domenica 23 novembre 2014

L'altro sport, serata conclusiva



I campioni di ieri, di oggi e di domani...








Atmosfera raccolta, quasi come una chiacchierata tra amici, ma una forte tensione etica ed emotiva nei racconti dei protagonisti della serata di ieri a Mestrino, dedicata ai cosiddetti "sport minori" e condotta con mano esperta ed affettuosa da Remo Breda.



In apertura Andrea Moretti, allenatore del Petrarca, ha illustrato la sua visione del rugby, ma soprattutto la sua visione dello sport come educazione e introduzione alla vita. Nel suo discorso, affrontato con parole semplici ma profonde, i temi dell'impegno, del sacrificio, del rispetto degli altri, del rispetto delle regole, del valore della scuola sono stati ricorrenti.
Sembrava proprio di essere su un altro pianeta: se anche solo una parte di questi atteggiamenti potesse essere diffuso e messo in pratica da tutti, la nostra bella Italia sarebbe prima tra tutti e non solo nello sport. 

Magistrali le note sull'etica del rugby: chi è più forte vince sempre, non si può barare, nè contare sulla fortuna, ma l'avversario va sempre affrontato, per apprendere dagli errori!

Poche parole,  dirette e semplici, che valgono quanto un intero corso di etica o di educazione civica o, come si chiama adesso, di convivenza civile.


Maurizio Milanetto, con la riservatezza e la modestia del grande campione della seconda signora dello sport, la ginnastica artistica, ha raccontato la sua durissima ma esaltante esperienza. Da ragazzo, costretto ad andare lontano dalla famiglia per raggiungere i livelli più elevati e poi la sua esperienza di formatore sportivo, che mai ha voluto servirsi dei propri allievi per dare luce ad una sua seconda vita da allenatore. 

La ginnastica -ha affermato- al contrario del rugby, che a detta di Moretti, è uno sport per tutti, è invece uno sport per pochi, anzi pochissimi. Inutile sacrificare dei ragazzi ad una vita di fatica e di rinunce se non si intravedono delle qualità veramente particolari. Ma...dopo una vita in palestra, gli è capitata l'eccezione su cui vale la pena lavorare e su questo racconto, si è leggermente commosso. Sicuramente di questa promessa della ginnastica, che adesso ha solo 11 anni, sentiremo parlare a breve...

Giorgio Sbrocco ha poi presentato il suo lavoro letterario, "Il diario ovale", che altro non è altro che un atto d'amore nei confronti del rugby e dello sport genuino in generale. Un rugby raccontato come esperienza di vita e come paradigma della società: parafrasando Moretti, un libro  per tutti e non solo per addetti ai lavori.
Abilissimo dissacratore, ad una domanda del pubblico sul comportamento dei genitori spettatori del rugby, Sbrocco senza mezze misure ha affermato che sono uguali a quelli del calcio...


Paolo Moretti e  Francesco Bolla,  in rappresentanza di tutta la pallamano di Mestrino, hanno illustrato le difficoltà di uno sport tra i più praticati al mondo e misconosciuto in Italia. Nonostante questo, a  Mestrino la squadra femminile ha raggiunto i massimi livelli nazionali, due anni fa è stato organizzato in paese un torneo internazionale. In chiusura Moretti ha annunciato che il presidente del CONI,  Giovanni Malagò, per la sua prossima visita in Veneto li ha invitati ad una conferenza stampa congiunta.

La polemica, innescata da un breve intervento di Sbrocco sull'assenza dello sport dalle scuole, è stata ripresa dall'intervento di un dirigente del Petrarca che ha ulteriormente sottolineato come la scuola oltre a non accogliere lo sport al suo interno, ne scoraggia la pratica anche all'esterno, non mostrando comprensione verso gli atleti impegnati spesso in competizioni nazionali e internazionali.



Posizione confermata anche da Eloisa Passaro, la diciassettenne
campionessa di sciabola, che si è fermata anch'essa sulle difficoltà causatale dalla scuola. Ma il suo discorso, sotto le sapienti sollecitazioni di Remo Breda,  non si è certo fermato a questo: i risultati raggiunti, il gusto e l'adrenalina della competizione, la ricerca del continuo progresso, valgono sicuramente le mille rinunce, il rigore dell'impegno e la fatica fisica e mentale. 

Per concludere, grande successo della richiesta dei libri offerti in vendita. I ricavati del volume "i Vincenti" finanzieranno, per inciso, il proseguimento della fantastica avventura del rugby in carrozzina, introdotto in Italia da Alvise de Vidi.






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