giovedì 31 ottobre 2013

VOTO PALESE









      Voto palese





Forse Pinocchio non esiste solo nelle favole e tra le fila dei politici di professione. La giunta per il regolamento si è espressa a maggioranza per il voto palese su B. sulla base della relazione di Giuseppe Russo (per la cronaca del PD, ma non importa) che argomenta sulla reale materia del contendere. In estrema sintesi non si tratta di valutazioni sulla persona ma di materia attinente l'integrità dell'assemblea parlamentare. In parole povere: può un delinquente condannato in via definitiva sedere sui banche del Senato della Repubblica?


Il  M5S aveva chiesto, invece la modifica del regolamento giustamente rifiutata perché sbagliata dal punto di vista tecnico e considerata contra personam.

"L'onestà tornerà di moda" ha proclamato Grillo.

Di seguito la sintesi della decisione assunta (con parere favorevole di PD, M5S, SEL e SC) e subito dopo la relazione dell'.on Russo per intero. 



La Giunta per il Regolamento, esprime il parere che, nel corso dell'esame in Assemblea delle proposte della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari riguardanti elezioni contestate, nonché sulle proposte in materia di ineleggibilità originaria o sopravvenuta, di incompatibilità e di decadenza, eventuali ordini del giorno in difformità dalle conclusioni da questa presentate siano sottoposti alla disciplina generale relativa ai modi di votazione e, non trovando applicazione l'articolo 113, comma 3, del Regolamento, siano votati in modo palese. Ciò in quanto le deliberazioni in materia di verifica dei poteri, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 2, costituiscono espressione della prerogativa dell'organo parlamentare riconducibile all'articolo 66 della Costituzione, in base al quale ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissibilità dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità. Una conclusione rafforzata, del resto, proprio dalla particolare natura della funzione assolta dal Senato nel giudizio relativo ai titoli di ammissibilità dei propri componenti, a tutela dell'integrità del proprio plenum. 

Ne consegue che, in analogia con quanto deciso dalla Giunta per il Regolamento il 6 maggio 1993, con riferimento all'articolo 68 della Costituzione, anche quelle previste dall'articolo 135-ter, comma 2, non possono intendersi come votazioni riguardanti persone.
Tale interpretazione entra immediatamente in vigore".




Onorevoli colleghi,

voglio iniziare premettendo alcuni ringraziamenti credetemi davvero non formali. Al presidente Grasso per la fiducia (e la responsabilità) accordatami, in secondo luogo alla dottoressa Serafin ed ai suoi collaboratori per la cordiale e puntuale assistenza, ed infine alla collega Bernini per la disponibilità e lo stile personale con cui ha reso possibile fra noi relatori una gestione franca e trasparente di questo passaggio che pure ci vede attestati su posizioni opposte.
Anticipo che lo studio della questione al nostro esame mi ha portato ad elaborare una relazione più approfondita di quella che leggerò e che consegno perché possa essere allegata e pubblicata agli atti della Giunta per il Regolamento. 
Passo, dunque, ad illustrare più sinteticamente, ma spero in modo esaustivo e convincente, le conclusioni cui sono pervenuto e che, lo voglio anticipare, propendono in modo inequivoco per il voto palese.
1. Parto da una semplice constatazione: in questa vicenda la Giunta per il Regolamento del Senato e quindi ciascuno di noi si trova ad affrontare una questione del tutto inedita, e ciò emerge proprio dall'esame approfondito dei precedenti che utilmente ci sono stati forniti. Intanto perché è la prima volta che ci si trova a dover prendere atto della decadenza imposta dall’applicazione del c.d. “decreto (legislativo) Severino” ad un componente del Senato della Repubblica (ed è comprensibile perché, come tutti sappiamo, tale decreto fu adottato nel finale della scorsa legislatura). Inoltre, dato forse ancora più significativo, è la prima volta che questa Giunta per il Regolamento è chiamata ad affrontare un problema teorico-interpretativo sulle modalità di voto degli ordini del giorno in difformità dalle conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità, ai sensi dell’articolo 135-ter, comma 2. Il contesto del tutto inedito e la materia mai affrontata in passato, ci consentono e richiedono, dunque, di lavorare qui oggi come si trattasse di scrivere su una lavagna ancora bianca, procedendo ad un’interpretazione del nostro Regolamento (che, è bene ricordarlo, non prevede una norma ad hoc sulla decadenza) sapendo che per un motivo o per l’altro, nessuno dei precedenti può riferirsi ai termini della questione al nostro esame. Anzi, si procederà a dimostrare che proprio l'analisi dell'evoluzione della prassi e delle scelte regolamentari di Senato e Camera degli ultimi vent'anni presentano un progressivo restringimento delle fattispecie cui si applica il voto segreto e ci consegnano quindi un'indicazione precisa nei confronti del voto palese. Del resto, è proprio questa la ratio di avere un organo competente ad interpretare il regolamento: ogni disposizione normativa, anche la più chiara, deve essere interpretata. Oggi, nello specifico, la Giunta è chiamata a chiarire l'espressione "votazione sulle persone" ed a stabilire per il futuro se la delibera su una proposta di decadenza sia una votazione su una persona oppure sull'applicazione di una norma giuridica che disciplina la composizione dell'organo.

