sabato 31 maggio 2014

Opinioni a confronto, 4


Un anonimo, a caso, dalla rete






Commenti d'autore, interpretazioni di politologi, 
studi e analisi di agenzie indipendenti o meno,  analisi fai-da-te, lacrime a stento trattenute da chi ha perso, improbabili chiamate a raccolta per la riscossa, attestazioni di fede e di odio primigenio, sfoghi personali e recriminazioni, aggressività e rassegnazione, trionfalismo, atti di fede e pessimismo cosmico: la rete in questi giorni ne è satura. 
Prima di aggiungervi anche le mie personali, così, tanto per scriverle per me stesso, chiudo la rassegna delle "opinioni a confronto" con un post estratto a caso dalla rete, che illustra una visione della sconfitta dei 5 stelle, senza acrimonia, ma anche senza sconti e che mette in guardia dal vero unico grande pericolo: il ripresentarsi sotto mentite spoglie di un altro partito-azienda.  PM


Credo che il movimento 5 stelle abbia dei meriti e delle colpe, due sono i meriti maggiori che ritengo giusto sottolineare, il primo aver portato tante persone ad interessarsi di politica, il secondo aver costretto alcuni partiti della maggioranza a fare alcune scelte che altrimenti non avrebbero mai fatto in condizioni normali.

Detto ciò, esiste il rovescio della medaglia, la proprietà del logo, chi gestisce la comunicazione, chi decide la linea politica, i cittadini che sono stati attivati, per esempio, spesso sono poi abbandonati o isolati se non addirittura invitati alla porta, la frase uno vale uno è una falsità venduta come cosa vera. Nel movimento spesso c’è molto più lavoro di immagine che di sostanza, la democrazia non è applicata, le poche regole dei Meet up non vengono rispettate, spesso si ha la sensazione di essere usati per altri fini poco chiari e trasparenti.
Dove sta la tanto conclamata meritocrazia ?
Il movimento appoggiando in maggioranza la vostra espulsione (riferimento a Battista, Bocchino,  Campanella e Orellana) frutto di un iter non proprio perfetto e, per me, eticamente ingiusto, si è macchiato di una grave colpa, ha creduto alle accuse formulate senza credere o voler credere alle ragioni degli espulsi, senza indagare sulle accuse. Da qui il processo con gogna mediatica, da far rabbrividire la pelle.
In Italia si è rischiato ad un certo punto che la violenza verbale, da condannare comunque, si trasformasse in fisica.
Abbiamo, credo, un pò tutti avuto paura.
Il movimento poteva anche scegliere di non governare con Bersani, è una posizione politica rispettabile, ma doveva dialogare, doveva entrare nel merito delle questioni ed ottenere delle riforme giuste, perché anche dall'opposizione si possono ottenere dei risultati, l’importante è confrontarsi anche se si rimane intransigenti sulle proprie posizioni iniziali.
Ciò che non ha mai fatto il movimento 5 stelle lo può fare il nuovo gruppo che sta per nascere, può farlo perché ne avete le capacità, e la correttezza morale, i nostri portavoce al senato sono stati in grado di dire NO al capo quando tutti si piegavano.
Da voi mi aspetto intransigenza sui principi etici e nel fare l’opposizione ovvero difendere chi non è rappresentato dalle forze governative e controllare l’opera della maggioranza.
Denunciare eventuali abusi o storture e votare favorevolmente, invece, ciò che è giusto per la collettività.
Tutto ciò avendo come riferimento non un capo/proprietario del marchio, ma gli elettori. Vi auguro di poter pubblicizzare al meglio i vostri lavori e di poter seguire tutte le istanze provenienti dai territori e sentite come importanti dalla gente.
Vi auguro di fare del bene al paese di farlo perché l’Italia e gli italiani hanno bisogno di un’alternativa giusta e credibile.

venerdì 30 maggio 2014

Storia e vita, concerto finale



Concerto di solidarietà

L' Associazione Storia e Vita conclude il 7 giugno la stagione di iniziative culturali con un grande concerto di beneficenza presso la chiesa parrocchiale di Mestrino.

L'associazione  ha iniziato l'attività nel mese di gennaio, con l'affollatissimo incontro con Samuel Artale von Belskoj Levy, proseguendo poi con l'appassionante racconto di Sergio Basalisco esule da Pola. 

