giovedì 16 ottobre 2014

Il progetto ECO BULENGA


Il progetto eco Bulenga

Concerto di solidarietà









C'è un piccolo uomo politico (assai noto per i suoi radicati problemi di logica che gli fanno scambiare causa con effetto: Mare Nostrum non evita le morti in mare, ma le provoca, a suo dire), che tra le nefandezze che propina, ogni tanto ne dice qualcuna di giusta: "Aiutiamoli a casa loro". Ma il copione, assai logoro è quello della serie "Armiamoci e partite".
Ci sono altri, che, invece, si sono "armati" e sono partiti veramente. Sosteniamoli partecipando alla raccolta di fondi in occasione del concerto di solidarietà dell'8 novembre.





AGRONOMI E FORESTALI SENZA FRONTIERE




Cos'è il progetto eco Bulenga?

Il progetto Ecobulenga si svolge in Repubblica Democratica del Congo, in Sud Kivu, al confine con il Nord Kivu e si propone di adattare l'agricoltura familiare locale ai cambiamenti climatici. La zona d'intervento è collocata precisamente nella penisola di Buzi-Bulenga. La sua popolazione è di circa trentamila abitanti. La maggior parte soffre ancora di fame (il 50% della popolazione fa non più di un pasto al giorno) e subisce direttamente le conseguenze dell'instabilità politica e dell'insicurezza della regione. Infatti la penisola è stata colpita fortemente dai conflitti, che hanno rallentato il processo di sviluppo e aumentato la pressione demografica sul territorio (arrivo notevole di profughi). 
Il terreno di questa zona risente di un'erosione importante, anche dovuta al disboscamento eccessivo per la produzione di legna da ardere e carbonella. La fertilità del suolo è stata diminuita gravemente, e i recenti cambiamenti climatici (piogge più concentrate e forti) pongono difficoltà ulteriori alla popolazione, alla produzione agricola e alla gestione del territorio. 

L'obiettivo generale di ACS con il progetto Ecobulenga, iniziato in luglio 2013, è favorire l'adattamento dei sistemi di produzione dei piccoli produttori agricoli ai cambiamenti climatici e migliorare le condizioni di vita delle famiglie rurali. Il progetto mira ad adeguare le tecniche agricole tradizionali a un'attività più sostenibile nel tempo, che tenga conto della necessità di preservare la fertilità del suolo, di gestire correttamente i pendii, le sorgenti ed in generale il territorio, garantendo al contempo la redditività anche nel breve periodo delle aziende agricole. Come effetto “secondario”, l'utilizzo di tecniche di produzione sostenibili permette di ridurre i gas a effetto serra, di immagazzinare carbonio e di minimizzare il consumo di energia. 

La riorganizzazione del territorio sarà un modo di assicurare lo sviluppo sostenibile delle aziende delle comunità. Le colline disboscate saranno convertite in produzioni di caffè biologico con terrazze ombreggiate anche da alberi d'alto fusto e piante da frutta. Gli agricoltori praticheranno anche il piccolo allevamento biologico (conigli, galline ovaiole, tacchini). Insomma, i produttori proteggeranno il loro ambiente, gestiranno responsabilmente le sorgenti e promuoveranno il rimboschimento dei bacini idrici. L'ong locale Villages Durables ha creato una fattoria didattica, la FEAGE, che mira a diventare un punto di riferimento locale e regionale per tutte le persone impegnate nello sviluppo rurale sostenibile. La sua missione è di diffondere le tecniche produttive rispettose dell'ambiente e rafforzare i gruppi di produttori per la commercializzazione dei loro prodotti. 

L'obiettivo è quindi di creare degli impieghi durevoli che permetteranno il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità rurali. Questo progetto coinvolge anche le autorità locali, senza le quali non sarebbe possibile un successo a lungo termine. Le attività mirano ad essere riprodotte da altri villaggi in modo che il recupero del territorio sia diffuso e condiviso. Il progetto è realizzato da ACS e Villages Durable in collaborazione con Agronomi e Forestali Senza Frontiere e con BioForum Wallonie, ed è finanziato principalmente dall'Agence wallone de l'Air et du Climat (AwAC) (con il bando Fast Start Financing); altri contributi sono garantiti dalla Tavola Valdese (bando “Otto per mille”), da CAAF Nordest CGIL, dall'associazione Arca di Zio Benny.

Cosa è già stato fatto:
creazione di vivai forestali, campi didattici e terrazzamenti dimostrativi
ristrutturazione della FEAGE e costruzione dell'edificio dedicato alle attività formative

Prossimi obiettivi:
sistemazione dei pendii, terrazzamento e piantumazione alberi;
formazione sulla gestione e manutenzione dei bacini idrici e delle sorgenti;
sistemazione delle sorgenti e formazione sull'uso dell'acqua;
gestione dei vivai forestali per la distribuzione di piante e piantine;
piantumazione di alberi da frutto, ortaggi e legumi, di piante di caffè biologico e anche a bordo campo per preservare la flora e la fauna locali;
formazione sulle tecniche di coltivazione biologica e di allevamento ecosostenibile;
distribuzione animali da allevamento alle famiglie beneficiarie e formazione per la loro corretta gestione;
supporto alla creazione e gestione di cooperative agricole.

Fonte ACS: associazione di cooperazione e solidarietà



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