2. Passando ad un'analisi più precisa, in primo luogo, credo sia utile e opportuno muovere dal noto ed importante parere reso dalla Giunta per il Regolamento del Senato il 6 maggio 1993. Nella circostanza, l'organo in cui oggi sediamo si espresse nel senso che le deliberazioni rese ai sensi dell'art. 68, commi secondo e terzo, Cost. – autorizzazione a procedere e autorizzazione all'arresto, alle perquisizioni e agli altri provvedimenti restrittivi della libertà personale – dovessero essere svolte a scrutinio palese anziché segreto. La Giunta stabilì in modo indubitabile e perentorio che per “le deliberazioni sulle richieste di autorizzazione a procedere in giudizio, il voto è svolto, d'ufficio, a scrutinio palese. E ciò in quanto le deliberazioni stesse costituiscono espressione di una prerogativa dell’Organo parlamentare nell’ambito del rapporto con altri Organi dello Stato e dunque non rappresentano in senso proprio “votazioni riguardanti persone”. In altri termini, essa argomentò nel senso che tali votazioni non andassero ad incidere sullo status personale del parlamentare coinvolto nel caso di specie, bensì riguardassero una prerogativa dell'Assemblea nel suo complesso e, come tali, fossero quindi estranee al disposto di cui all'art. 113, comma terzo, del Regolamento. È significativo che, nella seduta del 13 maggio dello stesso anno, l'Assemblea di Palazzo Madama si esprimesse con voto palese – più in dettaglio, per alzata di mano – sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro il Senatore Giulio Andreotti, richiesta che fu approvata con voto favorevole dello stesso senatore a vita. D'altro canto, la dottrina costituzionalistica e la giurisprudenza costituzionale hanno costantemente messo in evidenza che le immunità costituzionali non sono né diritti, né privilegi dei singoli, bensì delle prerogative che l'ordinamento predispone a tutela dell'indipendenza dell'organo costituzionale (e, quindi, dell'assemblea) nel suo complesso (mi limito a citare, tra le altre, la sentenza n. 249 del 2006, nella quale la Corte osserva che «le guarentigie previste dall’art. 68 Cost. sono poste a tutela delle istituzioni parlamentari nel loro complesso e non si risolvono in privilegi personali dei deputati e dei senatori»).

Gianni Cuperlo





Gianni Cuperlo








Continua la carrellata semiseria sui candidati alla segreteria del PD. Oggi tocca a Gianni Cuperlo

La mia leadership è talmente carismatica che quando gioco a nascondino, anche se non mi nascondo nessuno si accorge di me.

Compagni: la mia leadership è talmente carismatica che a scuola la maestra si scordava sempre di me quando faceva l'appello.



  • Compagni: #Grillo dice che se il #M5S diventa di sinistra, è rovinato. Saggio: potrebbe fare la fine del #PD.

    #zingaretti prende le distanze da D'Alema. Compagni: quando sarò segretario, sposteremo il Lazio in Siberia.

    Compagni: il direttore di @weuropa ha criticato D'Alema. Per rappresaglia gli ho distrutto i server, così imparano. 


    La mia leadership è talmente carismatica che quando vado a fare "dolcetto o scherzetto" per #Halloween mi danno i cioccolatini scaduti. #

    Compagni: un appello. Il vero problema non è che #Renzi parla solo di se stesso ma che noi tutti parliamo solo di lui. #


    • Dopo la coca-cola, la carta igienica personalizzata. Compagni: non voglio mettere zizzania ma su quella di #renzi c'è scritto #pd.

      Compagni: allora la strategia è questa. Bisogna dire che #Renzinon ha contenuti e poi, se li espone, dire che sono di destra. Ok?



mercoledì 30 ottobre 2013

Arcobaleno: quindici domande, la prima risposta






Quindici domande, 
la prima risposta











Dopo le quindici domande sull'affaire Arcobaleno, poste agli amministratori del comune di Mestrino del periodo 1997-2013 e agli esponenti delle opposizioni, arriva la prima risposta da Roberto Zambolin, sindaco dal 1998 al 2008 e principale artefice della realizzazione della scuola dell'infanzia Arcobaleno. In sintesi, Zambolin porta due elementi nuovi: l'iniziativa di allargare l'offerta formativa attraverso il potenziamento delle già esistenti scuole dell'infanzia parrocchiali e l'impegno alla statalizzazione, poi disatteso, da parte della direzione scolastica regionale.
Zambolin sottolinea poi il dubbio che le condizioni di vendita siano state troppo favorevoli a Spes e che la soluzione scelta poteva avere altre alternative come nella vicina Rubano per non sottrarre un bene alla collettività. 
Per una maggiore conoscenza del problema riporto di seguito le attuali tariffe della scuola Arcobaleno e della vicina scuola parrocchiale di Mestrino:

Scuola Arcobaleno: 168 mensili (residenti), 180 mensili (non residenti), sconto € 30 mensili per ogni figlio oltre il primo (sconto di € 60 per redditi inferiori ISEE inferiori a € 18.000); € 120 di tassa di iscrizione annua.  Delibera di Giunta del 10 gennaio 2013, che approva le tariffe di SPES.  