Dopo la trattazione delle importanti ricorrenze di inizio anno (le giornate della memoria e del ricordo) attraverso le parole di due diretti protagonisti, un'altra testimonianza,  densa di particolari storici e sociali del nostro recente passato: Alberto Trevisan,  obiettore di coscienza, ha parlato di Aldo Capitini e  don Milani, di un periodo di lotte e impegno sociale, che ha cambiato la nostra visione delle cose del mondo e che sottende ancora scelte politiche attuali.

E' venuta poi a mancare la terza importantissima testimonianza, quella del maresciallo Rapisarda, testimone delle tragedie dell'immigrazione a Lampedusa, trattenuto in servizio per il ripetersi dei noti drammatici avvenimenti.
Ma nel mese di maggio si é svolto un altro importante incontro, che ha affrontato il medesimo tema, questa volta dalla parte dell'immigrato clandestino: Euglent Plaku presentando il suo libro, "Oltre confine", ha ripercorso la storia, le sofferenze e le aspirazioni di tutti gli immigrati che amano l'Italia.

Una rosa di iniziative, quindi, che ci ha visto collaborare con la parrocchia di Mestrino e con don Sergio, uomo dalla grande apertura culturale e sociale,  con i gruppi politici locali, con l'ANPI e con il comune di Rubano.

Adesso Storia e Vita concludendo la stagione, torna a collaborare con la parrocchia di Mestrino e organizza un concerto che vedrà impegnate due formazioni musicali di tutto rispetto: la Società Musicale e il Caterina Ensemble.



giovedì 29 maggio 2014

Opinioni a confronto, 3




Lo sfogo di Di Battista









Mentre Grillo volava a Bruxelles per incontrare Farage, senza chiedere l'autorizzazione alla rete, Di Battista scriveva su facebook il lungo commento, che segue. Come molti militanti disinteressati, lui ci aveva creduto, tanto di cappello. Adesso sarebbe interessante sapere cosa pensano del matrimonio annunciato con la destra xenofoba e razzista i tanti altri che ci hanno creduto, sia quelli di sinistra, sia quelli di resistenza 2.0, sia quelli nè di destra nè di sinistra..


Ieri non ho scritto nulla. Stavo a pezzi! La sensazione che sentivo? Come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo di carne. Vedete, noi non siamo come i politicanti di professione che, dopo ogni elezione, riescono a mettere maschere e a sfoggiare astrusi ragionamenti per dimostrare all' opinione  pubblica che hanno vinto tutti. Io no, noi no. Io ieri sono stato malissimo. Non ho mangiato nulla per ore e avrò fumato 30 sigarette, proprio io che non fumo quasi mai.

Ci ho creduto moltissimo, mi sono anche esposto ma ha vinto “l’apparato”.
Vi sto scrivendo dalla commissione difesa della Camera, tra poco inizierà un’audizione con il Ministro della Difesa. Osservo i deputati e i senatori dei partiti. Sono tutti strafelici, tutti. Quelli del PD è logico, ma quelli di Scelta Civica perché? Casini sprizza gioia da tutti i pori, Cicchitto ha l’aria sollevata. Eppure hanno preso 1/5 dei nostri voti. Si salutano tra di loro con vigorose strette di mano e dolcissimi baci sulle guance. Il messaggio è chiaro, si stanno dicendo una sola cosa: “ci siamo salvati!”.
Ed è vero, noi abbiamo perso e il sistema ha vinto. Confidavamo nel fatto che l’impegno che ci abbiamo messo (credetemi abbiamo dato l’anima), che aver studiato giorno e notte per smascherare le indecenze nascoste nei decreti legge, sarebbero bastati per vincere. Pensavamo che dare un esempio di onestà, coerenza, intransigenza, restituire soldi, presentare tutte le proposte di legge dichiarate, avrebbe convinto gran parte degli italiani a scegliere il 5 stelle. Ci siamo illusi che girare tutta l’Italia, piazza per piazza, portare in ogni angolo del Paese la nostra politica, parlare con centinaia di cittadini senza scorta ne intermediari ci avrebbe fatto ottenere un risultato strabiliante.
Ci siamo sbagliati. Mi sono sbagliato. La strada è lunga. Lo capisci quando pensi a quanti voti ha preso Raffaele Fitto, FI, un giovane condannato (in I grado) a 4 anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per i reati di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Secondo eletto in Italia per numero di preferenze!
Insomma, io, per carattere, per passione, anche per sana ambizione ho pensato di prendere a “testate” il sistema, il muro del sistema, pensando di fargli male. Ebbene il muro è ancora in piedi (e i sorrisi di oggi qui in commissione lo dimostrano) e io ho la testa fasciata. Tuttavia, e vi prego di credermi, non sono affatto parole di circostanza, io delle crepe in quel muro le vedo. Le vedo con chiarezza. E se tutti questi politicanti oggi gioiscono con tale “entusiasmo da finale” è perché era davvero una finale. Cioè un gruppo di cittadini entrati un anno e mezzo fa in Parlamento e centinaia di migliaia di attivisti, sono arrivati in finale contro la partitocrazia, un avversario che non ha mai temuto nessuno. Loro hanno vinto ma per farlo hanno fatto una “campagna acquisti” molto dispendiosa.
Io oggi sto molto meglio. Nei prossimi giorni andrò a dare una mano dove siamo arrivati al ballottaggio e mi terrò nel cuore un popolo che a piazza San Giovanni grida onestà, onestà, onestà. Poi penserò agli errori commessi, a cominciare dai miei (ricordo a tutti che fare auto-critica significa esaminare il proprio operato, i propri errori e io Alessandro Di Battista, ne ho commessi diversi) ma penserò anche ai Mastella e agli Scopelliti. D’altronde se, per la prima volta, certa gente non ce l’ha fatta ma ce l’hanno fatta 17 cittadini incensurati, preparatissimi (leggetevi i loro curricula) e senza “padri, padroni e padrini” beh questo è senz’altro merito del M5S e di quel popolo che gridava onestà. Siamo arrivati in finale e abbiamo straperso ma le finali non si possono perdere sempre. Ne arriveranno delle altre. A riveder le stelle


