitò grandi speranze: di un governo costituzionale e di elezioni parlamentari.
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L’affollato  mercato (bazar) di Giaffa nel 1896, in un dagherrotipo stereoscopico. Posto in un apposito apparecchio, il dagherrotipo forniva un’immagine tridimensionale.
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Veduta di Giaffa dal mare, foto scattata tra il 1898 e il 1914. Una città palestinese linda e civile, vibrante di attività, che contava allora 70 mila abitanti, tutti arabi.
«Gli ebrei hanno trovato un deserto e ne hanno fatto un giardino»
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Raccolta degli agrumi, Collezione Matson (1898-1914)
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Veduta generale degli agrumenti di Giaffa, prima del 1914. Sembra proprio che la Palestina fosse «già» un giardino, prima dell’arrivo degli eletti. Di fatto, era raro trovare un terreno lasciato incolto, a parte le dune e le rocce: dappertutto orti, palme, agrumeti, oliveti, alberi da frutta assediavano le città  e i villaggi, frutto di una agricoltura intensiva e specializzata.

«Gli ebrei hanno introdotto coltivazioni pregiate con tecniche avanzate»
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Primi anni ‘20: cernita degli agrumi
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Gli agrumi sono avvolti in carta velina per la commercializzazione
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Le cassette di agrumi, su barconi, raggiungono le navi da carico che le attendono nel porto di Giaffa per l’esportazione. Già dai primi del ‘900  gli agrumi erano la principale voce di esportazione per la Palestina, arance limoni e pompelmi di Giaffa erano apparizioni regolari nelle prime colazioni britanniche. I palestinesi avevano mercati internazionali ben consolidati: ragion per cui, nel 1948, lo Stato ebraico «nazionalizzò» gli agrumeti – ossia li rubò ai palestinesi – e ne fece la prima voce d’esportazione per il nuovo Stato di Israele.
«Beduini arretrati, vivevano sotto le tende, ignari della civiltà»
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Una classe elementare della Scuola Nazionale Cristiana Ortodossa, 1938. Ovviamente le scuole cristiane erano frequentate da bambini musulmani, perchè davano una istruzione prestigiosa.
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Gli allievi della scuola ortodossa avevano una banda musicale.

«Non è mai esistita una nazione palestinese»
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Il corpo docente della scuola superiore di Stato, Giaffa 1923 (liceo e istituto tecnico). Il professore al centro, in abiti occidentali, cravatta e fez, è Salim Katul, autore di molti libri di testo di scienze naturali in arabo. Se non c’era una nazione, come mai c’era una scuola di Stato?

«Belve stupide, che capiscono solo la forza»
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La classe di falegnameria alla scuola secondaria statale di cui sopra, 1924. C’è una scritta sulla porta che dice: «Chi impara poco, vale poco».
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Boy scouts e lupetti della scuola secondaria statale, 1924.
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La squadra di calcio della scuola secondaria di Stato di Giaffa, 1923.