Scuola parrocchiale: € 150 mensili, € 260 mensili per coppie di fratelli, € 120 annue di iscrizione
PM

La progettazione e  la realizzazione della scuola per l’infanzia si è resa necessaria a causa della insufficiente disponibilità di posti nelle scuole materne private, quindi per dare una risposta concreta ai bisogni delle tante famiglie con bambini, che per svariati motivi, avevano scelto il nostro comune come residenza.
In una fase iniziale si è provveduto a potenziare, rivendendone le convenzioni, le strutture parrocchiali di Lissaro e Mestrino.
I rispettivi comitati di gestione hanno responsabilmente accettato la nostra richiesta di allargamento dell’offerta ricettiva e, dopo qualche giusta iniziale riflessione, le due strutture hanno così aumentato i posti offerti.
Malgrado ciò molte famiglie erano ancora  costrette ad iscrivere i propri figli a Rubano, a Villafranca e in altri comuni.
La necessità  di realizzare  una scuola pubblica, complementare all'offerta privata, era quanto mai sentita  e quindi la decisione assunta alcuni anni prima e contenuta in una Variante al Piano regolatore generale si confermava nella sua validità. 
Sin delle fasi di progettazione ci si è posti il problema della gestione e precisamente si era consci che gli oneri di funzionamento della struttura non avrebbero potuto essere  posti a carico del bilancio comunale che già in quegli anni non era molto florido. 
Ci siamo quindi rivolti alla direzione scolastica regionale, allora diretta dalla Dott.ssa Palumbo, la quale inizialmente ha prospettato difficoltà nell'inclusione della nuova struttura nella rete scolastica pubblica, ma vedendone le caratteristiche progettuali e i dati che ne avevano motivato la realizzazione,  ci ha assicurato con un buon grado di certezza, che, apportate alcune piccole sistemazioni infrastrutturali,  la gestione della scuola sarebbe diventata pubblica e quindi finanziata dal ministero dell’istruzione.
Il dispiacere di aver visto svenduta una delle realizzazioni più belle fatte negli ultimi anni, privando di fatto il territorio di un'altra importante infrastruttura, gestita con criteri pubblici, è stato enorme.
L’amministrazione Pedron ha ceduto la scuola ai privati, facendo fare loro un grande affare. Infatti la Spes  ha acquistato l'immobile appena costruito al puro costo di realizzazione, il terreno gli è stato concesso in uso gratuito e su questo forse qualche responsabilità contabile e amministrativa potrebbe emergere.
Non credo che l’amministrazione comunale si sia rivolta con determinazione agli uffici regionali per ottenere la gestione pubblica della scuola.
Pedron  & co.  vendendo la scuola hanno risolto il problema della gestione ma di fatto hanno impoverito il territorio di una importante opera pubblica.
Le alternative potevano essere molteplici:  volendo proprio vendere, sicuramente si sarebbe potuto guadagnare molto di più; non volendo spendere molta fatica si sarebbe potuto fare come nella vicina Rubano dove l’amministrazione comunale,  trovandosi nella nostra stessa situazione di quella di Mestrino, ha “affittato” la nuova scuola alla Spes (stesso soggetto che ha acquistato la scuola a Mestrino),  riservandosi la possibilità di intervenire sulle rette e sui costi di gestione.
Invece a Mestrino la Spes opera in regime di monopolio,  senza nessun problema  di concorrenza e senza alcuna verifica seria sui costi di gestione.
Roberto Zambolin

martedì 29 ottobre 2013

Consiglio comunale, audio





Seduta del 26 settembre









L'immagine di copertina non ha evidentemente nulla a che fare con il rispettabilissimo Consiglio comunale di Mestrino, di cui mi onoro di far parte, bensì con il livello di tecnologia messo in campo dall'amministrazione per rendere edotti i cittadini di quanto avviene in consiglio. 
Ecco quindi la registrazione rigorosamente solo audio della seduta del  26 settembre.

I malcapitati che decidessero di sottoporsi all'immane fatica dell'ascolto, senz'altro rallegrata dall'esplosiva capacità oratoria di qualche collega, sappiano che si tratta di quasi due ore di parole, e di circa 30 pagine di trascrizione, senza il gusto di vedere i visi, le espressioni, i tic, l'assenza dai volti, i foglietti da recitare, in una parola senza vivere la drammaticità e la comicità di alcuni momenti.
Conclusione, meglio venire e verificare di presenza la scandalosa situazione che nessun audio e neppure alcun video potrà trasmettere.



Una settimana a Monteciorio





Curiosità: la news letter dal Parlamento





Per le notizie quotidiane, i verbali e i resoconti sintetici dei lavori, consultare anche il sito ufficiale del Parlamento. La verbalizzazione puntuale, il susseguirsi reale degli interventi spesso fa giustizia delle manipolazioni postate su youtube. 
Se siete interessati anche alla trasparenza e ai redditi dei parlamentari potete consultare. nel sito, il profilo di ciascun parlamentare e scoprire chi ha pubblicato i propri redditi e chi no: inaspettate sorprese anche sui più agitati moralizzatori!