Opinioni a confronto, 2





Come rubare voti agli avversari



Massimo Gramellini, La Stampa







Il teorema di Renzi che ha sconvolto le leggi della fisica politica italiana recita così: per trasformare una minoranza in maggioranza occorre togliere voti agli avversari. Una tesi non del tutto ignota alle altre democrazie del pianeta, ma abbastanza sconvolgente per il nostro Paese, come da vent’anni si affanna a ripetere il professor D’Alema, ordinario di scacchistica comparata presso l’università di Sconfittopoli.  

Gli studi del D’Alema, autorevolmente proseguiti dal collega Bersani, partono da una premessa nota come «Barriera del 33%», secondo cui in Italia la sinistra è geneticamente inadatta ad attrarre i voti di due italiani su tre: quelli che guardano Canale 5 e in certi casi estremi Retequattro, leggono poco e comunque solo le figure, pagano meno tasse che possono, non vanno a votare e quando ci vanno mettono la croce accanto al nome di strani ceffi populisti o, nelle patologie più gravi, scelgono addirittura Silvio Berlusconi. I consensi di questi individui perduti alla causa della civiltà non vanno mai ricercati, sostiene autorevolmente la Compagnia di Sconfittopoli, perché sporcherebbero la purezza della comunità democratica. Da qui la necessità di respingere al mittente i loro voti, salvo poi trattare dopo le elezioni con i partiti che li rappresentano. 

L’avvento di Renzi ha scompaginato questa formidabile scuola di pensiero, a cui la sinistra deve alcune tra le sue sconfitte più belle. Prima del segretario fiorentino soltanto Veltroni aveva osato esporre ai colleghi democratici il bizzarro teorema. «Non dobbiamo allearci con i partiti di centrodestra, ma con i loro elettori». La frase fu accolta da risolini di compatimento che talvolta si spingevano fino al disgusto e portarono alla sua rapida defenestrazione. Non per niente il bravissimo autore del film «Viva la libertà» la fa pronunciare al gemello pazzo del segretario del Pd.  

Per ragioni tattico-numeriche, Renzi un’alleanza con alcuni partiti moderati l’ha poi fatta davvero, ma fin dal primo giorno si è posto l’obiettivo di svuotarne i consensi. Avrete notato come Monti e Casini, che ancora un anno fa superavano il 10 per cento, siano praticamente scomparsi, i loro voti risucchiati nel gorgo del partitone del centrosinistra. Ma il professorino di Pontassieve ha osato spingere il teorema ai limiti dell’ignoto, ponendosi a caccia degli elettori di Berlusconi. Per riuscirci ha evitato con cura di insultarli e di considerarli dei delinquenti o dei paria, resistendo stoicamente alle provocazioni della stampa arcoriana, che dopo averlo vezzeggiato per anni in funzione anticomunista, negli ultimi giorni lo dipingeva come un incrocio fra Fonzie e Che Guevara. Dietro le comparsate ad «Amici», le critiche alla Cgil e la mano tesa al popolo delle partite Iva - atteggiamenti duramente criticati dagli adepti di Sconfittopoli - ha preso forma un piano preciso: offrirsi come alternativa a una platea di persone che non aveva mai votato a sinistra in vita sua e che per decenni si era aggrappata a Berlusconi non per amore ma per disperazione.  

