sabato 30 maggio 2015

Che fare?





La conferenza stampa integrale


Votare humanum est

ma perseverare è diabolico, pensano molti da qualche tempo a questa parte. Come dargli torto a priori: lo scenario degli ultimi anni si é sempre più imbarbarito, dalle ruberie per i partiti si é passati alle ruberie per il clan o per se stessi, dalla crescita alla decrescita (non ancora tanto felice), dalla partecipazione alle oligarchie, dalle ideologie al populismo, dalle discussioni nelle sedi dei partiti ai talk-show, dalle argomentazioni alle invettive, dalle idee all'immagine.
Penso tuttavia che questo diritto-dovere sia ancora da onorare e per una serie di motivi, che mi sforzerò di sintetizzare, con un occhio ovviamente rivolto alla competizione di domani nel Veneto.

  •   Chi non vota è come se votasse per il vincitore. Nel caso del Veneto il vincitore predestinato, quello che ritiene di vincere senza alcun programma é Zaia e dietro Zaia c'é Salvini, il lepenista che sta superando se stesso la maestra, quello che vuole portarci fuori dall'euro, in buona compagnia in questo con altri populisti nostrani ed stranieri.
  • Non c'é nessuno che mi rappresenti: é l'obiezione più comune e vicina alla realtà. Ma siccome non siamo in un regime di democrazia diretta ma rappresentativa, bisogna per forza procedere per approssimazione. Tanto qualcuno, che io vada o non vada, vincerà sempre, magari anche a causa della mia assenza e deciderà per me anche sulle cose della vita di ogni giorno. "Prendi lo meno tristo per buono", scriveva Machiavelli.
  • Escluso di votare a destra per ragioni culturali e antropologiche, che cosa mi offre l'altra parte? beh, se fossi in Campania non avrei dubbi, Saviano lo ha detto chiaramente: il peggio del peggio si è concentrato alla corte di De Luca, il primo vero impresentabile, come ha confermato la Bindi, con un grande atto di coraggio. Ma lì c'é "la sinistra al lavoro" che da De Luca si è dissociata ampiamente e presenta una sua lista. Nessun dubbio nemmeno in Liguria: lì, checché ne dica Flores d'Arcais,  si gioca una partita importante per il futuro della sinistra. Finalmente il "mite" e indeciso Civati si é risolto a dire e a fare qualcosa. Velleitario, fuori tempo massimo? tutto quello che volete, ma un segnale in Liguria sarebbe molto importante per Renzi, per il suo cerchio magico, per la sinistra in generale e quindi per l'Italia.  Ma siamo nel Veneto: qua l'alternativa é tra Zaia e Zaia. Non si vince neanche con l'intervento della madonna di monte Berico. Però...
  • Ma se non si vince, perchè si è aggregata una certa sinistra, quella che non è demagogica e votata al solo bel gesto? per una lontana speranza, per non fare mancare qualche decimale che le sarebbe stato rinfacciato per sempre e avrebbe fatto mordere le mani a tutti nei secoli leghisti a venire? forse c'è una motivazione più concreta. Sia che si vinca o che si perda é essenziale fare arrivare la voce del lavoro, del sindacato, dove altrimenti non avrebbe diritto di cittadinanza, né diritto di parola. A livello locale, poi, quello che conta sono gli uomini (e le donne) più che gli schieramenti. E il candidato l'ho trovato, anche se qui non posso rivelarlo, perché questo blog, da quando ha cambiato nome, adesso é L'isola, non è più un blog pro, ma contro, controcorrente, libero e indipendente, dove ogni giorno posso dire francamente quello che penso, come uno sfogo personale e per chi viene a leggere, peggio per lui. 
  • Il convitato di pietra, infine, cioè il M5S, ha delle caratteristiche populiste e autoritarie, nonostante le infinite discussioni tra i militanti, i video, l'impegno nel produrre istanze, documenti, mozioni, interrogazioni proposte. Per me sarebbe come votare per i testimoni di Geova: per carità, brava gente, ma un po', diciamo così, "settaria". Avete notato la facilità con cui danno del fascista a destra e a manca, loro che sono oltre? la facilità con cui irridono, del tutto in buona fede e non per calcolo,  a chi  non si adagia sul loro pensiero unico (con cui invece etichettano gli altri) e a chi non si piega alla loro fede messianica e palingenetica?
Conclusione: io voto e voto a sinistra; nonostante tutto, rido con la vignetta di Kotiomkin, ma per questa volta non è possibile altro. Domani, diremo la sera del 31, é un altro giorno.


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