In questo numero

Il calendario settimanale dei temi e provvedimenti all'ordine del giorno dei diversi organismi della Camera dei deputati
Notiziario quotidiano, aggiornato in tempo reale, sull'attività dell'Assemblea, delle Commissioni e degli altri organi della Camera, nonché su iniziative ed eventi speciali.
  Eventi
Iniziative fiscali a favore del settore agricolo e agroalimentare
Tempi per i decreti attuativi sull’etichettatura degli alimenti
Misure a favore della filiera agroalimentare
Chiarimenti sulla mancata partecipazione del Ministro Kyenge a una manifestazione a Brescia
Iniziative conseguenti alla Dichiarazione di Roma sulla lotta all’intolleranza
Affidamento di lavori alla Cmc di Ravenna nei cantieri della Tav
Efficienza del servizio di trasporto ferroviario locale
Potenziamento della linea ferroviaria della dorsale adriatica
Il Volume della democrazia
Giornate del libro politico a Montecitorio
25 e 26 ottobre
 
UNRWA - L'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi
nel Medio Oriente di oggi
Convegno 24 ottobre
 

 IN ASSEMBLEA
Lunedì 21 ottobre la Camera ha svolto la discussione generale delle mozioni Speranza ed altri n. 1-00162, Brunetta ed altri n. 1-00212, Rondini ed altri n. 1-00213 e Crippa ed altri n. 1-00214, concernenti iniziative per una politica industriale volta alla riqualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici.
Martedì 22 ottobre il Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, ha reso comunicazioni in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 24 e 25 ottobre 2013. Si è quindi svolta la relativa discussione, al termine della quale la Camera ha approvato la risoluzione Speranza, Brunetta, Dellai, Pisicchio e Di Lello n. 6-00036 (Nuova formulazione) ed ha respinto le risoluzioni Migliori ed altri n. 6-00037, Gianluca Pini ed altri n. 6-00038 e Colonnnese ed altri n. 6-00039.
Successivamente la Camera ha deliberato in merito alla ratifica della propria costituzione in giudizio in relazione ad un conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dalla Corte di cassazione, di cui all’ordinanza della Corte costituzionale n. 14 del 2013.
Alla ripresa pomeridiana della seduta, l’Assemblea ha svolto la discussione generale e successivamente ha approvato la mozione Borghi ed altri n. 1-00193 ed ha respinto le mozioni Busto ed altri n. 1-00030, Zan ed altri n. 1-00188 (nuova formulazione) e Grimoldi ed altri n. 1-00189, concernenti iniziative in materia di utilizzo di alcune tipologie di combustibili solidi secondari nei forni dei cementifici nonché le mozioni Molteni ed altri n. 1-00183, nel testo riformulato, e Braga ed altri n. 1-00013 (nuova formulazione), concernenti iniziative a favore dei lavoratori frontalieri, mentre sono state contestualmente ritirate le mozioni Di Salvo ed altri n. 1-00204 e Pizzolante ed altri n. 1-00205.
Al termine delle votazioni si è svolta la discussione generale del disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (C. 1682-A).

Mercoledì 23 ottobre la Camera ha approvato le mozioni Speranza ed altri n. 1-00162, nel testo riformulato, Brunetta ed altri n. 1-00212, nelle parti non assorbiteRondini ed altri n. 1-00213, nel testo riformulato e nelle parti non assorbite, e Crippa ed altri n. 1-00214, nel testo riformulato e nelle parti non assorbite, concernenti iniziative per una politica industriale volta alla riqualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici.
Successivamente ha proseguito l’esame del disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (C. 1682-A).
Giovedì 24 ottobre la Camera ha approvato il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (C. 1682-A). Il provvedimento è passato nuovamente all’esame dell’altro ramo del Parlamento.
 
IN COMMISSIONE

Disposizioni su Città metropolitane, Province e unioni e fusioni di Comuni: prosegue l’esame
La I Commissione Affari costituzionali, in sede referente, ha proseguito l’esame del disegno di legge recante Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni (C. 1542 Governo e abb. - rel. Centemero, PdL; Gasparini, PD); nell’ambito dell’esame del provvedimento ha svolto l’audizione informale di esperti e di rappresentanti di enti e associazioni.
In sede consultiva ha espresso alla III Commissione Affari esteri parere sulla Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, con Allegati, fatto a Roma il 30 gennaio 2012 (C. 1309 Governo - rel. Gasparini, PD).

Razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni: approvato il testo per l’Assemblea
Le Commissioni riunite I Affari costituzionali e XI Lavoro hanno concluso in sede referente l’esame del DL 101/2013, Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (C. 1682, Governo, approvato dal Senato - rel. per la I Commissione Sisto, PdL; rel. per la XI Commissione Damiano, PD), conferendo ai relatori il mandato a riferire in Assemblea. Il provvedimento è stato poi approvato.

