lunedì 30 giugno 2014

Bitonci alla crociata, 2


Oggi il parere di un laico, difensore della libertà religiosa: l'avv. Luigi Ficarra, nipote del Vescovo di Patti, Angelo Ficarra, (la cui vicenda é stata rievocata da Sciascia nel libro "Dalla parte degli infedeli"). L'avvocato Ficarra ha portato sino alla corte europea di Strasburgo la questione del crocefisso nelle aule scolastiche partendo dall'istanza di un genitore di Abano. La vicenda lo ha visto perdente in Italia, sia al Tar che al Consiglio di Stato, ma vittorioso a Strasburgo in primo grado. Una pilatesca sentenza di secondo grado ha poi assolto l'Italia dall'accusa di violazione dei diritti umani.
Eccolo in una lettera scritta al Mattino di Padova.

Ho letto le dichiarazioni del Sindaco Bitonci sulla presenza del simbolo cristiano del “crocifisso” nelle Scuole, che Egli vorrebbe come obbligatorio, con l’arrogante minaccia di <<guai>> a chi fa da ostacolo.
Il dr. Bitonci dovrebbe sapere che non ha alcun potere al riguardo. E deve comunque tenere presente che i Decreti del 1924 e del 1928, cui si fa riferimento nell’articolo del dr. Paduano apparso sul Mattino di oggi, intanto potevano parlare di presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, quale simbolo della religione cristiana, in quanto lo Statuto Albertino, allora in vigore, dichiarava la Religione cattolica unica religione dello Stato. Principio, questo, illiberale - oggi presente negli stati fondati su un’ideologia religiosa (Iran, Israele, Arabia Saudita e altri) -, e riaffermato, come noto, nel concordato fascista del 1929. Poi, con gli accordi firmati il 18 febbraio 1984 e ratificati con legge 25.3.1985 n. 121 - detto nuovo concordato - non si dice più, in piena coerenza col principio di laicità dello Stato affermato negli artt. 8, 19, 33 della nostra Costituzione, che la Religione cattolico cristiana sia la religione dello Stato. Pertanto, come riconosciuto dalla concorde giurisprudenza e dottrina, i suddetti decreti del ’24 e del ’28 sono stati abrogati, ex art. 15 delle disposizioni sulla legge in generale, per incompatibilità con le nuove disposizioni.
E’ inoltre da ritenere illegittima la crociata che il dr. Bitonci vorrebbe promuovere contro altre confessioni religiose, diverse da quella cristiana, come ad esempio la musulmana. Invero, tutte le confessioni religiose, come tutela loro accordata, sono poste sullo stesso piano dalla Costituzione negli artt. 8 e 19. E poi ogni crociata antireligiosa è di per sé espressione di incultura, di paura del diverso, di arretramento e, quindi, reazionaria.
Va ricordato che Papa Francesco ha pregato insieme con un esponente della religione islamica e con un altro di fede ebraica. Infatti, le tre religioni monoteistiche, Cristiana, Ebraica e Musulmana, hanno le stesse radici, avendo in comune il libro per loro sacro, la Bibbia, così come comune per esse è la mitologia di riferimento ad Abramo.
San Bernardo di Chiaravalle, autore della lotta contro gli infedeli, il promotore e organizzatore della seconda crociata, che un serio studioso di cultura cristiana ha, a mio parere giustamente, definito una grave forma di terrorismo colonialista, forse è l’esempio cui si ispira Bitonci. In ciò confessando la sua arretratezza culturale e l’abissale lontananza dal pensiero cristiano di un Papa Francesco.

                                                                               
avv. Luigi Ficarra

1 commento:

  1. ero comunista prima di conoscerti30 giugno 2014 alle ore 11:33

    ma proprio non ti passa l'idea di fare un po' di autocritica? stai insieme con Dalla Libera che di sinistra non ha nulla, voti qualsiasi cosa ti dicono, snaturi la sinistra di Mestrino, critichi gli altri e non ti accorgi di quel nulla che fai tu. perkè hai chiesto voti se poi non sei incisivo su niente'

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