giovedì 10 luglio 2014

Parole di scuola, P come Preside





A come analfabeta; B come banco; C come collegio docenti, consiglio d'istituto, continuità;  D come DirigenteE come etica, empatia, esami; F come finanziamenti; G come genitori; H come handicap; I come insegnante, le tre I; L come LIM; M come media;  
 N come numero; O come opportunità; P come professore, presideQ come qualità; R come ripetente; S come semi; T come terremoto; U come unico; V come valigia; Z come zaino, zerbino.


Renato Composto, filosofo e storico del Risorgimento siciliano fu preside del liceo Umberto di Palermo dal 1964 al 1969, in un'epoca in cui la presidenza era affidata a uomini di cultura e chi ne sopportava il carico non era un manager, né un dirigente, ma un  primus inter pares. Si occupava, quindi di cultura, di alunni, di programmi, di livello degli apprendimenti; scarsissimi i contatti con i genitori, un particolare tutto a vantaggio della sua qualità della vita..

Quello di Composto fu un tempo in cui si consumò in modo molto acuto il contrasto generazionale e politico, praticamente tra ventenni e quarantenni. Non ci fu alcun Telemaco allora, ma solo tanti piccoli Edipo, che però anche adesso a sessanta e più anni ancora non mollano..  

Renato Composto viene dipinto dagli studiosi suoi successori come un uomo illuminato, aperto alle innovazioni culturali, nè liberale, nè marxista, ma semplicemente legato alla severità e scientificità degli studi e a un ordine che non poteva sopportare di vedere incrinato.

Difficile epoca quella della su presidenza; già nel 1967 assistette pietrificato da dietro la vetrata della sua presidenza alla prima vera e propria contestazione studentesca, realizzata in modo ancora un pò goliardico, irriverente, ma non violento, dagli studenti di allora, guidati da un personaggio che diventerà famoso nel suo campo.

Va raccontato però un antefatto: nella scuola delle eccellenze (da li passarono Guttuso, Falcone, La Pira, Vivona, Guido Lo Forte, Franco Salvo, Pietro Mazzamuto) alle ragazze, che ancora portavano il grembiule, non era concesso di uscire dalla scuola durante l'intervallo, mentre i compagni maschi potevano arrivare sino alle friggitorie o ai bar vicini per fare colazione.

Ed ecco che nella primavera del 67  si materializza la protesta: i maschi si autoconsegnano e sfilano come galeotti sotto le finestre del Preside, che guarda incredulo. 

I galeotti sono guidati dal pluriripetente Gigi Burruano, che li sferza con un finto scudiscio. Dopo le terribili reprimende del mitico prof. Gallo (illustre latinista che già aveva stigmatizzato la pochezza morale della famiglia Burruano, rea di essersi presentata ad una trasmissione televisiva con M. Buongiorno), per Gigi arriva l'inevitabile ennesima sospensione e le ragazze sino alla fine dell'anno continuano a restare in aula.

Seguono due anni di lotte politiche molto più calde, le occupazioni,  la messa in discussione totale dell'autorità, di tutte le autorità, inclusa quella del Preside. Renato Composto non resiste a tutto questo e a soli 55 anni lascia definitivamente la scuola.

Coerenza o abdicazione? 


Nessun commento:

Posta un commento

Informazioni

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Parte delle immagini, loghi, contributi audio o video e testi usati in questo blog viene dalla Rete e i diritti d'autore appartengono ai rispettivi proprietari. Il blog non è responsabile dei commenti inseriti dagli utenti e lettori occasionali.