mercoledì 2 ottobre 2013

Scuola Arcobaleno, la sintesi



Scuola dell'infanzia Arcobaleno
una vicenda contestata e poco conosciuta





Nel mese di agosto sono stati pubblicati su questo blog una serie di articoli riguardanti la scuola materna Arcobaleno di Mestrino. Li raccolgo qui di seguito per permettere una lettura sequenziale, rinviando ai singoli post attraverso dei link per il reperimento della documentazione. Nei post ho raccontato solo i fatti attraverso la ricostruzione documentale, limitando al minimo gli interventi personali e accompagnandone la pubblicazione con post paralleli che introducevano alle problematiche del patto di stabilità, a livello divulgativo iniziale e ad un livello più approfondito,  1^ parte  e 2^ parte.

Non nego che la questione abbia suscitato in me, e in molti cittadini, un moto di sdegno, per motivi culturali e per i tanto vilipesi motivi di principio, al punto da costituire una delle principali motivazioni a misurarmi con la politica locale.
Ma l'intera questione, sia per la rilevanza simbolica, sia soprattutto per quella economica e politica, ha bisogno dei necessari approfondimenti. Dalla ricostruzione, a pena di smentita, emergono numerose perplessità: le esprimerò sotto forma di domande destinate ai lettori e soprattutto agli amministratori di allora e ai precedenti che hanno avviato il progetto.
Come sempre il blog sarà aperto ad ogni contributo senza alcuna censura. 

1. (10 agosto 2013)
Parlando con gli amici di Mestrino mi appare sempre più chiaro che i cittadini, neppure quelli più avvertiti, conoscono appieno la vicenda della cessione della scuola materna Arcobaleno e dell'affidamento della gestione a  SPES; di recente, a proposito di bilancio, alcuni cittadini sono rimasti sorpresi apprendendo che il Comune versa alla scuola 75.000 all'anno, nonostante la retta consistente dovuta dalle famiglie.

Con la serie di post che inizia oggi, cercherò di ricostruire la vicenda, esclusivamente attraverso documenti pubblici o facilmente reperibili in archivio. Solo alla fine esprimerò qualche mia considerazione, lasciando ovviamente la porta aperta al contraddittorio, alle smentite, alle integrazioni.  

La storia inizia oggi con quello che in realtà è stato il suo epilogo: l'inaugurazione ufficiale avvenuta alla presenza delle autorità il 28 gennaio 2012. La parola al Sindaco: I documenti

2. (13 agosto 2013)
La storia, di cui abbiamo visto in precedenza l'epilogo, inizia nell'estate del 2010, quando ho accompagnato il Sindaco e il vice-Sindaco dal dirigente scolastico provinciale di allora, la dott.ssa Giuliana Bigardi ("l'aggancio giusto", cioè il rappresentante delle istituzioni più vicino al quale presentare una legittima richiesta; intelligentibus pauca).

Eravamo li, infatti, affinchè il Sindaco e il vice-Sindaco prospettassero quella che, al tempo,  sembrava la soluzione più logica, oltre che dovuta: la statalizzazione della nuova scuola materna, la cui costruzione era ormai quasi al termine.

Per meglio inquadrare il periodo, erano i tempi della famigerata riforma Gelmini-Tremonti: tagli lineari alla pubblica istruzione e 74.000 posti in meno nella scuola in 3 anni! 

Come si è soliti dire in burocratese, la collega Bigardi ha ascoltato "con grande disponibilità e attenzione" le istanza del Sindaco, ha fatto presente di avere sul tavolo diverse richieste analoghe di altri sindaci della provincia  e alla fine si è impegnata a portare la proposta a livello regionale, pur senza dare molte speranze nell'immediato, visti i tempi, ma consigliando di istruire ugualmente la pratica, con le dovute motivazioni e, in subordine, di fare richiesta per una sezione "primavera".

Il mio contributo istituzionale, oltre ad una relazione con alcuni dati numerici e la dichiarazione di disponibilità ad accogliere la nuova scuola nell'istituto comprensivo già esistente, finiva li.

Racconto questo dettaglio, pur secondario, sia per sottolineare che l'amministrazione di allora prese in considerazione il problema dopo almeno due anni dal proprio insediamento, sia per darle atto che, fino a quel momento, la volontà primaria era di seguire la strada di chi, anni prima, in tempi completamente diversi, aveva ideato e progettato la nuova scuola materna. Una strada, come abbiamo visto, che Mestrino condivideva con molti comuni della provincia, come ad esempio Rubano. 

Da lì a poco, suppongo dopo altre richieste e contatti portati avanti autonomamente dall'amministrazione, arriverà la deludente risposta della direzione scolastica regionale.

