sabato 30 novembre 2013

Consiglio Comunale del 28 novembre

niente paura, siamo in Ucraina..



Il muro di gomma







La Giunta Pedron continua a presentarsi in consiglio, offrendo l'immagine di un muro di gomma, chiuso ad ogni proposta delle opposizioni, anche le più banali e se per caso qualcuna la approva, dopo se la rimangia come vedremo oltre o la fa cadere lestamente nel dimenticatoio (vedi gioco d'azzardo e pedibus) 

Seduta fiume, giovedi 28: quasi tre ore, con la metà dei consiglieri di maggioranza fuori dall'aula. Ma andiamo con ordine.
Questa volta non potrò raccontare il pathos (o la noia) vissuti in diretta, perchè ero assente: ricorrerò, quindi, alle impressioni e ai racconti dei presenti.

ViviMestrino esordisce stigmatizzando la chiusura dell'amministrazione che non fornisce, in tempi utili alla preparazione, la documentazione del Consiglio: inutile sostenere che i termini previsti dal regolamento sono rispettati, questo è vero, anche se non sempre, ma il rispetto dei tempi minimi, giustificato in momenti di urgenza o di emergenza non ha nulla a che fare con la trasparenza; quando i tempi minimi vengono adottati regolarmente vuol dire soltanto arroganza dei numeri e chiusura alla discussione e al contraddittorio.
Viene ancora una volta sottolineata l'assenza delle principali commissioni (urbanistica e bilancio) dove realmente si potrebbe collaborare e confrontarsi nell'interesse dei cittadini; per inciso questo avviene, con soddisfazione di tutti i membri, nella commissione regolamenti, ma su bilancio e urbanistica non si può fare, qualcuno immagina il perché?
Per questi motivi e anche per protestare contro l'interpretazione restrittiva del regolamento che pone dei limiti agli interventi di M5S, il gruppo di ViviMestrino non ha partecipato ad alcune votazioni.

Proposte dell'opposizione approvate e poi ritrattate: nella seduta scorsa avevamo proposto di non far partecipare al bando per l'affidamento del servizio di tesoreria le banche coinvolte nelle transazioni finanziarie delle vendite delle armi. L'elenco di tali banche è disponibile sul sito della Banca d'Italia: proposta approvata nella seduta precedente all'unanimità e poi contraddetta nella seduta del 28.

Assestamento di bilancio soprattutto per maggiori entrate: ViviMestrino non partecipa alla votazione. Una sola osservazione: diminuiti di 30.000 euro gli introiti per contravvenzioni al codice della strada. Cittadini più disciplinati? vigili dirottati altrove? e se si, perché?
Utilizzo di parte dell'avanzo di amministrazione (circa 200.000 euro) per l'estinzione anticipata parziale di un mutuo. Qui ViviMestrino fa delle proposte alternative, riguardanti la messa in sicurezza della Statale: niente da fare ovviamente. 

Regolamento dell'azione amministrativa: ViviMestrino vota a favore poichè, come già detto, in commissione, grazie ai soggetti più ragionevoli e duttili della maggioranza, si é potuto discutere, almeno questo..

Riguardo le 11 varianti al piano regolatore (per intendersi richieste di cittadini di ampliamenti, modifiche e variazioni d'uso) avviene il colpo di scena: ben 6 consiglieri di maggioranza sono costretti a lasciare l'aula in applicazione della norma che vieta di partecipare alle decisioni che riguardano direttamente o indirettamente i consiglieri, 6 su 11! Anche qui, anche al di là di sospetti di favoritismi, probabilmente totalmente inesistenti, sorge immediata e scontata una considerazione: la famiglie di Mestrino sono ben rappresentate in Consiglio, ma non propriamente tutte..

Mozione M5S sull'aumento delle tasse e delle spese per i cittadini di Mestrino e in particolare quelle riguardanti la scuola dell'infanzia Arcobaleno.  ViviMestrino è d'accordo con quasi tutti i punti eccetto quello che prevede la sospensione dei pagamenti alla Spes e vota in conseguenza.
Il Sindaco si avvia in un ampio e articolato discorso sulla politica economica e fiscale italiana ed europea, poi si allontana...
Maggioranza risicata, ma contraria all'approvazione della mozione, votata per parti.
I cittadini di Mestrino hanno perso ancora.

