venerdì 10 ottobre 2014

ELEZIONI PROVINCIALI A PADOVA




Il 12 ottobre si svolgeranno a Padova le elezioni del presidente della provincia e del consiglio provinciale; saranno elezioni di secondo livello, come disposto dalla Legge 7 aprile 2014, n.56: parteciperanno al voto sindaci e consiglieri comunali di tutti i comuni della provincia.

Il voto dei singoli sarà "pesato" in relazione al numero di abitanti del comune di provenienza con un complicato sistema di ponderazione; in poche parole significa che il voto di un consigliere proveniente da un comune di 10.000 abitanti conta meno, molto meno,  di quello di un padovano.
Ma non è questo l'aspetto peggiore della faccenda. Con una creatività di recentissima inaugurazione, i politici si sono sbizzarriti in tutta Italia in acrobatiche alleanze, stile kamasutra, conciliando l'inconciliabile o, come sostengono alcuni, anticipando il futuro...
A Verona il PD va con gli ex di Forza Italia provenienti da AN (Area Giorgetti-Miozzi); a Vibo Valentia, lista renziani-Forza Italia-Fratelli d'Italia, prevale contro la lista ufficiale del PD-amministratori vibonesi indipendenti; listone "istituzionale" a Parma, con PD, centrodestra e M5S; e si potrebbe continuare per un paio di pagine. 
Ma vediamo in dettaglio Padova, dove ci sono due soli candidati alla presidenza: Barison, sindaco di Albignasego, proveniente dalle fila di Forza Italia e Soranzo, sindaco di Selvazzano, proveniente dalle fila dell'ex MSI.

Per i consiglieri le liste sono 3:
  • "Padova provincia di tutti" e "Barison per la Provincia" sostengono Barison  assessore provinciale al Lavoro uscente, che ha raccolto il consenso dei leghisti dell'area del sindaco di Padova Massimo Bitonci, dei forzisti del coordinatore regionale Marco Marin e del Nuovo Centrodestra vicino al presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato.
  • "Padova Provincia Civica" sostiene invece Soranzo e  gode invece di un appoggio più trasversale, dai leghisti tosiani ai forzisti di Padrin, dal Nuovo Centrodestra all'Udc fino al Pd“.
Non si comprende perchè il PD, che coinvolgendo altre componenti della sinistra e tantissimi indipendenti o civici avrebbe potuto presentare una propria lista autonoma, con discrete possibilità di successo, sia sceso a questo inqualificabile compromesso con personaggi, in numerose occasioni giustamente osteggiati. Su cosa ci sia dietro a questa spregiudicatezza neo-filorenziana dalle pochissime facce nuove (spacciata per innovazione e "superamento degli steccati per il bene della popolazione, perchè noi siamo amministratori")  é possibile qualsiasi illazione, inclusa quella, per altro assai verosimile, dello scambio di cortesie per future poltrone.

Bene, io non ci sto: c'é un limite a tutto. Con tutto il rispetto per chi farà legittimamente scelte diverse, Domenica non parteciperò alla farsa delle elezioni provinciali, anticipazione, in miniatura di quello che sarà il Senato di "secondo livello"!





Elezioni provinciali a Padova: le liste dei candidati Barison e Soranzo
che sostengono Barison, assessore provinciale al Lavoro uscente, che ha raccolto il consenso dei leghisti dell'area del sindaco di Padova Massimo Bitonci, dei forzisti del coordinatore regionale Marco Marin e del Nuovo Centrodestra vicino al presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. Soranzo, con la lista "Padova Provincia Civica", gode invece di un appoggio più trasversale, dai leghisti tosiani ai forzisti di Padrin, dal Nuovo Centrodestra all'Udc fino al Pd.

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