sabato 6 dicembre 2014

Nicola Gratteri, 2



Il programma mancato di un ministro non voluto






Segue da   Nicola Gratteri, 1


Le intercettazioni
Poco da cambiare in questo ambito secondo Gratteri, tranne la semplificazione delle procedure, alla luce delle nuove possibilità della tecnica informatica (reindirizzamento e  remotizzazione che rendono obsolete le norme che obbligano il giudice a motivare per iscritto l'effettuazione di intercettazioni fuori dalla procura).
Riguardo al problema della diffusione delle registrazioni, Gratteri chiarisce che esse non possono avvenire prima della pubblicazione degli atti senza che si individui il responsabile (ogni download dei files audio dal computer che intercetta lascia una traccia del giorno, dell'ora e del minuto e del secondo in cui è stata  effettuata e in ogni momento in procura o in questura c'è un responsabile di sala, ergo...) .
Altra questione è quella della della divulgazione ad atti depositati, quando i file vengono legittimamente in possesso di uno stuolo di avvocati e non si può più risalire al divulgatore.
La pubblicazione sulla stampa o sui media in generale, infine, secondo Gratteri dovrebbe essere soggetta ad una più stringente controllo: quello che attiene all'imputazione si, assolutamente non tutto il resto che riguarda la vita privata.

Separazione delle carriere, obbligatorietà dell'azione penale,responsabilità civile del magistrato e CSM
Gratteri adombra qui il vero motivo per cui molti tengono alla separazione delle carriere: su 10000 giudici, solo 2000 sono pubblici ministeri; isolarli dagli altri, in un numero così ridotto, li esporrebbe al passo successivo, cioè il diretto controllo del Ministero della Giustizia.
Niente da dire invece sulla separazione precoce delle funzioni, in quanto i requisiti culturali, comportamentali e temperamentali dei giudici e dei pubblici ministeri sono sostanzialmente diversi: dopo aver conosciuto per un paio d'anni l'intera macchina della giustizia il giovane magistrato dovrebbe scegliere definitivamente.
Sulla responsabilità civile del magistrato, che per inciso esiste già, a mio parere è meglio sorvolare, tanto evidente è l'intento di condizionamento da parte della politica. Non a caso questo che è stato il cavallo di battaglia della destra berlusconiana, adesso viene ripreso in salsa renziana, da un ministro "strabico"  che dovrebbe guardare alla giustizia e invece guarda alla salvaguardia dei potenti, come ai bei tempi del "lodo". Come dimenticarlo!
Sull'obbligatorietà dell'azione penale Gratteri dice che va confermata, come un'unica arma di indipendenza dalla politica, ma concorda su una vasta depenalizzazione di reati bagatellari, attraverso il ricorso a contravvenzioni certe. 
Altro punto, assolutamente condivisibile: il blocco della prescrizione dopo la condanna in primo grado, per scoraggiare i ricorsi al secondo grado e alla Cassazione finalizzati al semplice trascorrere del tempo e fregiarsi nel frattempo della medaglia dell'incensurato: "la giustizia faccia il suo corso, attendo con serenità tutti i gradi di giudizio", e certo!
Gratteri conclude con un cenno alla questione del CSM, dove le correnti e il correntismo la fanno da padroni (emblematico fu il caso Falcone-Meli, ma il vizietto si sta riproponendo dopo più di vent'anni, sempre a Palermo, senza che le altre procure ne siano immuni): secondo lui bisognerebbe aumentare, non diminuire il numero dei componenti, per diluire il peso delle correnti. Su questo punto sono invece  d'accordo con Nordio che vede come unica soluzione l'estrazione a sorte e l'eliminazione dei membri eletti dal parlamento.

Per approfondire:

Le linee guida della riforma della giustizia del ministro Orlando dove si legge quanto è stata tenuta in considerazione la commissione Gratteri...
  

Nessun commento:

Posta un commento

Informazioni

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Parte delle immagini, loghi, contributi audio o video e testi usati in questo blog viene dalla Rete e i diritti d'autore appartengono ai rispettivi proprietari. Il blog non è responsabile dei commenti inseriti dagli utenti e lettori occasionali.