La grande musica a Limena


Orchestra Società Musicale

Gruppo vocale Caterina Ensemble 



Carlos Gubert, pianista, clavicembalista e direttore argentino, opera in Italia, e a Padova in particolare, da oltre 30 anni, come solista e direttore d'orchestra, dedicandosi principalmente alla musica barocca, che affronta con una prassi esecutiva molto personale e affascinante.

La Società musicale raccoglie musicisti professionisti che offrono il proprio impegno musicale per l'aiuto ad opere di solidarietà.

Dino Zambello, insigne maestro, docente del Conservatorio di Padova, direttore del coro Città di Padova, già a capo del coro del teatro Verdi, collabora con la Società musicale dirigendo il gruppo vocale Caterina Ensemble, specializzato in musica rinascimentale e barocca.   







giovedì 28 novembre 2013

Giornata di mobilitazione ambientale, partecipanti



Giornata di mobilitazione regionale in difesa della qualità della vita

SABATO 30 NOVEMBRE ore 14 – stazione FS di Santa Lucia – manifestazione regionale a Venezia






PROMOTORI
1Beati i costruttori di pace
2Amministrazione comunale Marano Vicentino
3Comitato diritto alla città -rete dei comitati cittadini Rovigo
4Comitato Opzione Zero
5Movimento Mira 2030
6Fondamente
7Eddyburg
8Mountain Wilderness Italia
9Coordinamento di Padova "Costituzione, la via maestra"
10Eco Magazine
11Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"
12AmicoAlbero - Mestre- Venezia
13Movimento dei Consumatori - Venezia
14VeneziAmbiente - Ecomuseo della Laguna Mestre - Malcontenta
15Assemblea permanente contro il rischio chimico Marghera
16Associazione AmbienteVenezia
17Coordinamento veneto pedemontana alternativa CoVePA
18CAT Comitati ambiente e territorio della Riviera del Brenta e del Miranese
19Digiuno Territorio
20Comitato Ambiente e Sviluppo di Cavarzere (VE)
21Rete Polesana dei Comitati
22ALBA – Alleanza lavoro Benicomuni Ambiente -  Padova
23No Grandi Navi di Venezia
24Associazione Arianova - Pederobba
25Associazione Si Rinnovabili No Nucleare
26Movimento per la Decrescita Felice di Padova
27Comitato Difesa Salute e Ambiente Padova Est
28Coordinamento Zero-Rifiuti Padova
29Comitato Prov. 2 Si Acqua Bene Comune - Padova
30Associazione Città Amica
31Comitato Difesa Alberi e Territorio - Padova
32Associazione ISDE (medici per l'ambiente) sezione di Padova
33Legambiente Veneto
34L'Eco dalle Terre
35IntercomAmbiente di Trecenta Rovigo
36Movimento Salvaguardiaambiente di Marano Vicentino
37Comitati Difesa Salute e Territorio NO PEDEMONTANA
38Rete dei Comitati Alto Vicentino
39Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido di Venezia
40Comitato Referendario Sarcedo Turistica
41Forum Naz.le Salviamo il Paesaggio
42Coordinamento delle Ass.ambientaliste del Parco dei Colli Euganei
43Comitato No Valdastico Nord
44Comitato No G.O.L.F. Sarcedo
45L'acqua e il Bosco della Val Posina
46Arcadia Ambiente e Territorio
47Comitati ambiente e territorio della Riviera del Brenta e del Miranese
48Coordinamento dei Comitati di Vicenza
49Alternativa - laboratorio politico
50Comitato per la salute pubblica Bene Comune - Pordenone
51Comitato sì Treviso mare 
52Comitato Commenda Est di Rovigo
53Associazione Archeostorica Cayran - Caerano di San Marco  (Tv)
54Agricoltura Biologica FUORI DI CAMPO di GRUPPO POLIS 
55Rete provinciale dei Comitati del Polesine e basso-veneziano
56Diversamente Bio
57Movimento della Decrescita Felice Circolo di Venezia
58Istituto Nazionale di Bioarchitettura sezione di Venezia (INBAR Venezia)
59Caresà Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale
60Circolo Legambiente Legnago
61Comitato Antinucleare di Legnago e Basso Veronese
62Comitato "cittadini liberi - Porto Tolle"
63Comitato art.9 per la salvaguardia del paesaggio
64Comitati Ambiente sicuro di Salzano e Noaleambiente di Noale
65Circolo ACLI Zugliano (VI)
66Il Ponte del Dolo
67"Lasciateci respirare" di Monselice
68I Comitati riuniti per il riciclo totale -Rifiuti Zero - di Treviso e Venezia
69Associazione per la Decrescita
70Associazione di Cultura e Iniziativa politica InComune di Venezia
71Cattolici per la Vita della Valle No Tav
72Liberinsieme Legnago
73Salviamo il paesaggio - Bassa Veronese
74GIT Banca Etica Venezia
75Comitato interregionale Carnia- Cadore P.A.S. Dolomiti
76Comitato Bellunese Acqua Bene Comune
77Gruppo Natura Lentiai
78Gruppo Coltivare Condividendo
79Casa dei Beni Comuni Belluno
80Magazzini Prensili 
81Comitati Prà Gras
82Cittadinanza e Partecipazione Feltre
83Associazione Tutela e Valorizzazione dell'Alta Valle del Mis e dell'ex sito minerario di Vallalta
84Cooperativa Mazarol Guide Naturalistico - Ambientali
85WWF Altamarca
86Circolo Wigwan il Presidio sotto il Portico
87Coordinamento di Salviamo il paesaggio di Asolo Castelfranco Veneto
88Gruppo di iniziativa di Forte Carpenedo
89Gruppo Etico Territoriale "El morar" di Valeggio sul Mincio (VR)
90Comitato Bovolenta aria pulita
91Comitato di San Pietro in Paerno Rosà - Tezze s/Br  ONLUS
92Paesaggioveneto.it
93Comitato liberi e pensanti Marghera
94Asolo Viva
95Il nodo Trevigiano di Alba
96Lega Anti Vivisezione Padova
97Città Amica associazione di architetti-urbanisti
98Associazione NO ALLA CENTRALE (per lo sviluppo E-ti-co Sostenibile dell’Ovest Vicentino)
99Associazione Il Pane e le Rose di Isola della Scala Verona
100APS Movimento Sereno 
101Italia Nostra Veneto
102Comitato degli Allagati di Favaro
103Comitato di Liberazione Nazionale dei corsi d'acqua
104Legambiente Padova
105Amici della bicicletta
106Associazione rurale italiana
107Comitato arsenale di Verona
108Comitato dei cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle
109Comunità cristiane di base di Verona
110Comitato Fumane Futura
111Donne in Nero Verona
112Gastelle
113Italia Nostra Verona
114Comitato Mamme della Valpolicella
115Monastero del Bene Comune - Sezano
116Movimento Nonviolento
117Pestrino e Palazzina da Salvare
118Salvalpolicella
119Associazione Valpolicella 2000
120Verona In
121Comitato spontaneo Verona Inalberata
122Circolo ambientalista Alex Langer di Valeggio e Verona