Modifiche al codice di procedura penale su misure cautelari personali: esame e audizioni
La II Commissione Giustizia ha proseguito in sede referente l’esame delle proposte di legge recanti Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali (C. 631 Ferranti e C. 980 Gozi -rel. Rossomando, PD; Sarro, PdL), procedendo all’adozione di un testo base; nell’ambito dell’indagine conoscitiva in merito all’esame del provvedimento, ha svolto l’audizione di Giovanni Canzio, presidente Commissione ministeriale di studio in tema di processo penale; Giorgio Spangher, professore di diritto processuale penale presso l’Università degli studi La Sapienza di Roma; Enrico Marzaduri, professore di diritto processuale penale presso l’Università degli studi di Pisa; Daniele Negri, professore di diritto processuale penale presso l’Università degli studi di Ferrara; Glauco Giostra, Presidente della Commissione ministeriale di studio in tema di ordinamento penitenziario e misure alternative; Giulio Illuminati, professore di procedura penale presso l’Università degli studi di Bologna; rappresentanti dell'Associazione italiana vittime di malagiustizia e dell'Associazione Nessuno tocchi Caino.
La Commissione ha svolto l’audizione del prefetto Angelo Sinesio, Commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie, sulle tematiche oggetto del messaggio del Presidente della Repubblica trasmesso alle Camere il 7 ottobre 2013.
In sede consultiva, ha espresso alla I Commissione Affari costituzionali parere favorevole sul provvedimento recante Istituzione di unaCommissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro (Doc. XXII, n: 13 Fioroni - rel. Piepoli, SCpI).

Accordo con Albania e Grecia sulla "Trans Adriatic Pipeline": avviato l’esame
La III Commissione Affari esteri, in sede referente, ha avviato l’esame del disegno di legge recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto "Trans Adriatic Pipeline", fatto ad Atene il 13 febbraio 2013 (C. 1710 Governo, approvato dal Senato - rel. Amendola, PD).
Ha concluso l’esame della Relazione del Ministero degli affari esteri sullo stato della spesa, sull’efficacia nell’allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell’azione amministrativa per l’anno 2012 svolta dal Ministero degli affari esteri(Doc. CLXIV, n. 5 - rel. Amendola, PD), approvando per la V Commissione Bilancio una relazione favorevole con osservazioni.
In ambito di Comitato permanente diritti umani, ha svolto un incontro informale con una delegazione della Commissione Affari etnici e religiosi della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc); ha svolto l’audizione informale di Padre Javier Giraldo Moreno, attivista per i diritti umani in Colombia, di rappresentanti della Comunità di pace di San José de Apartado, dell’Associazione “Colombia vive!”, del Commissario generale della United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East(Unrwa), Filippo Grandi.
Presso il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema-Paese,  ha avuto luogo l’audizione del Sottosegretario agli affari esteri, Mario Giro, sulla promozione della cultura e della lingua italiana all’estero.
Infine, la Commissione ha svolto un incontro con una delegazione parlamentare della Repubblica di Turchia.

Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia: prosegue l’esame
Le Commissioni riunite III Affari esteri e IV Difesa hanno proseguito in sede referente l’esame del DL 114/2013, Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione (C. 1670 Governo - rel. per la III Commissione Manciulli, PD; rel. per la IV Commissione Rossi, SCpI).

Audizione su struttura e organizzazione di Forze armate e Ministero della difesa
Le Commissioni riunite IV Difesa della Camera e 4a Difesa del Senato, in sede di Uffici di presidenza, nell’ambito dell’esame congiunto degli schemi di decreti legislativi recanti Disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate (atto n. 32) e Disposizioni in materia di personale militare e civile del Ministero della difesa, nonché misure per la funzionalità della medesima amministrazione (atto n. 33), hanno svolto l’audizioneinformale di rappresentanti di organizzazioni sindacali del personale civile della difesa.

lunedì 28 ottobre 2013

Matteo Renzi

Dopo la Leopolda, un pò di ironia, presa in prestito da Alessandro Lanteri,  unita a un sincero augurio a tutti gli amici del PD di ritrovare la rotta e ottenere un segretario che li porti fuori dalle secche attuali e dai sospetti. Dei quattro candidati iniziamo dal favorito, il boy scout Matteo. Però uno che dice: "mai più larghe intese, mai più giochini sulle spalle degli italiani" va preso sul serio e incalzato affinché alle parole faccia seguire i fatti. PM


