sabato 23 maggio 2015

Controcorrente: tutto quello che sai sugli zingari é falso



Perchè scrivere sui rom? perchè pur essendo "buonista", oltre al libro Cuore ho letto e visto anche qualcos'altro. Perchè in questa società irrazionale e allo sbando  conta ogni piccola goccia di razionalità. di dignità e di informazione in mezzo al fango dell'ignoranza e del pregiudizio. Perchè sui rom e i profughi si fanno la campagna elettorale praticamente tutti, destra fascista, destra sfascista, se dicente sinistra e 5 stelle. Ho visto  una candidata pentastellata  alle regionali per altri versi aperta e intelligente postare un video dove si accaniva affettuosamente contro i rom che non pagano la luce: si pesca dove si può, lo capisco. Ho visto un candidato di sinistra alle regionali, sindaco di una cittadina di illustri tradizioni, tuonare contro i profughi nel suo comune (una decina su quasi 20.000) Ho sentito governatrici, qua vicino, dire che non ce la fanno più.  E non vi dico i vicini di casa, la gente "normale": un luogo comune dietro l'altro. Sono stufo. Ho raggiunto l'età e la posizione in cui non è più necessario essere conciliante e mediare. Va detta la verità: vivo in mezzo ad un popolo di ignoranti, di disinformati, più che di razzisti. Applicherò le mie personali sanzioni e non solo ai bottegai del centro di Padova.  


L'ITALIA E' PIENA DI ZINGARI
Falso. In Italia rom, sinti e camminanti sono circa 170.000, cioè lo 0,2% della popolazione complessiva, una della percentuali più basse in Europa. Sono infatti il 2% della popolazione greca (200.000 su 10 milioni), l'1,8% di quella spagnola (800.000 su 45 milioni) e lo 0,6% della francese (340.000 su 61 milioni, mentre nell'Unione europea ne vivono in totale 10 milioni, pari a circa il 2% della popolazione.

MA CON TUTTI I PROBLEMI CHE HANNO GLI ITALIANI NON POSSIAMO OCCUPARCI ANCHE DI QUESTI CHE CHISSA' DA DOVE VENGONO?
Falso. In realtà la metà dei rom, sinti e camminanti che vivono in Italia sono CITTADINI ITALIANI. Il resto sono cittadini di altri stati dell'UE e di altri paesi extracomunitari e molti sono rifugiati e apolidi arrivati dai balcani a seguito delle guerre degli anni novanta.



D'ACCORDO, PERO' SONO NOMADI, QUINDI FACCIANO I NOMADI E ALZINO LE TENDE

Falso. Il nomadismo è ormai un fenomeno molto marginale: sono circa 35.000 i rom e sinti che abitano in campi e questo vuol dire che 4 persone rom su 5 abitano in una casa, studiano e lavorano come tutti noi. Solo una minima parte, e cioè circa il 3% si sposta sul territorio, al punto che l'OCSE ha invitato l'Italia a non designarli più con la parola nomadi. Il nomadismo é considerato per decenni un tratto identitario di queste minoranze e sulla base di questo presupposto, ormai del tutto superato, si é proceduto con la politica dei campi e l'aggregazione forzata, ottenendo come unico risultato la segregazione abitativa e, di conseguenza, l'esclusione e l'autoesclusione sociale delle comunità rom.

SI' MA RUBANO. NEGLI ALTRI PAESI SE CI PROVANO SONO GUAI, INVECE QUA SIAMO TROPPO TOLLERANTI.
Falso. Punto primo: che i rom abitualmente rubino come se fosse una tendenza innata é un'accusa che andrebbe dimostrata con dati e percentuali. Ma anche se fosse vero che una parte, più o meno grande, sia dedita a questa attività , tutti gli altri andrebbero sostenuti e accompagnati in un percorso verso la legalità, attraverso la scuola, la formazione e il lavoro, come per tutte le persone che vivono in uno stato di marginalità sociale. Dopodiché parliamo degli altri paesi: in Italia solo il 6% di rom arriva al diploma di scuola media o superiore, mentre la media della UE é il 67%. C'é una certa differenza, no?