ADESIONI DI ORGANIZZAZIONI POLITICHE
1Fiom Belluno
2Cobas - Comitati di Base della Scuola del Veneto
3Federazione di Belluno di Rifondazione Comunista
4Partito democratico di Meolo
5Rifondazione Comunista del Veneto
6Circolo SEL di Mira
7Uniti per Cambiare di Occhiobello (RO)
8Sinistra Ambientalista  Ponte San Nicolò (Padova) 
9Circolo SEL di Ponte San Nicolò (Padova)
10Circolo SEL Enrico Berlinguer di Dolo VE
11Associazione Cavarzere 5 Stelle
12Circolo Sel di Venezia
13Circolo Sel di  Mestre
14Circolo Sel di  Marghera
15Federazione Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà - Venezia
16Movimento 5 stelle di Castelfranco Veneto
17Padova 2020
18Italia dei Valori Regione Veneto
19Movimento 5 stelle Veneto
20Io scelgo Mirano
21Federazione polesana di Rifondazione Comunista
22Rifondazione Comunista Verona


ADESIONI PERSONALI
1Andrea Zanoni Europarlamentare
2Umberto Curi, Filosofo
3Fabrizio Baldan
4Gianni Buganza

mercoledì 27 novembre 2013

Fine di un incubo






   
 avvio di un'epoca nuova?








Oggi pomeriggio sta per concludersi una delle pagine più buie della nostra democrazia. Un senatore, plurinquisito, pluricondannato in primo grado e condannato definitivamente per reati infamanti, sta per essere estromesso dal Parlamento; questo avverrà non per un rigurgito di dignità dei suoi elettori e dei suoi compagni di partito, vergognati di presentarsi al popolo in tale compagnia, ma  con un voto che  ratifica quanto già deciso dalla magistratura. 