Di seguito un breve elenco – ovviamente non esaustivo – delle principali tipologie umane che attualmente supportano Matteo Renzi in vario modo. Il campionario è variegato e anche discretamente interessante dal punto di vista umano e sociologico.
I DemoRenziani  - sono tutti quegli iscritti al PD che hanno sostenuto Renzi alle primarie 2012, lo sosterranno nel 2013 e rimangono convintamente nel PD. Generalmente tra i 30 e i 50, ammirevoli per la grande pazienza vista la loro evidente emarginazione nel nutrito gruppo di supporter sia nella primarie 2012 – in cui essere iscritti al PD era considerato dagli altri renziani più o meno equivalente a curare poco la propria igiene personale – che in questo congresso in cui si perdono evidentemente in mezzo alla folla dei “born-again-renzian”. La loro canzone simbolo non può che essere “Uomini soli” dei Pooh.
I Renzisti – la fascia dei duri e puri. Sono raggruppati in varie associazioni che applicano il renzismo a qualunque cosa e in diverse occasioni per mostrare la loro renzietà assoluta hanno pensato bene di creare liste Renziste contrapposte a liste DemoRenziane in diverse elezioni amministrative. Il PD per loro è il male assoluto, l’obiettivo di innovarlo profondamente coincide col suo annientamento e pertanto non hanno avuto difficoltà a spalancare le porte della renzietà a diversi esponenti di centrodestra molto chiacchierati. Sono in profonda crisi di identità perchè non hanno digerito tutt’ora che Matteo Renzi voglia fare il segretario del PD. A lui dedicano sentitamente “TPS – Ti porto sfiga” degli 883 – con le parole un po’ forti che ovviamente nascondono un ossessione amorosa irrazionale e incurabile.
I ParaRenziani – Un altro fenomeno comune in tutta Italia è la nascita di sostenitori di Renzi chiaramente non renziani. Alcune fasce di militanti del centrosinistra, nate principalmente in funzione delle battaglie per un lavoro dignitoso, per l’acqua pubblica e contro gli inceneritori, si ritrovano a sostenere la parola di Matteo nonostante siano perfettamente consci che devono sostenere un beniamino che non condivide nulla o quasi della loro idea di mondo; il renzismo DOC prevede infatti la riforma Ichino del mercato del lavoro, la privatizzazione spinta della gestione dell’acqua e un certo decisionismo per la gestione dei rifiuti. Sono quelli che la vivono peggio. Ritornello simbolo è “se stiamo insieme ci sarà un perchè” di Cocciante, sperando che il perchè ci sia.
L’IntelliRenzia – la novità più significativa e numerosa. Il gruppo è variegato, ma per capirci dentro vi sono quelli che sono stati occhettiani, veltroniani, dalemiani, prodiani, , veltroniani, bersaniani e ora coerentemente renziani  e al suo interno ci sono tanti “grossi calibri”. Non credo ci sia molto altro da dire, perché la linea politica e i conseguenti posizionamenti sono frutto di una linea politica chiarissima. Non poteva che essere un hit un po’ demodé di fine ’70 la loro canzone simbolo, ovvero “Born to be alive“.
I Disperenziani – simili ai pararenziani, approdano al renzianesimo per la semplice speranza che “sialavoltabuona”. Renzi non gli piace, non li convince, ma la semplice speranza che con Renzi si possa andare al governo senza mastellame e bertinottame. Sono quelli che la vivono peggio, anche perchè segretamente pensano che tra Letta e Renzi nel 2014 finirà come con Prodi e Veltroni nel 2008, ovvero tutti sconfitti e tutti a casa. Canticchiano sempre coerentemente SOS degli ABBA

fonte

domenica 27 ottobre 2013

Quando non sai cos'é, allora é jazz






Buona domenica, 27 ottobre










La sonata per pianoforte giunge con Beethoven alla sua massima espressione. Ma a Beethoven la forma sta stretta: nelle ultime opere per pianoforte, infatti, tende ad uscire sempre più spesso dagli schemi e dalle convenzioni del classicismo,  sperimenta sonorità nuove (complice l'incombente sordità?), ritmi ed  espressioni che vanno ben al di là della tradizione. Nella sonata n.32, e in particolare nell'arietta,  se ne trova un esempio sconvolgente. Chi ha la pazienza di arrivare al minuto 5.25 dell'interpretazione di Maurizio Pollini, si troverà travolto da una inusuale cascata di note, da un improvviso mutamento di ritmo, da un'accelerazione incalzante, da una modernità che può sembrare addirittura contemporanea e che può richiamare la famosa battuta:   quando non sai cos'è, allora é jazz!



sabato 26 ottobre 2013

Polis


Incontri: "Ovunque andrete sarete una polis"

Calendario appuntamenti - dal 7 ottobre al 10 dicembre

Descrizione

Il Centro Veneto progetti donna e il Centro documentazione donna Lidia Crepet organizzano un ciclo di incontri che trattano la partecipazione attiva delle donne allo spazio pubblico. Esperte ed esperti, di fama nazionale, discutono di politica, economia e democrazia.
Oltre agli incontri vengono proposti due laboratori, ad iscrizione obbligatoria, per chi è interessato ad iscriversi alla scuola del Centro.
L’iniziativa è sostenuta dalla Commissione per le pari opportunità del Comune di Padova.

