domenica 2 giugno 2013

Grillo, Rodotà e il futuro del M5S di Andrea Scanzi


Grillo, Rodotà: la comunicazione e il futuro del M5S

di Andrea Scanzi | 1 giugno 2013

Beppe Grillo si è reso conto ieri di dover chiarire il post di giovedì su Rodotà, ammettendo quindi l’evidente errore (quantomeno di forma). Il chiarimento è condivisibile per toni e contenuti, anche se la pretesa di essere criticati (dagli amici) in privato e non sul Corriere della Sera fa un po’ sorridere. 
Grillo chiarisce di essersi sentito tradito umanamente da Rodotà. Più ancora, ribadisce di non essere una costola della sinistra e di non voler essere spaccato e cannibalizzato da una (auspicabile) nuova forza di sinistra, che avrebbe ovviamente anche in Rodotà una figura chiave. 
Esaurita tale querelle, peraltro non troppo avvincente, il punto è: coloro che hanno votato M5S, sono contenti di questi tre mesi? Credo che molti non lo siano, e questo è un dato che i 5 Stelle – al netto della “stampa cattiva” e della corresponsabilità ignominiosa del Partito Disastro – non possono negare. 
Per molti italiani, il M5S “non ha fatto niente”, “ha restituito all’Italia Berlusconi”, “è stato arrogante” e “sa solo criticare”. La realtà è un po’ più complessa, ma se molti italiani la pensano così un motivo ci sarà.

Se dovessimo individuare tre errori evidenti del Movimento 5 Stelle, sarebbero questi.
1) Non avere fatto il famoso nome (Rodotà, Settis o Zagrebelsky) al secondo giro di consultazioni. Non avrebbe cambiato nulla, perché il Pd voleva l’inciucio, ma avrebbe tolto al Pd qualsiasi alibi (anche se certi tromboni e i soliti bimbominkia avrebbero continuato a difenderlo).
2) La classe dirigente (chiamiamola così). La comunicazione è stata spesso un pianto, e infatti Casaleggio ha voluto dare ad alcuni parlamentari alcune lezioni su come rapportarsi alla stampa: “Lavoriamo tanto ma lo comunichiamo male”. Più Di Battista e Sarti, meno parlamentari acerbo-arroganti e blogger complottisti (tipo Martinelli, il punching ball prediletto da Facci e ospite ideale della D’Urso, nel senso che più lo vedi e più dai ragione a chi non vota il Movimento 5 Stelle. E dunque la D’Urso è contenta. Vedi anche alla voce Mastrangeli). In tivù dovete imparare ad andarci. Se non imparate, meglio stare a casa.
3) Il rapporto con i giornalisti. Attaccare Pigi Battista è naturale, benché in realtà sia uno che si attacca da solo (e infierire non è mai bello). Prendersela con Gabanelli o Report non solo è berlusconiano, ma presta il fianco a chi dice “Il Movimento ama solo i giornalisti che parlano bene di loro”. E’ vero che quasi tutti ce l’hanno con voi, ma reagire da frignoni che rifiutano a prescindere il dialogo con i media non gioca a vostro favore. Se vi criticano, replicate punto su punto. Senza gridare a complotti e congiure.

Il M5S non se ne sta però in Parlamento a dormicchiare. Per esempio (cito da alcuni vostri commenti sulla mia pagina Facebook): “1) il governo ha votato per non eliminare il porcellum; 2) il governo ha bocciato una mozione del m5s che prevedeva di non acquistare più gli F35, permettendo di risparmiare milioni di euro; 3) il governo ha bocciato una mozione del m5s che proponeva la riduzione del numero dei parlamentari; 4) il governo ha bocciato una mozione del m5s che prevedeva il dimezzamento del numero dei consiglieri provinciali; 5) il governo ha bocciato una mozione del m5s che prevedeva la soppressione delle province; 6) il governo ha detto no alla proposta del m5s di mettere un limite massimo di 2 mandati per i parlamentari; 7) il governo ha votato no alla proposta del M5s di non candidare persone definitivamente condannate”.

Queste cose, se avessimo una stampa libera, andrebbero sottolineate. Come andrebbe ricordato che il Partito Delusione non ha mai voluto veramente un accordo con il M5S, come attestano (tra i tanti esempi possibili) le parole di Marina Sereni da Vespa, il no a Rodotà al Quirinale e l’ala margheritiana (dominante) che ha avuto orgasmi plurimi quando ha potuto serenamente inciuciare con Alfano e derivati.
Il M5S può in questi giorni festeggiare anche una buona notizia: la fine dei tre mesi di Roberta Lombardi, Biancofiore di se stessa e sciagurata Egidia della politica 2.0. Fare peggio di lei sarà impossibile. Dunque: siate sereni.