3. (16 agosto 2013)
Nel dicembre del 2010 arriva la risposta, per la verità molto pilatesca, della Regione Veneto e della direzione scolastica regionale: si tratta sostanzialmente di un accordo, in base al quale la Regione autorizza l'istituzione di nuove sezioni di scuola dell'infanzia, lo Stato si impegna ad assumere a tempo determinato gli insegnanti con i necessari requisiti e i comuni si impegnano a farsi carico delle spese del personale.
Si tratta, come si può leggere con un pò di pazienza, di una parzialissima apertura: in pratica un invito ai comuni a mettere un piede dentro  alla statalizzazione, a condizione di assumersene i costi con risorse proprie per un periodo di tempo non determinato. In questa prima fase l'amministrazione scolastica avrebbe posto a suo carico solo la gestione, attraverso le direzioni scolastiche già esistenti, con un aggravio di lavoro per dirigenti e segreterie, ma per lo Stato a costo zero.
Ovviamente allo scrivente non è dato sapere se dietro a questa prima apertura vi fossero promesse o impegni ad un successivo passo verso l'integrale messa a carico dello Stato.   

E, inoltre, le scuole o le sezioni di nuova apertura avrebbero avuto lo status di scuola statale, con la conseguente gratuità per le famiglie, fatte salve le spese per la mensa, o avrebbero continuato ad avere lo status di scuola comunale, con la conseguente possibilità da parte dei comuni di chiedere alle famiglie una compartecipazione alle spese, con i criteri fissati dalla legge per i servizi a domanda individuale?  In questo link i documenti

4. (22 agosto 2013)
Dopo l'accordo Regione-direzione scolastica regionale urge una decisione: sicuramente il momento è difficile e convulso, sono possibili diverse strade e diverse strategie, ma la soluzione scelta dalla giunta Pedron si delinea ben presto, come attesta la delibera del 22 febbraio che apre formalmente la strada a una scelta già operata nei fatti.
Dalla delibera si ricava già la disponibilità della SPES a farsi "carico", bontà loro, del problema e, quindi, si possono desumere ampi contatti avvenuti nei mesi precedenti.

La delibera n.11 del 22 febbraio 2013 include la scuola dell'infanzia Arcobaleno tra i beni immobili suscettibili di valorizzazione o dismissione: l'accordo con la SPES è di fatto concluso, la scuola non sarà più né statale, né comunale. Vedremo nei prossimi giorni con quali vantaggi e quali conseguenze per i cittadini.  In questo link i documenti

5. (28 agosto 2013)
Chi si è sobbarcato alla fatica e alla probabile noia di leggere gli atti pubblicati nel post precedente (Scuola materna, 4) avrà sicuramente notato nelle ultime righe (considerazioni finali) un accenno importantissimo al patto di stabilità, da tenere ben presente per comprendere a fondo il clima di quel periodo e di quei giorni in particolare. 

Ma prima di affrontare a fondo questo aspetto c'è un altro elemento da approfondire, che sorge dalle conclusioni della seduta del consiglio comunale del 3 marzo 2011.

Durante questa seduta, infatti, la maggioranza propone pubblicamente l'alienazione dell'edificio della scuola  alla SPES, che in quel periodo ha già in gestione l'asilo nido, in cambio del completamento dei lavori necessari per l'accorpamento nello stesso edificio della scuola dell'infanzia e dell'asilo nido, dell'affidamento della gestione per un  periodo di 25 anni e della corresponsione a  Spes di un contributo da determinarsi annualmente. 
Le condizioni della cessione sono tutte elencate nell'allegato A, che viene intitolato " accordo di collaborazione tra "amministrazioni pubbliche".

La posizione delle opposizioni di allora è variegata: Mestrino Insieme e Mestrino che cambia convergono verso un atteggiamento di totale dissenso e votano contro unanimemente, l'opposizione di centro destra (Stefani) pur con qualche distinguo si adegua alle scelte e al modo di procedere della maggioranza. 

Appare evidente dagli atti che l'accordo in quel momento è già stretto nei termini che poi saranno resi definitivi con successiva procedura.. In questo link l'amplissima documentazione.

6. (10 settembre 2013)
Nella seduta del 3 marzo, quindi tutto sembra deciso, ma qualcosa é andato storto per la Giunta: Le opposizioni di sinistra, dopo una combattiva resistenza in aula, non si rassegnano al fatto compiuto e fanno importanti passi formali nei confronti della giustizia    amministrativa,  ponendo fortemente in dubbio la legittimità dell'affidamento di un servizio così importante, attraverso un accordo privato e senza una gara ad evidenza pubblica. 
Fatto sta che nel mese di giugno 2011 viene emesso un bando di gara e il relativo capitolato d'appalto per l'affidamento del servizio scolastico diretto all'infanzia e per la correlata alienazione dell'edificio scolastico appena costruito. I tempi assegnati sono strettissimi: dal 20 giugno al 7 luglio: com'era prevedibile si aggiudica l'appalto l'unico partecipante, la Spes.

Da sottolineare, in questi documenti, la durata dell'appalto, 25 anni, e gli obblighi dell'amministrazione in termini finanziari, su cui ritorneremo più avanti. In questo link la documentazione definitiva

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