Il vero capolavoro di Renzi è stato strappare al leader del centrodestra gli anziani, conservatori per ragioni anagrafiche e sempre più decisivi nelle urne di un Paese a bassa natalità come il nostro. La faccia da genero di tutte le mamme lo ha indubbiamente aiutato, almeno quanto la sua estraneità alla storia del comunismo e l’energia rassicurante, contrapposta a quella distruttiva di un Grillo. L’urlatore-capo ha dato la colpa dell’inattesa afonia elettorale dei Cinquestelle proprio ai pensionati. E in quel sessantacinquenne che accusa i suoi coetanei di avergli preferito un trentanovenne c’è tutta l’assurdità della politica italiana, ma anche la riprova che il teorema di Renzi ha superato la prova del nove. Anzi del quaranta (per cento).


mercoledì 28 maggio 2014

Opinioni a confronto, 1



Il Vangelo secondo Matteo
intervista a Carlo Freccero di Giacomo Russo Spena


fonte: Micromega






“Renzi ha ripetuto gli stessi risultati elettorali della Democrazia cristiana, dall’altronde il suo Pd è la rifondazione della vecchia Dc”. Autore televisivo, guru della comunicazione ed ex dirigente Rai, Carlo Freccero traccia la fenomenologia del renzismo tentando di analizzare e codificare il suo messaggio politico: “Ha vinto il missionario che ci ha convertito alla speranza”.



Partiamo dal boom del Pd, sopra il 40 per cento. Per ritrovare un dato simile bisogna finire alla Dc di Fanfani. Come analizza tale successo elettorale per il premier?

E’ sicuramente un evento politico di dimensioni storiche ed è stato sorprendente per lo scollamento mediatico tra agenda televisiva e intenzioni di voto. Ha ripetuto gli stessi risultati della Dc negli anni ’50, dimostrando di essere il degno rifondatore della Democrazia Cristiana. Nel suo modo di parlare è rassicurante, ha vinto in qualche modo il missionario che ci ha convertito alla speranza. 


Nella conferenza stampa di rito, ha invitato tutti i parlamentari italiani ed europei ad abbassare i toni e alzare le ambizioni perché “il voto ci dice che non è il momento di cercare alibi per il cambiamento”. Aria di rinnovamento?

Siamo alla riproposizione della Dc 2.0. Ma Renzi ha dimostrato con eleganza di saper fare le scarpe a tutti, soprattutto perché gli altri sono ben propensi a farsele fare. Nelle sue dichiarazioni di oggi mi ha impressionato il suo stile: è molto aggressivo a livello politico, contemporaneamente accomodante e inclusivo a livello verbale. Ingloba i vinti tra i vincitori. Ha la capacità di escogitare una maggioranza esprimendo riconoscenza per gli sconfitti e aprendo loro una collaborazione, in quanto sconfitti, alla sua vittoria. 


Prima di domenica era convinto che “i 5 stelle brilleranno più forte nel cielo blu dell’Europa”. Cosa è andato storto per perdere in un anno 3 milioni di voti?

E’ la conseguenza di questo discorso. Se Renzi è rassicurante, portatore di nuova speranza, Grillo purtroppo è esclusivo ed oppositivo. Parla ad un target abituato ad avere ironia per cui la violenza verbale è antidoto a violenza sociale. Le sue parole hanno fatto rivenire in mente la generazione dei cattivi maestri e ciò ha spaventato gli italiani moderati.


Beppe Grillo ha commesso degli errori? 

Non credo. La Terza Repubblica si caratterizza purtroppo per la rinascita della Dc, magari in forma più moderna. Siamo sempre lì. E il Pd con Renzi ha trovato il suo interprete perfetto.


Lei ha votato per L’Altra Europa con Tsipras. Si è superata la soglia di sbarramento del 4, soddisfatto?

E’ un risultato simbolico. Al momento la lista è solo testimonianza di opposizione a Renzi. E’ necessario da domani strutturare un vero progetto e un nuovo partito per rilanciare nel Paese un pensiero di sinistra, perché Renzi non ha nulla a che vedere con la sinistra. 

