giovedì 20 novembre 2014

Mestrino, chiude il supermercato CADORO






Mestrino: 
coincidenze di cattivo augurio per una trasformazione dall'impatto molto critico







Mestrino divisa in due, come sempre, dalla statale, e adesso anche sui pro e i contro dell'affaire INTERSPAR.
La linea di demarcazione talvolta passa attraverso la razionalità che mantiene le rispettive visioni della vita (ci sono buone ragioni da una parte e dall'altra), ma molto spesso attraverso l'emotività (tutto quello che fa la mia parte è giusto, quello che fa o dice la tua è sbagliato per definizione).

Tralasciando la seconda categoria, che è propria di soggetti irredimibili, che non si vedono mai quando servirebbe, ma imperversano nel web, fermiamoci alla prima che dà qualche possibilità di ragionare e confrontarsi.

Sull'aspetto estetico del TOTEM, ho già detto scherzosamente, ma per qualcuno è un buon biglietto di presentazione del paese: questione di gusti!

Sull'utilità delle rotatorie si potrebbe discutere per mesi, sin quando non sarà fatta una vera rilevazione quantitativa di tempi e flussi.
Intanto ci si può affidare solo al buon senso e alle proprie capacità di osservazione.
E a questo proposito ci sono alcuni elementi difficilmente. a mio parere, confutabili:

  • le rotatorie non diminuiscono il traffico, lo rallentano per tutti (il classico semaforo, lo bloccava a tempi alterni e poteva dare la priorità alla strada più frequentata).
  • I pedoni o i ciclisti che attraversano o percorrono una rotatoria è bene che stipulino una adeguata assicurazione sulla vita.
  • Nel caso specifico di Mestrino, i marciapiedi sono talmente stretti da non essere percorribili se non da persone magre, escluse le carrozzine: c'è il pesante sospetto che le regole di larghezza e congruità invocate in altre occasioni (l'uscita dalla scuola di Lissaro) in questo caso siano state allegramente bypassate.
Venendo poi all'impatto della grande distribuzione, anche qui qualche osservazione "terra terra":
  • La grande distribuzione danneggia per forza di cose la piccola e la media (non lo dico io ma l'Unioncamere); sostenere che la Cadoro abbia chiuso a causa di Interspar è ovviamente una forzatura: era in via di soffocamento da tempo, ma quanto avvenuto è  un triste presagio per il futuro. 
E riguardo all'ambiente:
  • La sanificazione dell'area ex Maritan è cosa sacrosanta, ma chi ha permesso che per anni fossero lasciate all'erosione del clima pericolosissime strutture di amianto?
  • La presenza di un'area commerciale e "artigianale" così estesa provoca o no un aumento del traffico, sia leggero che pesante? e questo cosa si porta dietro in termini di inquinamento?
  • Dovendo proprio sottostare ai diktat di una potenza commerciale, non si poteva fare altrimenti? non poteva essere trovata una soluzione alternativa?

 Se la risposta a queste domande è no o è indeterminata, la giunta ammetta la propria impotenza o la propria mancanza di lungimiranza. Se non di questo dovesse trattarsi, allora ogni altro pensiero, o retro-pensiero, diverrebbe lecito.


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