martedì 13 maggio 2014

Vauro e il M5S




Noi siamo oltre!








Mentre Michele Serra considera Grillo un catalizzatore di rancori, Vauro Senesi dopo l'invito a Dario Fo a scendere dal "palco", torna su Grillo e dice di sentire puzza di fascismo nel movimento 5 stelle: su questa tesi non sono d'accordo, o meglio lo sono solo in parte.
Ci sono sicuramente delle stridenti e preoccupanti analogie: il populismo, la negazione delle differenze e il cosiddetto superamento di destra e sinistra (Mussolini infatti era un socialista rivoluzionario, che bel salto poi!), la dipendenza da un capo carismatico (e da uno che fa il pesce in barile, ma comanda davvero), la violenza verbale, la scarsa democrazia interna (e non mi riferisco ai rapporti tra i singoli aderenti o all'interno dei piccoli gruppi, ovviamente), il giovanilismo (malattia condivisa anche con altri!!), la rabbia dei giovani senza futuro, la debolezza degli altri partiti, la corruzione dilagante (ora come allora), il modernismo, i tempi di crisi, che appaiono senza immediate speranze di cambiamento.
Ma le differenze sovrastano le analogie superficiali. La violenza resta solo verbale, gli aderenti restano fedeli alle proprie origini e alla propria storia e come tali si comportano, la democrazia, nonostante tutto é solida o quanto meno più solida di 90 anni fa, i mezzi di comunicazione non li sanno usare solo loro (anche se in realtà sono mossi da professionisti, menti "raffinatissime"), piaccia o non piaccia l'Europa tiene a freno i più torbidi istinti fratricidi e l'euro, malgrado tutto, assicura stabilità economica (l'inflazione galoppante fu un terreno fertile per fascismo e nazismo).
Certo non mi piace la spocchia di chi pensa di avere l'unica verità in tasca, di chi non sa distinguere tra particolare e generale, di chi segue acriticamente le più ingenue leggende metropolitane (il complottismo), di chi crede acriticamente nel web, come nuova divinità,  ma la stanchezza, il disgusto per l'esistente, la volontà di cambiare sono tutti elementi positivi e creativi che non vanno né isolati né lasciati a se stessi. Se questo dovesse avvenire, allora si che correremo dei pericoli: dietro ai buoni, ai disinteressati e agli idealisti si cela sempre chi é in grado di deviare gli avvenimenti e i buoni propositi.



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