mercoledì 6 novembre 2013

Messina, una celebrazione diversa


Renato Accorinti, sindaco di Messina




Una celebrazione diversa








"Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte - ha dichiarato il sindaco Accorinti nel corso del suo intervento, rivolgendo anche un appello ai sindaci di tutti i comuni italiani - e si colmino i granai, fonte di vita. Il monito che lanciava Sandro Pertini sembra ancora ad oggi cadere nel vuoto. Nulla da allora è cambiato. L'Italia, paese che per la Costituzione <ripudia> la guerra, continua a finanziare la corsa agli armamenti ed a sottrarre drasticamente preziose e necessarie risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza. Il rapporto 2013 dell'Archivio Disarmo su <la spesa militare in Italia> documenta come l'Italia abbia speso per l'anno 2013, e spenderà per il 2014 e il 2015, oltre 20 miliardi di euro per il comparto militare (oltre un ulteriore miliardo per le missioni internazionali) a fronte di una drammatica crescita della povertà sociale.
 Nel 2013 l'lSTAT ha pubblicato il suo più drammatico <Rapporto sulla povertà> nel nostro Paese. Gli italiani, che vivono al di sotto della linea di povertà sono ormai 9 milioni 563 mila, pari al 15,8 % della popolazione. Di essi 4 milioni 814 mila (ossia 1'8%) sopravvivono in condizioni di povertà assoluta, cioè impossibilitati ad acquisire i beni di prima necessità. In questo drammatico quadro nazionale la Sicilia diventa emblema di questa progressiva campagna di militarizzazione italiana. 
La nostra isola - ha proseguito Accorinti - rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari (MUOS) i paesi stranieri. Anche l'arrivo dei flussi migratori è vissuto come un <problema di ordine pubblico> da affrontare con le forze armate, da circoscrivere in ghetti, lontani dagli sguardi della popolazione italiana, dove non sempre sono garantiti diritti e giustizia. Non si può rimuovere dalla memoria collettiva, quasi esorcizzando, un secolo di lotte del movimento operaio per la pace e il lavoro, il disarmo e la giustizia sociale. Questa Amministrazione appoggia quelle lotte e quegli ideali. Questa Amministrazione dice <Si> al disarmo. Questa Amministrazione, fedele alla Costituzione Italiana, dichiara il proprio <No a tutte le guerre> e difende il diritto di emigrare, ribadendo il massimo impegno nella ricerca di soluzioni di accoglienza idonee per i fratelli migranti giunti di recente a Messina. Messina e la Sicilia - ha concluso il sindaco - da sempre hanno avuto una grande opportunità in quanto crocevia di diverse culture e religioni; le diversità arricchiscono tutti e oggi vogliamo rilanciare un processo di pace dalla nostra terra e dal nostro mare per l'umanità".

1 commento:

  1. La lettera di padre Alex Zanotello:
    Carissimo Renato, infinite grazie per questo tuo splendido gesto di sfida alla cultura di morte che ci viene propinata con questa parata militare per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale. “Avete detto ai vostri ragazzi che la Prima Guerra mondiale si poteva evitare?- scriveva don Milani ai cappellani militari della Toscana(1965). Che Giolitti aveva la certezza di poter ottenere gratis quello che poi fu ottenuto con 600.000 morti? Che la stragrande maggioranza della Camera era con lui (450 su 508). Era dunque la Patria che li chiamava alle armi? E se anche li chiamava, non chiamava forse a un’ “inutile strage” (l’espressione non è di un vile obiettore di coscienza, ma di un Papa). Era nel ’22 ch bisognava difendere la Patria aggredita. Ma l’esercito non la difese. Stette ad aspettare gli ordini che non vennero. Se i suoi preti l’avessero educata a guidarsi con la coscienza invece che con l’Obbedienza ‘cieca, pronta, assoluta’, quanti mali sarebbero stati evitati alla Patria e al mondo. (50 milioni di morti)”. Grazie , Sindaco, perché ti sei fatto interprete di questa gloriosa tradizione nonviolenta, così ben espressa, anche in Italia, da figure come don Milani, Capitini, padreTuroldo, donTonino Bello e tanti altri. Grazie perché hai insegnato con quel tuo gesto il valore della protesta personale a un popolo italiano addormentato. Grazie per aver richiamato tutti all'assurdità di una così colossale spesa militare in Italia che è ancora più alta di quanto affermi. Il SIPRI di Stoccolma calcola che nel 2012 il governo italiano ha investito in Difesa 26 miliardi di euro, mentre non riesce a trovare soldi per la scuola, per la sanità, per il terzo settore. E il popolo italiano non si ribella a tali aberrazioni. Grazie, Sindaco, perché ti sei schierato contro la militarizzazione della tua terra:”La nostra isola rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo: una base dalla quale far partire strumenti di morte e controllare con tecnologie satellitari i paesi stranieri.” Non possiamo infatti accettare né che Sigonella diventi la capitale mondiale dei droni né che Niscemi diventi con i MUOS il centro mondiale di comunicazioni militari. Grazie ,Renato, perché sia il tuo gesto che le tue parole hanno ridato nuova vita al movimento nonviolento italiano. Spero di risentire la tua voce risuonare nell’Arena di Verona il 25 aprile 2014. Alex Zanotelli http://www.peacelink.it/pace/a/39350.html

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