venerdì 1 marzo 2013

Mestrino, un paese retrogrado e bigotto?


Le risposte del cuore e la dura realtà.














Sicuramente no, viene da rispondere di getto: c’è una vita associativa animatissima, un volontariato silenzioso ma efficiente, società sportive per tutti i gusti, strutture sportive molto utilizzate, delle scuole malmesse, ma che funzionano per l’impegno quotidiano di tutti gli insegnanti, una pista ciclabile, un palazzetto dello sport, un bel parco pubblico (purtroppo morente per mancanza di idee), una torre medievale, locali pubblici rinomati in tutta la provincia, bar, alberghi, un tessuto industriale ed economico, che nonostante la crisi regge e dà lavoro e benessere, studi di professionisti.

Chi è arrivato da fuori, anche da paesi lontani (e qui si parla del 12% dei cittadini!), ci vive abbastanza serenamente, non ci sono segni evidenti di insofferenza o di razzismo, se non nei limiti che una recente politica dissennata, e adesso perdente, ha provato a cavalcare.

E in più, chi attraversa la statale 11 vede una grandissima differenza rispetto ai paesi vicini: a Mestrino a qualsiasi ora si passi e con qualsiasi tempo, c’è sempre qualcuno per strada, a piedi; negli altri paesi vicini dopo le sette di sera è il deserto.

Sono cose piccole, ma significative, per chi ci è nato o per chi ha deciso di trasfervisi per necessità, per lavoro o per amore.  

Tutto bene, ma c’è un tarlo che rode: ma se io fossi un ragazzo di 20-25 anni, sarei così contento? Finita la scuola o addirittura l’università, trovato un lavoro o un lavoretto, finita l’età del pattinaggio, della pallamano e del patronato, cosa farei? La risposta è ovvia: ci tornerei solo a dormire.

Se invece avessi 25-30 anni, un lavoro più o meno sicuro, lontano da Mestrino, in giro per il nord Italia o addirittura in giro per il mondo, o semplicemente in zona industriale a Vicenza, se torno la sera stremato dalla fatica e dalle incertezze della vita, cosa faccio: ci resto solo per dormire e ricominciare, domani, la mia vita fuori.

Dopo i 35, verso i 40, trovo nella famiglia, nella comunità, nelle strutture e nelle opportunità che essa offre, motivi di soddisfazione e appagamento, che si sommano ai legami del cuore, del sangue e dell’amicizia che mai mi hanno allontanato veramente da Mestrino.

In conclusione Mestrino, nel bene e nel male, è lo specchio della regione in cui è immersa, del tessuto sociale che la compone, dell’attività sonnolenta, ma nello stesso tempo instancabile, di cui si nutre, del modo di vivere, di sperare, di rapportarsi con gli altri.

Ma il mondo corre in mille altre direzioni;  sempre più cittadini,  giovani, uomini e donne di ogni età, non si accontentano “del natio borgo selvaggio”, fanno confronti, vogliono partecipare, vogliono valere come persone, vogliono vivere in modo più libero, non ci stanno più a soggiacere alle pastoie delle “famiglie che contano”, alla retorica e alle piccole furbizie della vecchia politica, all’insistente presenza delle vecchie personalità, alla chiusura dei consueti, circoscritti orizzonti.

Ma allora non si può fare proprio niente per cambiare?  Basta passare mille voti dalla lega a 5 Stelle, bastano le rotonde e qualche nuovo supermercato per migliorare la qualità della vita, per ridare entusiasmo e voglia di partecipazione ai giovani, per animare le serate e sentirsi dire da chi fugge: stasera sono impegnato a Mestrino?   

2 commenti:

  1. Non male l'analisi, alla quale aggiungerei un paio di considerazioni:

    1. l'ampia disponibilità di mezzi di trasporto privati, in questi ultimi decenni, ha di molto ampliato il nostro raggio d'azione. Ciò che non troviamo sotto casa lo passiamo raggiungere abbastanza facilmente con viaggi relativamente brevi, che, se si utilizza il car pooling, oltre ad essere economici, favoriscono anche le relazioni e gli scambi inter-personali.

    2. La tecnologia ha contribuito ulteriormente ad avvicinare l'individuo ai contenuti e agli eventi per i quali nutre interesse, abbattendo i limiti spaziali e temporali. In diretta streaming io, a Mestrino, oggi "ero a Roma" e ho partecipato all'incontro tra Bersani e la delegazione del M5S. Questa sera mi sono rivisto un film che avevo perso e che ho registrato con My Sky. Infine, il computer ha superato da tempo l'ampia offerta dei tanti canali TV. Ecc. Ecc.

    Nel tuo pezzo concludi con delle domande, che possono provocare delle risposte, ma tu di risposte non ne dai. Cosa proponi tu? Se si ha a cuore la presenza e la partecipazione dei cittadini mestrinesi, bisogna avere strutture adeguate, proposte concrete interessanti e, possibilmente, non occasionali, capaci di intercettare l'interesse delle persone. Sono curioso, fammi sapere.

    Rodolfo

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    1. Spero presto di dare delle risposte concrete attraverso il programma elettorale e l'azione amministrativa

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