Penosi i contorcimenti oratori, le interessate storpiature della dottrina giuridica e le commozioni strappalacrime dei suoi sodali; ferme e civili le argomentazioni del Pd e del presidente Stefàno; ammirevole il richiamo a Socrate di un senatore di 5 Stelle: consapevole di star per subire una condanna ingiusta, il filosofo preferì non fuggire, anteponendo il valore della giustizia, fondamento della società, allora come ora, al proprio interesse personale. 

La nostra democrazia, invece,  ben altre priorità ha lasciato decadere: l'occupazione, lo sviluppo,  la scuola, la casa, l'università, la legalità, i valori della classe operaia, del lavoro intellettuale, tecnico e manuale, i valori della borghesia onesta e laboriosa, trasformatasi in lacchè dei poteri forti, la moralità pubblica e individuale, le speranze dei giovani, soprattutto.

Pagherete caro, pagherete tutto, si gridava una volta. Adesso tocca ad altri, mi rincresce di non potere assistere con certezza al riscatto finale, ma almeno l'avvio mi sarà concesso? 


Il biocidio, rassegna stampa


Nella tormentata vicenda napoletana, non ci sono stati solo silenzi complici o omertosi: associazioni di base, parroci, ricercatori e soprattutto giornalisti hanno messo la propria opera al servizio della verità. Tra i giornalisti si sono distinti particolarmente quelli di Avvenire: 






Caccia ai rifiuti, la soluzione é il satellite

Scoperte vicino all'asilo tonnellate di rifiuti tossici

La mappa dei veleni interrati

Così i rifiuti tossici viaggiano da nord a sud


martedì 26 novembre 2013

Consiglio comunale: mozione congiunta ViviMestrino- M5S



Dopo i noti fatti avvenuti durante   la seduta del 7 novembre, che ha visto realizzato un vero e proprio furto di democrazia, il risultato più tangibile è stato raggiunto dalle opposizioni, che riprendono a confrontarsi e a collaborare nell'interesse di tutta la cittadinanza.
A mio parere la sinergia che nasce oggi, pur lasciando immutate le assai consistenti differenziazioni politiche e strategiche tra i due gruppi, lascia ben sperare che giunga finalmente all'interno del consiglio non solo la voce di quel 46 %  che complessivamente ha votato le attuali opposizioni, ma soprattutto di tutti quelli che non hanno votato nessuno, che attualmente costituiscono il primo partito di Mestrino e che di fatto sono senza voce e senza speranze.
Il primo atto di questa convergenza è la presentazione di una mozione comune tra i due gruppi, riportata di seguito e la richiesta di un consiglio straordinario dove affrontare la problematica della rappresentanza e degli spazi di parola e di democrazia.



Mestrino 26 novembre 2013

Egr. sig. presidente del Consiglio Comunale di Mestrino




MOZIONE
MODIFICA ARTICOLI DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE:

ñ  Durante la conferenza dei capigruppo svoltasi il 30 ottobre 2013 sono emerse delle perplessità interpretative su alcuni punti del regolamento del consiglio comunale ed in particolare: art. 6 comma 2,  34 comma 5, art. 33 comma 13.
ñ  In particolare il Presidente del Consiglio esprimeva il dubbio sulla possibilità che un gruppo consigliare costituito da un solo consigliere (art. 6 comma 2) potesse avere titolo a presentare fino a due mozioni e tre interrogazioni per ogni seduta consiliare.
ñ  Durante il consiglio comunale del 7 novembre 2013 il Presidente del Consiglio ha interpretato gli articoli sopraccitati in modo quantomeno originale anche se sostenuto, a suo dire, dal parere del Segretario Comunale. In base a tale assunzione al gruppo consiliare di minoranza del Movimento 5 Stelle non è stata data la facoltà di presentare più di una interrogazione nel corso della seduta consiliare

CONSIDERATO CHE:

ñ  appare necessario fugare ogni dubbio interpretativo sulle regole di funzionamento del Consiglio comunale,
ñ  che le stesse regole di funzionamento sono materia di competenza del Consiglio stesso,
ñ  che i consiglieri sottoscrittori della mozione ritengono non corretta l'interpretazione data in occasione del Consiglio del 7 novembre



CHIEDIAMO

Che venga sostituito l’attuale comma 5 dell’art. 34 del regolamento del consiglio comunale come di seguito riportato:
5. ciascun consigliere non può presentare più di una mozione per ogni adunanza del consiglio. Ciascun gruppo consigliare, indipendentemente dal numero dei componenti dello stesso gruppo e compresi quindi anche i gruppi consiliari formati da un solo consigliere (art. 6 comma 2 del presente regolamento) non può presentare più di due mozioni per ogni seduta consigliare. Le mozioni aventi identico oggetto vengono discusse congiuntamente.