Programma

  • lunedì 7 ottobre, ore 18:30
    Sala Paladin, Comune di Padova, via del Municipio, 1
    INTRODUZIONE E PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
  • lunedì 14 ottobre, ore 17:30 
    ATTENZIONE: incontro spostato al 15 ottobre, ore 17:30, presso la Sala Paladin del Comune di Padova
    MODELLI DI CITTADINANZA E MODELLI DI WELFARE - CHIARA SARACENO
  • martedì 29 ottobre, ore 17;30
    Aula Nievo, Palazzo del Bo, via VIII febbraio
    UN NUOVO EQUILIBRIO TRA MERCATO, SOCIETA' E POLITICA PER SUPERARE LE DISEGUAGLIANZE SOCIALI - ROBERTA CARLINI
  • martedì 5 novembre - laboratorio per chi intende iscriversi alla scuola - iscrizione obbligatoria
    Centro Veneto progetti Donna Padova, via Tripoli, 3
    LABORATORIO inerente agli incontri di Saraceno e Carlini
  • martedì 12 novembre, ore 17:30
    Aula Nievo, Palazzo del Bo, via VIII febbraio
    L'ATTUALITA' DI UN DISSIDENTE. L'IDEA DI SVILUPPO IN ALBERT O. HIRSHMAN - ANDREA GINZBURG
  • venerdì 6 dicembre, ore 18:30
    Auditorium del Centro culturale Altinate/San Gaetano, via Altinate, 71
    LO SPAZIO PUBBLICO: STRUMENTO PER LA DIFESA DEGLI INTERESSI GENERALI E LEVA DELLO SVILUPPO - FABRIZIO BARCA
  • martedì 10 dicembre - laboratorio per chi intende iscriversi alla scuola - iscrizione obbligatoria
    Centro Veneto progetti Donna Padova, via Tripoli, 3
    LABORATORIO inerente agli incontri di Ginzburg e Barca

Ingresso

Incontri ad ingresso libero.
Per partecipare ai laboratori è necessario iscriversi compilando l'apposito modulo, scaricabile sul sito www.centrodonnapadova.it.

La vera antipolitica


                     Intervista a un passante  (di questo blog)

Chi pensa superficialmente che Grillo rappresenti l'antipolitica, dovrebbe frequentare i bassifondi del Web, per capire che non é così. Ecco di seguito un'intervista immaginaria costruita solo con alcuni commenti di questo blog di periferia. Uniche modifiche: qualche epiteto pesante in meno e l'Italia con la I maiuscola, perché col minuscolo non riesco ancora a scriverlo. Ma questo blog non rappresenta un'anomalia, per trovare opinioni simili basta visitare anche i blog d'autore che non filtrano i commenti (Gad Lerner in testa) o, senza andare così lontano, quelli dei giornali nazionali e locali:  la punta esasperata dell'iceberg formato dal 40 % di chi non vota più e non ha più speranza.

Quali sono, secondo lei, le differenze tra destra e sinistra?
In questo paese è una vita che abbiamo a che fare coi buffoni. Destra sinistra centro poco importa. Ora abbiamo anche i buffoni del M5S. Buffone più buffone meno non cambia nulla e non cambierà mai nulla. E poi il termine "paga" è il sunto del perché orde di buffoni fanno e si dedicano alla politica. La politica paga ! Paga in tutti i sensi ! Se ciò non fosse, ossia fosse veramente un impegno o un lavoro serio come tanti, nessuno dei buffoni di turno andrebbe a farla. Scansafatiche abbuffini  e ciarlatani arraffoni di ogni genere. Che gentaglia di m.... M5S compresi ! Un paio d'anni in fonderia, in miniera, o qualche altro lavoro vero e allora si che i calli sulle mani e i dolori al fisico vi renderebbero degni di parlare dei problemi degli italiani. Buffoni !

Quindi non salverebbe proprio nessuno?
Ribadisco : PD, PDL, SEL, M5S, SC, ecc..ecc... che siete tutti in politica e volete fare politica per il solo vostro tornaconto privato, vaffa!  Vergognatevi e andate a lavorare! E aggiungo: tu puoi continuare a votare chi vuoi che non sia PD o PDL, ma il risultato non cambierà mai! In politica ci vanno a finire solo gli approfittatori e quelli che hanno sempre cercato di scansare le fatiche del lavoro onesto! E se sei un grillino, ti è piaciuta l'ultima sparata del tuo capo beppe in merito al ricatto : "o ci votate o ce ne andiamo" ? Pensa un pò...se gli italiani si rivotano un delinquente puttaniere, il  5 stelle che fa? Si scioglie oppure i deputati e senatori cambiano casacca per continuare a restare sulla bella poltroncina che hanno appena cominciato a gustare? creduloni!

Ma cosa c’entra Grillo con quelli che vogliono fare i soldi?
Si...anche lui ci ha messo impegno per fare ulteriori soldi al pari di tutti quelli che si mettono in politica solo per questo! Anche senza avere chissà quale quoziente, lo capisce anche un bambino che l'Italia è a scatafascio perché non esiste realmente un popolo italiano. L'Italia è un contenitore di persone, voluto dai politici e non dal popolo "sovrano", tenute insieme per forza da oltre un secolo. Nulla ci lega tra noi e questo è il fondamento della disfatta. Quindi caro sponsor grillino, per quanto tu creda che il voto serva a qualcosa, realmente sarà sempre una perdita di tempo, viceversa non saremo in queste condizioni. E' un bel giochino inventato da chi sa bene come imbonire i creduloni di questa penisola. La soluzione sarebbe molto semplice e te la da la storia dell'umanità : rivoluzione ! Ma siccome l'italiano non è un popolo, questo non accadrà mai.