«Non avevano una coscienza nazionale, prima…»
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Polizia britannica a cavallo, nella piazza centrale di Giaffa, stronca una manifestazione di protesta contro la politica inglese che favorisce l’immigrazione ebraica in palestina, 27 ottobre 1933.
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Giaffa, 27 ottobre 1933 la polizia inglese bastona Muza Kazim Pasha al-Husseini, rispettato uomo politico palestinese, durante la manifestazione contro l’immigrazione ebraica. Il dignitario morirà sei mesi dopo per le percosse ricevute, senza mai essersi ripreso, all’età di 81 anni.
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L’inizio della «Arab Revolt», 1936-39, contro la politica britannica filo-sionista; la Polizia inglese si scontra con i dimostranti arabi nella piazza centrale di Giaffa.
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Le truppe inglesi  perquisiscono i passanti sul lungomare di Giaffa durante la Rivolta Araba, 1936.
«Ci odiano per la nostra libertà»
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Rappresaglia britannica contro la Rivolta Araba del 1936: soldati inglesi isolano con transenne la città vecchia di Giaffa, preliminare per la demolizione punitiva delle case arabe.
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I risultati della rappresaglia: la città vecchia ridotta in macerie dagli inglesi, 1936. In fondo, gli israeliani non hanno fatto che continuare la tradizione.
«Sono soltanto terroristi. Non cè nessuno con cui trattare»
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Le macerie del palazzo del governo locale (Grand Serai), distrutto da un attentato della Lohemai Herut Israel, meglio nota come «Banda Stern». Il 4 gennaio 1948 membri della Banda Stern parcheggiarono davanati al palazzo un autocarro carico di esplosivo e ricoperto di arance. Oltre a distruggere dalle fondamenta il palazzo, l’esplosione uccise 26 civili palestinesi. Così «non c’è nessuno con cui trattare».
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24 aprile 1948: militanti ebraici dell’Irgun irrompono attravreso le brecce che hanno aperto con esplosivi nelle case palestinesi. Quel giorno l’esercito clandestino sionista, comandato dal Menachem Begin, cominciò un attacco – durato quattro giorni e quattro notti – contro il quartiere residenziale di Manshiyeh, sul mare e circondato da Tel Aviv, con un fitto e indiscriminato fuoco di mortai.
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Gli effetti del bombardamento ebraico contro Manshiyeh. Il rapporto ufficiale sui fatti davanti al Parlamento britannico (5 maggio 1948) parlava di «bombardamenti indiscriminati con mortai, allevidente scopo di creare il panico tra la popolazione civile. Le forze britanniche sono intervenute con supporto aereo, e nel corso del pomeriggio gli ebrei si sono ritirati sulle loro posizioni precedenti. (…) La sera del 30 aprile lordine di cessate il fuoco (imposto dai britannici) è stato rotto dalla parte ebraica (…). Secondo una stima approssimata30 mila arabi hanno abbandonato Giaffaed altri stanno lasciandola anche ora. Il sindaco arabo è ancora a Giaffa e i servizi municipali funzionano, sia pure con difficoltà…» (Hansard, Camera dei Comuni, 5 maggio 1948, pagina 1.238).
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Fine aprile 1948: migliaia di arabi cercano scampo dall’attacco ebraico a Giaffa per via mare, essendo le strade bloccate dai terroristi rabbinici dell’Haganah; finiranno a Gaza, in Egitto, in Libano come profughi (si noti nella foto il campanile cristiano ortodosso).
«Finalmente, un popolo senza terra si sistema in una terra senza più popolo»
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Giudei provenienti dall’Europa, sorridenti. E’ l’inizio del 1949, e le povere vittime si sono stabilite nei quartieri di Giaffa dopo la pulizia etnica.

lunedì 21 luglio 2014

Chiuso per lutto

Via D'Amelio, 19 luglio 1992, Palermo
 
Palermo, 19 luglio 2014

Boris  Giuliano 21 luglio 1979 
20 luglio 2014, Gaza
20 luglio 2001, Genova

Accoglienza , 20 luglio 2014, Messina















domenica 20 luglio 2014

Nasce la "Krusk Academy"




L'italiano è bellissimo, 

ma per troppi anni ha guardato al passato






FIRENZE – Prosegue l’inarrestabile onda riformatrice di Matteo Renzi: il dinamico premier questa settimana si è accorto con disappunto di non aver annunciato neanche una riforma, così dopo ben 5 minuti di riflessione ha deciso che la prossima rivoluzione promessa dal suo governo sarà quella della lingua italiana.

Renzi si è accorto che nei meeting internazionali a cui ha partecipato di recente nessuno conosce l’italiano e ha capito che questo è dovuto alla sua struttura arcaica, al vocabolario vetusto e alla retorica che appesantisce la nostra lingua. “L’italiano è bellissimo, ma per troppi anni ha guardato al passato. Se vogliamo finalmente vivere in un paese moderno bisogna per prima cosa cambiare il nostro modo di parlare”.

Il nuovo italiano sarà contaminato di vocaboli inglesi: premier, cool, task force, target, chat, wirelss, milf, gang-bang. “Dobbiamo essere in grado di farci capire nel mondo globalizzato e informatizzato, di parlare per slogan, di creare hashtag. I termini americani stanno diventando universali e noi dobbiamo assorbirli”. Il governo ha già iniziato a dare il buon esempio, come nel caso della riforma del lavoro, chiamata Job’s Act: “I nostri ragazzi saranno precari a vita, ma almeno ora sapranno cercare blowjob su Youporn“.