Che venga sostituito l’attuale art. 33 comma 13 del regolamento del consiglio comunale in modo come di seguito riportato in neretto corsivo:
5. ciascun consigliere non può presentare più di una interrogazione o di una interpellanza per ogni adunanza del consiglio. Ciascun gruppo consigliare, indipendentemente dal numero dei componenti dello stesso gruppo e compresi quindi anche i gruppi consiliari formati da un solo consigliere (art. 6 comma 2 del presente regolamento) non può presentare più di tre interrogazioni o più di tre interpellanze per ogni seduta consigliare.

Si chiede infine che la mozione in oggetto venga messa ai voti durante il consiglio comunale convocato in adunanza straordinaria come richiesto dai consiglieri che sottoscrivono la presente mozione.


I CONSIGLIERI:


SIMONE DALLA LIBERA

BARBARA BANO

PAOLO MENALLO

NICOLA GOTTARDO

FLAVIO PINTON


Per andare oltre

Euro e Germania: una tesi divergente



NON SI RAFFORZA L’EURO INDEBOLENDO LA GERMANIA —
DI Gerardo Coco

Fonte: www.leoniblog.it  (Fondazione Bruno Leoni)







Napoleone sosteneva che esiste un’unica figura retorica seria: la ripetizione. Le convinzioni si affermano grazie alla ripetizione e finiscono per penetrare nelle menti come verità dimostrate. L’«Europa dei popoli» è stata imposta in questo modo. Con la ripetizione si è ora accreditata l’idea che la Germania rubi posti lavoro all’eurozona. Al coro si sono uniti: il tesoro americano nel suo rapporto semestrale, la commissione europea e infine due famosi economisti, Paul Krugman e Martin Woolf.
L’argomentazione è questa: il surplus commerciale della Germania impedisce lo sviluppo dei paesi membri. Per riportare l’equilibrio la Germania dovrebbe reflazionare cioè aumentare prezzi, consumare di più e aumentare i salari (sic!). Insomma la Germania è colpevole di essere troppo produttiva e competitiva. Basta abbassarne la produttività e… voilà, l’eurozona decolla. Le crisi alimentano sempre un clima favorevole a ogni tipo di suggestione ma chi si attiene ai fatti e alla logica economica non può che respingere queste assurdità da propaganda politica che per giustificare il fallimento dell’euro, intrinseco alla sua costruzione, cerca dei capri espiatori ovunque.
  • Innanzi tutto la Germania, esportando di meno e importando di più non può diventare fonte di domanda per la periferia. Nel 2012 le esportazioni dalla Grecia, Italia, Portogallo e Spagna verso la Germania sono state rispettivamente del 0.9%, 3%, 2.9% e 2.25% dei loro PIL. Per avere un impatto significativo dovrebbero aumentare in misura superiore. Questo obiettivo si raggiungerebbe, secondo i regolatori aumentando prezzi e salari tedeschi. Ma persino i sindacati si opporrebbero a questa proposta asinina che provocherebbe solo inflazione in Germania senza aumentare l’export e i PIL dei partner. Infatti la Germania e la periferia hanno differenti aree di specializzazione e i tedeschi non possono importare quello che non li serve altrimenti si comporterebbero come dei consumatori che per salvare un supermercato in crisi vi comprano prodotti inutili e a prezzi più alti della concorrenza. Solo dei folli possono pensare di salvare l’euro obbligando la Germania a essere meno competitiva. Anche se, per assurdo, la Germania reflazionasse ne trarrebbero beneficio i paesi emergenti che la inonderebbero di prodotti trasformandola suo malgrado in paese importatore senza risolvere i problemi dei partner. Bel guadagno per tutti.
  • Paul Krugman ripete come uno slogan che la Germania ha approfittato della moneta unica per accumulare un surplus commerciale permanente a danno dei paesi della periferia. Ma il columnist americano dimentica che la Germania occidentale ha sempre avuto un surplus salvo nei primi anni 90 e solo perché dovendo riunificare l’est all’ovest rimpatriava capitali e li impegnava in investimenti interni facendo così aumentare il valore del marco in rapporto alle altre valute. Con un marco forte il prezzo delle esportazioni aumentava e quello delle importazioni diminuiva eliminando così il surplus. Ora è avvenuto che nell’ultimo decennio la Germania ha conseguito un eccesso di risparmio il che significa che i tedeschi hanno prodotto più di quanto abbiano consumato (anche questa una colpa?) per cui si è verificato un surplus nel conto corrente della loro bilancia dei pagamenti. Ora, per definizione, il saldo delle partite correnti di un paese è sempre uguale al suo risparmio meno l’investimento nel paese. In altre parole un paese ha un surplus commerciale se il risparmio è superiore all’investimento (il caso tedesco) mentre avrà un deficit se il risparmio è minore dell’investimento (il caso della periferia). In simboli: Risparmio- Investimento netto=Export – Import. Un paese avrà un surplus commerciale se il suo risparmio è maggiore dell’investimento interno e un deficit se il risparmio è minore. Pertanto qualsiasi politica che miri ad aumentare l’export e ridurre l’import per conseguire un surplus deve permettere al risparmio e all’investimento interno di aumentare. Ma per conseguire tale obiettivo i governi dei paesi della periferia dovrebbero diminuire deficit e tasse: esattamente quello che non vogliono fare. Il risparmio o va a finanziare il conto corrente della bilancia dei pagamenti o il deficit. Se si prescinde dalle relazioni tra bilancia commerciale, investimento, risparmio e deficit fiscale si dicono delle solenni sciocchezze.