Ma oggi è proprio pessimista!
Si, è una giornata uggiosa, in attesa che si scateni l'inferno della prossima campagna elettorale che ci frantumerà i c....... ! Italiani, popolo ignorante in mano da sempre ai ciarlatani di turno riproposti in tutte le salse. Ma quale politica, qui ci vuole una rivoluzione ! Pagare e morire, ecco cosa ci rimane, quindi tanto vale... PD, PDL, SEL, M5S, SC, ecc..ecc... andate tutti a fare in c... che siete tutti in politica e volete fare politica per il solo vostro tornaconto privato. Vergognatevi e andate a lavorare!

Ha qualche soluzione da proporre?
Con la crisi che morde c'è solo da aspettare che buona parte degli italiani comincino a fottersene dello Stato in quanto affamatore e persecutore fiscale in cambio del nulla. Già da tempo essere italiani è penalizzante rispetto all'accesso ai servizi gratuiti e agli aiuti riservato alle varie etnie extracomunitarie, rom e delinquenziali di varia nazionalità europea. Nessuno nasce razzista, ma qui ti ci fanno diventare per forza di cose. E' ora di finirla con le spiegazioni di cosa è giusto o cosa è sbagliato sempre e solo per noi i italiani. Il sistema è una m.... e dei poveri rom parassiti non frega proprio niente a nessuno.

Ho capito, non pagare le tasse….  é  la strada maestra, seguita a ruota dalla cacciata dei Rom. Comunque grazie!

venerdì 25 ottobre 2013

Voto di scontro, segnalazione




Voto di scontro 
di GiovanniNiccolò Valentini










Che cosa accade in una famiglia, quando un padre sessantacinquenne, elettore critico del centrosinistra, si confronta con un figlio trentatreenne attivista militante del Movimento 5 Stelle? Ne vien fuori uno scontro fervido e fecondo tra visioni radicalmente opposte della vita pubblica, tra realismo e utopia, fede e ragione, purezza e ricerca del compromesso, partecipazione e autorevolezza.
Il padre incalza, critica il linguaggio intimidatorio verso la stampa, le epurazioni interne, lo strapotere di Grillo e Casaleggio. Il figlio non si tira indietro, cerca di svelare quelle che ai suoi occhi sono mistificazioni, evidenzia la coerenza del movimento, esalta la democrazia interna, ribadisce la necessità di abbattere prima di costruire. E aggredisce. In primo luogo il mondo da cui proviene il padre, il giornalismo, incapace di capire i nuovi mezzi di comunicazione, assuefatto alle connivenze con la politica e alla consuetudine del potere. Ma dietro la rabbia e le provocazioni, dietro l’adesione totale e rivendicata alle parole d’ordine del movimento, emerge la frustrazione di fronte a un popolo immancabilmente pronto a innamorarsi di un nuovo uomo del destino; l’orgoglio ferito di chi vorrebbe più spazio per la propria generazione, ma poi la scopre impaurita e impreparata; il disappunto verso una nazione incapace di formare le nuove classi dirigenti e di favorire il ricambio tra vecchi e giovani, verso un Paese in cui ogni reale cambiamento sembra poter avvenire solo tra le macerie lasciate da chi ci ha preceduto.

Dalla prefazione di Stefano Rodotà:
“Questo libro non appartiene al genere letterario del dialogo tra padri e figli, con annesse incomprensioni generazionali (…) È un’altra cosa. È un confronto tra contemporanei di età diversa, forse addirittura tra ragione e fede (…) Forse Niccolò, con i suoi giudizi impietosi su giornali e giornalisti, non sarà d’accordo con me se dico che solo un giornalista come suo padre Giovanni poteva portare a compimento una impresa così difficile, a metà tra una intervista e un lavoro di introspezione, quella che Giovanni ha giustamente definito una “autoanalisi reciproca”.
“L’oggetto di questa impresa è l’irruzione nella politica italiana di Beppe Grillo e del suo M5S. (…)
“Dalle risposte di Niccolò traspare una radicale e ruvida ripulsa del modo in cui la politica italiana si è venuta costruendo e presentando in questi anni, con caratteri sempre più marcatamente oligarchici (…) Ecco, allora, comparire nelle parole di Niccolo` la “morte della democrazia”, tema vero, che tuttavia lo porta ad aderire alla tesi estrema che vede possibile la resurrezione solo se il Movimento 5 Stelle avrà la maggioranza in Parlamento, anzi il 100% dei seggi (…)
“Niccolò insiste sulla necessità di dare a tutti diritto di parola – di più, di partecipazione – attra – verso il ricorso alle molteplici opportunità offerte dalla Rete. Ma questa giusta indicazione esonera dall’obbligo di coltivare il bene della distinzione, dunque di non condannare in blocco i giornali e i giornalisti, i politici e i partiti?
“La forza e la capacità attrattiva del M5S sarebbero forse incrinate dal riconoscimento di qualche virtù nei campi diversi dal proprio, o questa diffidenza finisce con il rivelare una debolezza, una mancanza di sicurezza politica per cui ogni contatto con l’altro, quale che esso sia e quale ne sia la ragione, diviene contaminazione? (…)

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