MA QUELLI CHE VIVONO IN ITALIA NON MANDANO I FIGLI A SCUOLA.
Falso. La verità é che altrove hanno promosso delle vere politiche di inclusione scolastica. Da noi il 45% della popolazione rom ha meno di 16 anni. Nell'anno scolastico 2012/13 si sono iscritti a scuola 11.481 minori rom su circa 30.000 in obbligo di frequenza e solo 107 adolescenti risultavano iscritti alla secondaria di secondo grado in Italia. Non ci sarà una incapacità nelle politiche locali di perseguire e sostenere l'inserimento scolastico? Se questi ragazzi vivono in campi nelle periferie più profonde, lontani da tutti i servizi essenziali. Come ci si può meravigliare che non vadano a scuola?

TANTO NON VOGLIONO LAVORARE.
Falso. I dati dicono che in Italia i rom che non lavorano sono quasi il 40%, quando li fanno lavorare, s'intende. Quando riescono ad acquisire qualche qualifica. Quando riescono a studiare. Infatti negli altri paesi UE, dove vengono attuate politiche di sostegno al lavoro, la media é quasi del 60%. Si tratta di valorizzare le capacità, promuovere le competenze e favorire la formazione professionale, per realizzare concretamente l'autonomia delle persone.

STAI A VEDERE CHE CI TOCCA SPENDERE SOLDI IN PIU' PER FARE LE POLITICHE DI INCLUSIONE, CON LA CRISI CHE C'E'?
Falso. I soldi li spendiamo già e ne spendiamo tanti. A Roma, dove nei campi vivono circa 8000 persone, di cui più della metà bambini, il comune ha speso 24 milioni di euro solo nel 2013. Per il centro di accoglienza di via Visso, un ex magazzino, senza aria né luce, in cui sono ammassate 300 persone, di cui sempre la metà bambini, il comune dà ogni mese all'ente gestore 190.000 euro, che sono circa 630 euro a persona ospitata. E se consideriamo che si tratta di famiglie in media di 5 componenti, parliamo di circa 3000 euro a famiglia per vivere in loculi spaventosi. Basterebbe riconvertire le risorse impegnate sinora in progetti mirati di inclusione abitativa e sociale, rivolti alle famiglie, verso una graduale e progressiva indipendenza economica, a beneficio non solo della comunità rom, MA DI TUTTI. Questo approccio comporterebbe per le finanze degli enti locali l'impiego di risorse sempre minori, cioè in poche parole, SPENDEREMO MOLTO MENO. Lo hanno già fatto diverse città europee come Madrid, Barcellona, Londra, Lille e Dublino, attraverso interventi personalizzati e concordati direttamente con le famiglie, di HOUSING SOCIALE, quali percorsi di aiuto all'affitto di abitazioni al mercato privato, autocostruzione mediante la costituzione di cooperative, strumenti di accesso al mutuo per l'acquisto di immobili, affitto di stabili in disuso di proprietà pubblica da ristrutturare.  Il caso di Madrid dimostra che si può fare: nel 2007 nella capitale vivevano circa 70000 rom, di cui 12000 nei campi. A partire dal 2011, il comune ha deciso di chiudere i campi ed investire in educazione e formazione, diventando in pochi anni un modello in tutta Europa. Sinora sono stati chiusi 110 insediamenti e 9000 persone (il 96% dei ricollocati) hanno avuto accesso ad alloggi e a percorsi di integrazione. L'obiettivo é di chiudere definitivamente tutti i campi entro il 2017.Tutti i progetti sono stati finanziati attraverso fondi europei destinati all'integrazione sociale dei cittadini rom. Ma il nostro paese non HA MAI FATTO RICHIESTA DI QUESTI FONDI, preferendo sperperare milioni di euro nella politica di segregazione nei campi.