lunedì 25 novembre 2013

Convocazione Consiglio del 28 novembre




Consiglio comunale
28 novembre
Convocazione






Giovedì 28 novembre alle ore 19, presso la sala Consiliare del Comune di Mestrino è convocato il Consiglio comunale in sessione straordinaria pubblica con il seguente o.d.g.:

1.       Approvazione verbale seduta precedente.
2.       Assestamento generale di bilancio 2013 – Variazione n.1/2013.
3.       Estinzione anticipata mutuo con utilizzo avanzo di amministrazione:
4.      Servizio di Tesoreria Comunale per il periodo 01/01/2014 – 31/12/2018. Modifica     delibera di C.C. n.44/2013.
5.   Controdeduzioni alle osservazioni ed approvazione variante parziale alla 3^    variante al Piano degli Interventi  (Var. n. 1/2013) adottata con deliberazione    consiliare n. 11/2013.
6.       Approvazione nuovo regolamento per il  procedimento amministrativo.

7.  Mozione 5 del consigliere comunale Pinton Flavio del “Movimento 5 stelle”:  “Aumento delle tasse a Mestrino”.

Il biocidio, rapporto della marina americana




Nei precedenti post (biocidio 1, 2, 3) era stato tracciato un quadro veramente deprimente della situazione ambientale nel napoletano e in Campania in generale, iniziando dalla deposizione di Carmine Schiavone e attraverso la presentazione di di studi, di libri, di inchieste e di prese di posizione giornalistiche. 
I napoletani sono sicuramente persone intelligenti e non 'na monnezza, sapranno sicuramente rialzare la testa, ma non possono farcela da soli. Necessita la solidarietà e l'aiuto concreto del Paese, senza aspettare ancora che sia la magistratura a dirci cosa fare o peggio che ce lo dicano gli stranieri, come ad esempio la Marina Americana di cui potete leggere di seguito il rapporto da poco pubblicato dall'Espresso.
Si tratta di ben 290 pagine in inglese, ma chi non vuole perdere tempo sui dettagli, può limitarsi alle pagine 22-26 (il sommario dei risultati e dei provvedimenti decisi in campo americano),   o gettare un occhio alle pagine 57-61, sul cancro: da brivido!



sabato 23 novembre 2013

che monnezza 'e popolazione


sbottò un signore anziano, alla fermata di via Bernini, al Vomero, irritato dall'esasperante abitudine dei napoletani, vecchi e nuovi, di scendere dall'autobus dalla parte sbagliata. Non era consapevole di aver tradotto in modo colorito, da napoletano verace, la definizione che Croce aveva dato qualche tempo prima: "un paradiso  abitato da diavoli". 

