lunedì 14 ottobre 2013

L'arte della politica





  • L'arte della politica 

    e i meschini mestieranti

    attuali









    Senza scomodare Platone, Aristotele, Cicerone, Machiavelli, Locke, Max Weber, Croce, De Gasperi e Berlinguer, limitiamoci alla definizione di politica data dal dizionario: amministrazione della " polis", della cosa pubblica,  per il bene di tutti.

    Mai definizione e logica comune sono state più disattese come ai nostri giorni e non mi riferisco alla contraddizioni, alle menzogne, al mancato mantenimento degli impegni, alle indecisioni, alle tattiche, alle strategie: tutto questo può apparire di difficile digestione alla gente comune, ma fa parte del gioco.

    Purtroppo non si tratta solo di questo: è stato smarrito il senso della finalità della politica, cioè il bene comune, che tuttavia ciascun contendente é libero di interpretare secondo le proprie categorie di pensiero.

    Il bene comune, la polis, il buon governo, la programmazione, la vision applicata alla vita dei cittadini,  la mission per guardare al futuro sono categorie di pensiero sconosciute ai meschini mestieranti dei nostri giorni.

    Prendiamone tre a caso, dalla cronaca degli ultimi giorni, di estrazione variegata, e di peso molto diverso ma convergenti verso il nulla morale, verso la negazione della storia collettiva e delle storie individuali.

    Iniziamo con Gaetano Quagliarello, la colombella bianca: "Tragedia di Lampedusa impone oggi di sospendere ogni attività politica. Soprattutto nessuno parli di beghe interne". Voce dal sen fuggita! La politica sarebbe dunque costituita dalle beghe interne? Ma come? proprio nel giorno in cui i politici dovrebbero farsi in quattro, otto o sedici per non abbandonare non solo i profughi ma anche i cittadini di Lampedusa, la politica  entra in sciopero?  

    E veniamo alla grande trovata di Grillo-Casaleggio, che siccome fessi non sono, quando fanno un'affermazione su un blog letto da milioni di visitatori, sanno bene dove vogliono andare a parare e ritengo sappiano bene di calpestare il senso comune, la dignità dei propri portavoce in parlamento, le idee e le aspettative di una parte dei propri elettori e dei propri militanti:  

    "Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Sostituirsi all'opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono "educare" i cittadini, ma non è la nostra. Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un'unica entità. Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice "La clandestinità non è più un reato". Lampedusa è al collasso e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?". Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio


    Scanzi li ha criticati ed é divenuto un nemico e il Fatto Quotidiano retrocesso a livello dell'Unità, come dire m.. secca.

    Ma il top é raggiunto a Bari dal boy scout Matteo, che in preda a un orgasmo mediatico fa patta con Grillo,dichiarando che un eventuale amnistia sarebbe un autogol; e a chi non piace il calcio? e a chi non piace il populismo? 


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