VABBE' ADESSO VIENE FUORI CHE SI POTREBBE ADDIRITTURA RISPARMIARE...
e ottenere risultati molto migliori...Certo che sì: la cosiddetta emergenza rom é un'invenzione tutta italiana. La realtà é che non c'è alcuna emergenza se non quella che si vuole creare ad arte, per poter spendere e quindi distribuire fiumi di denaro, fomentando l'opinione pubblica con la politica degli sgomberi, tenendo migliaia di esseri umani in condizioni indecenti e continuando a lucrarci sopra. Per l'emergenza nomadi, sempre a Roma, si sono spesi tra il 2009 e il 2013 oltre 60 milioni di euro: poi il TAR, il Consiglio di Stato e la Cassazione hanno smontato tutta l'operazione, dichiarando che non c'era nessun allarme sociale. Ma intanto i soldi erano stati spesi, l'illegalità e la corruzione hanno prosperato e molti si sono arricchiti sulla pelle dei rom. Occorre rompere con le connivenze criminali del passato e reinvestire le risorse in politiche di superamento della segregazione. Anche perchè dal 2012 esiste la STRATEGIA NAZIONALE DI INCLUSIONE DI ROM, SINTI E CAMMINANTI, che impegna il governo, su richiesta dell'Europa, ad abbandonare definitivamente le politiche ghettizzanti e quell'approccio emergenziale ed assistenzialista che ha privato, in questi anni, le comunità rom della possibilità di accedere al riconoscimento della loro dignità sociale.
DEI DATI NON ME NE FREGA NIENTE: SO SOLO CHE C'E' UN CAMPO DALLE MIE PARTI, CHE QUESTI ENTRANO NELLE CASE E CHE NON SE NE PUO' PIU'.
 E continueranno a farlo, finché le cose andranno così. Perchè paradossalmente ad alcuni conviene che lo facciano: del resto fare in modo che l'emergenza rom resti tale é lo strumento perfetto per far man bassa di voti cavalcando le paure della gente e allo stesso tempo spartirsi milioni e milioni di euro. Vi viene in mente un affare più redditizio di questo?

 Fonte: radicali.Roma


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Per saperne di più:
Rapporto sull'inclusione lavorativa e sociale dei Rom in Italia

5 commenti:

  1. Indubbiamente abbiamo posizioni diametralmente opposte. Non vedo soluzioni proposte ne l'esito favorevole di politiche applicate negli ultimi 20 anni da tutti i partiti esistenti passati e futuri.
    E perciò non mi stupisco quando leggo questi post.

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  2. Il solito buonismo del cazzo: i rom non voglio essere accompagnati verso un percorso di legalità, non ne vogliono prorpio sapere, siete voi politicanti di sinistra che ambite a controllare e finanziare anche queste situazioni. Dovete mettervi in testa che prima di tutto, i rom devono rispettare la legge e pagare le tasse come tutti i cittadini italiani. Solo dopo questo condizione irrinunciabile, potremo avviare delle politiche di integrazione così come si cerca di fare per chi vive in condizioni di disagio. Non è più possibile ne accettabile farli vivere in un limbo di legalità.
    A comprova di quanto sia sbagliato quanto Lei scrive la invito a fare un giro in Via Gorizia e di verificare di persona come sia possibile che due famiglie rom che non lavorano (i due uomini passano il loro tempo seduti nel portico tutto il santo giorno) si siano potute permettere una villa singola, peraltro non finita, senza allacciamenti di acqua luce e gas, senza scarichi fognari, nella quale vivono in spregio a qualsiasi norma sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, accampati in un camper.
    Un distinto saluto

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  3. Chissà se gli arriva anche la posta ah ah ah

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  4. la cosa che mi fa ridere di questa èpagina é che vuole smentire i luoghicomuni e invece li conferma

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