Qualche minuto prima, un altro distinto signore vedendomi incerto a un semaforo con la piantina in mano mi aveva offerto il suo aiuto disinteressato, all'aeroporto avevano tentato di spacciarmi un set di calzini cinesi, per puro cotone, un tassista abusivo aveva sorpassato la fila dei colleghi regolari; presa in affitto un'auto da un ditta  dall'efficienza teutonica, un  posteggiatore abusivo, ma dotato di regolare cappello con visiera, mi aveva voluto restituire i 2 euro dati in anticipo, perché avevo fatto una sosta troppo breve,  in via Toledo un questuante aveva esposto il cartello "oggi raccolta differenziata, accettiamo solo carta". Miseria e nobiltà! Al ristorante un trattore cordialissimo mi aveva fatto un conto di soli 12 euro per un pranzo completo, al tavolo accanto, i professori del suor Orsola Benincà si spartivano le cattedre con i colleghi del nord..
La mente andava a  Lucio Dalla, "napoletano nato a Bologna e salvato da Napoli", insomma un bel posto dove vivere se si resiste al caos del traffico, se non si ha fretta, se si ama il mare, il buon cibo e soprattutto la gente con tutti i suoi chiaroscuri.
Adesso è arrivata la bomba ecologica, il biocidio, i napoletani hanno avuto un sussulto di indignazione, ma dov'erano prima? e non parlo di quelli che da Saviano e  da Siano in giù si sono sempre impegnati, hanno denunciato, sono scesi in strada, hanno scritto libri, ma gli altri? quando gli coprivano i terreni di veleni, quando non potevano più usare l'acqua per gli orti? quando si avviava il suicidio collettivo di un'intera, prospera e felice zona? Minacciati dalla Camorra, che trattava con i più loschi affaristi del nord? Sicuramente, ma le amministrazioni locali sciolte per camorra, i voti dati sempre agli stessi (buon ultimo Caldoro, che corteggiava il comitato abusivi di Casapesenna),  l'inquinamento prodotto dalle aziende locali, l'inefficienza tollerata con filosofia, l'ammiccamento alle furbizie più viete anche quando non dovute a necessità?
No, cari amici di Napoli e dintorni, o cari amici della Sicilia, o cari amici del Veneto, per diversi e svariati motivi, quando riacquisteremo la dignità attraverso una sana indignazione, il bene di cui l'Italia tutta è stata privata negli ultimi venti anni, forse unico paese dell'Europa? quando riacquisteremo la capacità di dirci la verità, come il signore dell'autobus? 
L'indignazione per l'ingiustizia, gli sprechi, il clientelismo, gli sfregi all'ambiente, il razzismo spacciato per difesa delle tradizioni,  le menzogne colossali e le promesse non mantenute della maggior parte dei politici, le origini e l'età di Ruby,   l'innocenza di mister B. proclamata per dogma, i privilegi, la disoccupazione montante, la crisi economica, la necessità di grandi intese contro natura, i prefetti di famiglia..ecc.ecc.ecc.  

Il buon cuore e il disincanto non bastano più, né a Napoli né altrove. Dobbiamo salvare l'acqua di Napoli, perchè con l'acqua si fa il pane, la pizza, il caffè e se non si potrà più fare il caffè, non ci sarà neppure quello "sospeso", che è poi l'essenza della civiltà.  


Nel prossimo post, la relazione sullo stato della salute pubblica a Napoli,  commissionata dal Comando della marina americana in Europa 

venerdì 22 novembre 2013

Giornata di mobilitazione ambientale



don Albino Bizzotto



NO GRANDI OPERE 
NO CONSUMO DI SUOLO
PER LA DEMOCRAZIA E I BENI COMUNI
PER IL DIRITTO DI RESPIRARE, LAVORARE, VIVERE IN VENETO









Siamo nati per vivere assieme e, se possibile, anche contenti nell'esprimere l’umanità che ci è stata regalata. La Terra va amata e  coltivata per la vita, non sfruttata e violentata per i soldi.
Molti non se ne rendono conto e non vogliono saperne. La crisi nella quale ci troviamo non è economico-finanziaria, è antropica.
La Terra non ce la fa più a rinnovarsi per sostenere le nostre produzioni, i  nostri consumi e i nostri rifiuti; infatti il 20 agosto ha già esaurito tutte le energie vitali, che aveva a disposizione per arrivare al 31 dicembre.
Non è questione di soldi, in questione c’è la vita!
Nella nostra Regione negli ultimi 20 anni sono andati persi 38 ettari di terreno coltivabile al giorno. Tutti dobbiamo rispondere con responsabilità all'emergenza del pianeta Terra, partendo concretamente dal nostro territorio regionale.