Elezioni comunali a Rubano


Ballottaggio
Centro sinistra- M5S





Dopo  contestatissime operazioni al seggio 7,  ecco i risultati definitivi di Rubano, unico comune della provincia dove il M5S, nonostante un severo calo di voti**,  presentando come candidato sindaco una persona per bene proveniente dalla destra, riesce ad andare al ballottaggio.
La parte restante della destra, querula e stantia, oltre che divisa, resta al palo. Valori da pressione delle gomme, per gli ultimi arrivati.

**Movimento Cinque Stelle:
Politiche 2013 (30,64%), europee 2014 (24,05%), comunali 2014 (17,69%). 

Aventi Diritto
12420
100%
Votanti
8770
70.61%
Voti Validi
8410
95.90%
Voti Nulli
189
2.16%
Voti Bianchi
167
1.90%
Voti Contestati
4
0.05%

·
Doni Sabrina, centro sinistra 
40.65%
·
Boldrini Renato, M5S
17.69%
·
Banzato Donatella, Forza Rubano
17.11%
·
Targa Fabio, difesa civica
8.88%
·
Gottardo Michela, NCD
7.66%
·
Tarquini Luigi, Rubano "sociale"
4.61%
·
Scieri Emanuele
3.40%

martedì 27 maggio 2014

La Trattativa



Le favole di Fiandaca sulla Trattativa
di Antonio Ingroia, da il Fatto quotidiano, 22 maggio 2014





È triste veder crescere ogni giorno i segni sempre più evidenti della decadenza etica del nostro Paese, sintomatica del decadimento, intellettuale e politico, di una classe dirigente, ingoiata da una questione morale che è criminale. Un decadimento che non solo si vede nel crepuscolo di potenti assicurati alle patrie galere come Dell’Utri e Scajola, ma che invade ogni angolo del Paese e caratterizza questa orribile campagna elettorale dove si ignora l’Europa che ne uscirà, e si rincorrono slogan, annunci e insulti.

Un decadimento che contagia anche ambienti impensabili se uno studioso come Giovanni Fiandaca, passato con disinvoltura dal movimentismo  “dei "professori" alle liste del Pd, entra nella bagarre elettorale promettendomi “calci nel sedere” se dovessi ancora criticarlo per l’opera di disinformazione e giustificazione della trattativa Stato-mafia alla quale si è da ultimo con dedizione applicato, così guadagnandosi il plauso di quel mondo politico che finora non lo aveva mai apprezzato. E nella settimana della strage di Capaci è il momento di rimettere dritti in fila i fatti che il giustificazionista F. ha rovesciato e imbracciare la matita rossa e blu per sottolineare alcuni dei tanti grossolani errori, di storia e di diritto, che si trovano nel suo libro “La mafia non ha vinto”. E perciò lo farò per punti, ogni punto un calcio nel sedere, ovviamente figurato e affettuoso, come quelli che lui vorrebbe rifilarmi, forse per guadagnare benemerenze in alto loco. I fatti sono testardi, come me, pronto a confrontarmi in un pubblico dibattito, davanti alle telecamere de Il Fatto Tv o dove lui vorrà.

Il travisamento dell’imputazione
Il primo rilievo o meglio, come lui ama dire, il primo calcio nel sedere, è logico-giuridico. Fondamentale regola per criticare è conoscere cosa si vuole criticare, ancor più doveroso per uno studioso.

lunedì 26 maggio 2014

Europee, dati definitivi a Mestrino

COMUNE DI MESTRINO
Abitanti del comune: 11.124
Elettori del comune: 8.076
·         Affluenza 2014     62,1%
       Affluenza 2009  70,8%




PARTITO NAZIONALE
GRUPPO UE
VOTI
%
PDPartito Democratico
1.637
33,7
M5SMoVimento 5 Stelle
1.169
24,1
FORZA ITALIAForza Italia
841
17,3
LEGA NORDLega Nord - Die Freiheitlichen - Basta €uro
624
12,9
FRATELLI D'ITALIAFratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
194
4,0
NCD-UDCNuovo Centro Destra - Unione di Centro
150
3,1
LISTA TSIPRASL'altra Europa con Tsipras
113
2,3

Raffronto con le politiche del 2013:
Affluenza 83%

PD:             1179 voti
M5S:           2067
SEL:            100
Riv civile       80
Lega nord    497
P d L           1447        

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