martedì 18 novembre 2014

Il commercio a Padova







Le conseguenze sull'occupazione







Ieri ho scherzato un po' sull'estetica del totem padano, attirandomi le ire dei mestrinesi "dop". Si rassicurino: era semplicemente un'esercitazione letteraria, nel mio piccolo, s'intende.
A Mestrino in realtà voglio bene: non ci vivo, ma c'è il mio bar preferito, il mio supermercato (oggi deserto...), il mio medico, il mio dentista, le mie conoscenze più numerose. Lì, trincerato dietro un problematico scranno, ho passato più di 15 anni, adesso dietro un altro ben più difficile scranno sto cercando di mantenere l'impegno con gli elettori. Siccome è gratuito e senza secondi fini per il futuro, finchè mi  diverto... 


Oggi torniamo un po' più sul serio o meglio in modo meno provocatorio sull'"affare Interspar".

Che sia un affare è fuori dubbio: sicuramente per la proprietà, che si piazza in modo ben "visibile" sull'asse Padova-Vicenza, che per altro vanta il record mondiale nella concentrazione dei siti della grande distribuzione. Da Sarmeola, nell'ordine: Interspar, Lidl, Dico, Metro, ALI, Ins, Interspar, Lidl, Ca d'oro,  Lando e... da Grisignano si ricomincia...
L'interspar dei monti

L'interspar di Padova


Ma l'effetto di questa concentrazione non é solo la deturpazione del paesaggio, bucolico o alpino che sia, ma piuttosto la selezione spietata dei produttori, l'orientamento e insieme il condizionamento dei consumatori.




Sicuramente l'impegno economico e logistico ripagherà anche a Mestrino quest'azienda, che si vanta di essere "radicata nel territorio", anche dopo l'esaurimento dell'euforia delle offerte di lancio. Ma a quale prezzo per il commercio in generale?

Se qualcuno ha dubbi, consulti la tabella seguente, che riguarda solo la provincia di Padova, nella sezione "mercato del lavoro", alle righe "commercio, grande distribuzione, piccola e media distribuzione".
La grande distribuzione nel 2013 ha incrementato il numero degli occupati, gliene sia reso il merito, ma...la piccola e media distribuzione?
Qualche anno fa la CGIA di Mestre, noto covo di estremisti, ha calcolato che per ogni posto creato nella grande distribuzione se ne perdono sei nel  piccolo commercio, incrociando i dati Istat nazionali.   

In quest'ottica, certi trionfalismi propagandistici dovrebbero per dignità tacere; è un pò come la vendita della scuola Arcobaleno  alla SPES: ne accontenti una cinquantina (di famiglie), attaccandoti la medaglia del risanatore,  e f...i tutte le altre per tre generazioni.


Fonte: Unioncamere


1 commento:

  1. ci resta solo il forte rammarico per non aver potuto far nulla per impedire uno scempio del genere
    Ringraziamo il nostro caro sindaco sorridente e soddisfatto in prima fila al taglio del nastro.
    Questa sera però lo vorrei vedere alla chiusura definitiva del vicino Cadoro, Con lo stesso sorriso e con la stessa viva e vibrante soddisfazione!

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