Giornata di mobilitazione regionale in difesa della qualità della vita

Sabato 30 novembre ore 14 – stazione FS di Santa Lucia – manifestazione regionale a Venezia

La Terra non ce la fa più: ha bisogno di un anno e mezzo per recuperare quello che le viene sottratto in un anno. “Il clima impazzito sconvolgerà il pianeta. Siamo vicini al punto di non ritorno” (Ipcc-Onu 2013). E il Veneto è una delle regioni più inquinanti e inquinate d’Europa.
L’inquinamento atmosferico, prodotto da traffico, inceneritori, cementifici, centrali termoelettriche, industrie nocive, grandi navi, avvelena l’aria: la peggiore d’Europa.
Cementificazione e asfaltatura del suolo impoveriscono le campagne, provocano frane e alluvioni, distruggono il paesaggio e un patrimonio storico ed ambientale di valore inestimabile.
Eccessivi prelievi d’acqua inaridiscono i fiumi, provocando l’avanzamento del cuneo salino, e l’abbassamento delle falde acquifere.
Col sistema del “project financing” banche e grandi imprese succhiano miliardi di risorse pubbliche. Per i cittadini questo significa solo debito, aumenti di tariffe per i servizi e per pedaggi speculativi.
I cittadini e i Comuni non contano più nulla poiché la Regione ha azzerato la pianificazione urbanistica riducendola ad un incredibile delirio di autostrade e “progetti strategici” (mega-poli commerciali direzionali), mentre le verifiche ambientali sono ridotte a pura formalità.

Gli abitanti del Veneto sono da anni impegnati in una moltitudine di vertenze locali, volte a salvaguardare la vivibilità del territorio. Cittadine e cittadini di buona volontà si sono finalmente riuniti per chiedere una urgente inversione di rotta:
§ Fermare subito le “grandi opere” inutili e dannose (nuove autostrade e linee TAV, carbone nella centrale di Porto Tolle, MOSE, scavo nuovi canali in laguna, nuove scogliere e false barene-discariche);
§ Allontanare definitivamente le “grandi navi” dalla Laguna;
§ Liberare il territorio dalle servitù militari
§ Finanziare i Comuni, anche con la Cassa Depositi e Prestiti per manutenzione, messa in sicurezza, riqualificazione energetica di edifici pubblici e territorio – vera grande opera necessaria - dando lavoro alle piccole e medie imprese
§ Riconversione ecologica delle città, delle industrie e dell’agricoltura per creare buona e stabile occupazione
§ Gestione pubblica e partecipata, senza profitti in bolletta, di acqua e servizi pubblici – No allo sfruttamento indiscriminato delle risorse idriche
§ Fermare la privatizzazione della sanità: i “project financing” ospedalieri sottraggono risorse pubbliche alla prevenzione e alle prestazioni sanitarie
§ Stop al consumo di suolo agricolo : cambiare la legge urbanistica regionale e il nuovo PTRC – Piano Territoriale Regionale - per tutelare il patrimonio storico, culturale e paesaggistico, attuando finalmente e per intero il Codice nazionale del Paesaggio.
§ Basta con il ricorso alla “legge obiettivo” e ai commissari straordinari
§ Basta con inceneritori, cave e discariche – Incentivare riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti
§ Stop a nuove autostrade, strade, raccordi e poli commerciali che desertificano i nostri centri, distruggendone il tessuto sociale e le attività economiche: investire per recuperare aree ed edifici da bonificare e riqualificare (a partire da Porto Marghera) per attività innovative.
§ Investire non in autostrade e Alta Velocità, ma in rinnovo e potenziamento delle ferrovie esistenti con un piano integrato di vera intermodalità. Favorire il trasporto pubblico locale e regionale (SFMR). Favorire la mobilità ciclo-pedonale. Spostare il trasporto merci dalla gomma alla rotaia.
§ Ricostruire gli organismi di valutazione e controllo ambientale per renderli indipendenti dai poteri politici ed economici: eliminare i conflitti d’interesse e di competenze e la concentrazione di tutti i poteri (di Piano, progetto, valutazione, attuazione e controllo) in una sola figura.
§ Garantire pubblicità e trasparenza ai lavori delle Commissioni d’inchiesta del Consiglio regionale sulla “finanza di progetto” e le aziende regionali, innanzitutto su Veneto Strade SpA
§ Smantellare l’intreccio politica-affari oggi all’attenzione della Magistratura
§ Difesa della Costituzione e delle assemblee elettive, contro ogni tentazione presidenzialistica. Partecipazione piena dei cittadini alle decisioni e ai controlli.

I comitati e i movimenti, le associazioni e i gruppi di cittadinanza attiva operanti in Veneto invitano tutte e tutti a far sentire la loro voce e a partecipare alle iniziative programmate.

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