Il risultato delle amministrative dice che c’è un evidente riflusso (a livello locale; a livello nazionale, molto meno). Negare tale riflusso, come fa chi paragona i risultati del 2013 con quelli del 2008, mette un po’ tenerezza. La botta elettorale può risultare salvifica per il M5S, suscitando una seria autocritica interna e scremando quegli elettori che a febbraio avevano votato M5S senza sapere bene cosa fosse e perché: se il Movimento scende un po’ nei consensi, Grillo può gestirlo meglio (e lui lo sa benissimo).
Il Movimento 5 Stelle deve ora migliorare nella comunicazione, uscendo dalla tana in cui si è trincerato e dimostrando di essere anche concreto e propositivo. Per esempio, ieri da Mentana c’era il senatore Morra al Tg7. Ha letteralmente sotterrato l’improponibile – e a dire il vero sin troppo sopra le righe - Sposetti del Pd. Mi chiedo: perché fino ad oggi avete puntato sulle Lombardi e quasi mai su quelli bravi? Chi ve l’ha fatto fare? E’ un ben strano masochismo.
Ah, dimenticavo. Molti mi chiedono se voterei ancora M5S. Non provo imbarazzo nel rispondervi. A febbraio, sì. Lo rivoterei. A livello locale, dipende (a Milano avrei votato Pisapia, a Roma Marino, a Napoli De Magistris, ad Arezzo due anni fa M5S). Alle prossime nazionali, vedremo. 
Al momento ho davanti, come credo molti, un trivio: 1) M5S. 2) Il “Cantiere della Sinistra” (se nascerà) con i vari Landini, Civati (che deve decidere una volta per tutte cosa fare da grande: questi balletti “vorrei ma non posso” cominciano a triturare gli zebedei) e Rodotà. 3) Astenermi. Non necessariamente in quest’ordine. Altre scelte non esistono.

Se l’unico futuro per l’Italia è il Pd, come ha ripetuto Don Bersani anche martedì da Ballarò, l’Italia non ha futuro

4 commenti:

  1. Scanzi dimentica di sottolineare la scelta nefasta in termini di lungimiranza, efficacia d'azione e consenso, di rifiutare l'allora "sostegno" al PD di Bersani. Ora sarebbe il M5S ad avere le palle in mano del PD anzichè Berlusconi e non vi sarebbero tutte le elencate bocciature delle meritevoli iniziative parlamentari dei 5 stelle. Ora vi sarebbe un Bersani costretto ad approvare veri cambiamenti pena la caduta del governo che avrebbe fatto con i 5 stelle. Quindi la demenza senile di un grillo dittatore e l' incapacità ed inadeguatezza dei soggetti che hanno costituito le figure rappresentative del M5S, hanno decretato la sconfitta globale del movimento. Questi del M5S, apprendisti del potere, certo non hanno tenuto conto delle parole di Andreotti :" Il potere logora chi non ce l'ha!". Forse pensavano di andare a una bella festa, dove tutti si sarebbero chinati e tolti il cappello dinanzi ai numeri ragguardevoli dei consensi avuti alle politiche. Anche qui a Mestrino la lista M5S credeva che l'influsso benefico delle recenti politiche avrebbe automaticamente pagato. Ed è con questa bella idea di aurea di superiorità che a suo tempo hanno evitato un'azione vera sul campo e hanno fatto allontanare persone più che valide ed intelligenti che componevano il M5S di Mestrino della prima ora. Persone coriacee e capaci, che già da tempo riscuotevano consenso tra i cittadini e che avrebbero raccolto numeri ben diversi in termini di voti, perchè portatori di una proposta ampia e svincolata dal brand inconcludente del solo programma a 5 stelle. In poche parole il compromesso già descritto, ovvero ciò che si sarebbe dovuto fare anche a livello nazionale. I novizi hanno preferito starsene a blaterare il cambiamento all'ombra di un banchetto in piazza, con la comodità del vicino bar, anzichè promuovere e divulgare le loro idee rispetto all'azione talvolta devastante e sconsiderata dell'amministrazione precedente. La riverenza dimostrata verso il sistema l'hanno avvertita in molti qui a Mestrino. E mentre tutti si leccano le ferite o cercano di scaricare la responsabilità verso l'imponderabile, le "nuove amministrazioni" locali e nazionali, continueranno nella loro azione. Auguriamoci solo che la prossima volta rimanga qualcosa di quel paese, Italia o Mestrino che sia, che era frutto di un'idea, del sudore, dei sacrifici e delle lotte dei nostri padri, all'indomani dei tragici eventi mondiali del ventesimo secolo.

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  2. A parte la retorica e lo scarso buon gusto nel prendersela con i superperdenti, ne condivido una buona parte. Però mi piacerebbe avere un parere altrettanto spassionato sugli altri "perdenti" che hanno dato voce a più del 30% dei votanti; non solo dai comunisti criptati, però..

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  3. Visto la fine che si fa qui a Mestrino, è meglio rimanere comunisti criptati piuttosto che essere scansati da tutti come rivoluzionari rompipalle ! E Cerase ne sa qualcosa.

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  4. wuela sempre in voga sono .... nel bene e nel male !!!! significa che forse qualcosa di buono o pur seminato grazie da comunista a comunista ma non vi preoccupate continuerò a rompere le palle sempre e comunque cercando di cambiare lo stato di cose esistenti chi l'ha dura la vince anche su quelle famiglie e lobby d'interessi presenti sul territorio
    vittorio cerase

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