Nel nuovo linguaggio non dovranno neanche mancare le espressioni più efficaci che nascono nel nostro paese: da “scialla” (“stai sereno”) a “stai manzo” (contrazione di “stai mansueto”) a “camomillati”, contrappunti ideali al diffuso anglofono “Keep calm”; da “mindrone” (pigro, lento) a “cofanare” (abbuffarsi), da “raccare” (vomitare) a “sconigliare” (“dare buca”), da “sborone” (uno che si vanta troppo) a “elmo” (il casco per moto e scooter), da “babbiare” (scherzare) a “locu” (culo, con procedimento anagrammatico)

Il premier ha già rottamato la vetusta Accademia della Crusca, rimpiazzata dalla Krusk Academy, una task force costituita da personalità in grado di portare la lingua italiana nel futuro, composta da un ugual numero di uomini e donne in perfetto Renzi style, e che comprende tra gli altri: una make-up artist, un surfista, una fashion designer, un VJ, una blogger e un rapper con la lisca e la r moscia.

Anche l’insegnamento sarà rivoluzionato: “A partire dal prossimo anno scolastico i temi saranno di 140 caratteri, scritti direttamente su smartphone o tablet e inviati come tweet. Risparmieremo tonnellate di carta e ore di tempo degli insegnanti, che potranno seguire i nostri corsi di aggiornamento”. I migliori studenti poi saranno assunti per uno stage a Palazzo Chigi per inventare nuovi slogan: i più efficaci saranno usati per costruirci una legge attorno e campeggeranno nelle prossime slide presentate trionfalmente dal premier Renzi, che ricorda “Stay hungry, stay foolish. Uazzameriga!”

fonte: lercio.it

Del porco non si butta via nulla




e neanche dei fichi d'India








Con buona pace dell'anonimo commentatore che ironizza sulle ricette domenicali, eccone un'altra che contribuisce a far conoscere la Sicilia. Non si sa nulla della Sicilia se non si sono provate le panellele arancinela caponata o le sarde a beccafico, ovviamente se si ha interesse a saperne qualcosa e se non si resta a vita inchiodato allo schermo del computer e alla tastiera.

Ma veniamo ai fichi d'India e alla ricetta di "scorcia di ficudinnia fritti".
Per sei persone:

500 gr di fichidindia 50 gr di pangrattato,  abbondante prezzemolo,  due cucchiai di aceto, olio q.b..

Dalle bucce di fico d'india si possono ottenere tre differenti piatti: il salato, il dolce e l'agrodolce.
Per tutte le tre preparazioni la prima fase di lavorazione è uguale.

Bollite i fichi d'india per eliminare le spine, poi   lavateli  più volte con abbondante acqua corrente, per assicurarvi che le spine siano state tutte eliminate. A questo punto sbucciate i frutti e mettete da parte le bucce senza le due estremità. Tagliate le scorze in strisce  di circa 4 o 5 cm. che farete raffreddare per alcuni minuti, scolatele e appena fredde passatele prima nell''uovo battuto e poi nel pan grattato o in semola di grano duro, quindi friggetele in abbondate olio di oliva ben caldo, salate abbondantemente e servitele  molto calde.

Per le bucce dolci dopo la frittura spolverare con abbondante zucchero a velo e cannella o miele.
Per le bucce in agrodolce, mescolare in un tegamino circa 1/2 bicchiere di aceto e 2 cucchiaini di zucchero e unite il prezzemolo; con il composto  bagnate le bucce da servire sempre  ben calde.

sabato 19 luglio 2014

Io sto con la sposa



Restare a guardare?







I rifugiati arrivano a Lampedusa, a Pozzallo, in Puglia, in Calabria, ma il loro sogno di riscatto é l'Europa del nord; Italia, Spagna, Grecia e adesso anche la Francia sono solo un punto di arrivo conquistato a prezzi altissimi, in termini di denaro e di vite umane. Ma dopo essere approdati inizia la seconda parte del viaggio, che le leggi europee precludono lasciando ai paesi di frontiera l'onere dell'accoglienza, del mantenimento e dello "smaltimento", perdonatemi la parola.

Gabriele Del Grande, giornalista indipendente e scrittore, Antonio Augugliaro, videoartista e Khaled Soliman Al Nassiry, poeta e critico palestinese siriano, da anni residente a Milano, hanno organizzato la più sensazionale beffa alle frontiere dell'Europa, che hanno documentato con un film girato in proprio e autofinanziato. Adesso vogliono portarlo nelle sale per muovere le coscienze prima ancora che i governi.

Sta per chiudersi, in questi giorni,  la ricerca di fondi per finanziare la pubblicazione del documentario.



                                         il trailer

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