venerdì 10 gennaio 2014

Intervista al Sindaco di Mestrino

Manifesto elettorale della lista Pedron


Il Sindaco Pedron ripropone, nell'intervista concessa il 24 novembre alla Difesa del Popolo i suoi cavalli di battaglia, purtroppo, per i cittadini di Mestrino, risultati vincenti: costruzione di rotonde e "risanamento" del debito creato  dalle amministrazioni precedenti amministrazioni. Naturalmente, come vedremo, le opposizioni attuali non sono d'accordo





Fonte: La difesa del Popolo


L'inquinamento da traffico e debiti
[...]
Ma è vero che lei è un leghista pentito?
Per piacere...E' tutto molto più semplice; alla soglia dei cinquant'anni il mio paese non mi piaceva, troppe cose non funzionavano, così ho deciso di provare a fare qualcosa e mi sono ritrovato sindaco.
Di centrodestra, in compagnia dei leghisti..
Non c'era nessuna premeditazione, neppure una scelta politica particolare; i compagni di viaggio erano quelli; comunque non è durata molto. Nonostante tutto, dopo un mandato sono stato rieletto; senza fare promesse, evitando accuratamente di illudere questa gente. Ho chiesto semplicemente di essere giudicato, su quello che avevo fatto.

"Pochino sostiene qualcuno...
L'opposizione fa il suo mestiere, però i conti li vedo io.
Pesanti?
Nel 2008 questo comune aveva 8 milioni di debiti, adesso siamo rientrati dell'80 per cento.
I debiti si pagano, le opere restano...
Lasciamo perdere; ci hanno regalato (la precedente amministrazione di centrosinistra) in eredità una scuola materna che non eravamo in grado di gestire e che nel 2011 abbiamo ceduto alla SPES. Per fortuna tutto è andato bene e ora l'asilo ospita centocinquanta bambini e le famiglie sono contente. Poi il palazzetto dello sport, bello ma praticamente deserto; costruito nella frazione di Lissaro, per motivi facilmente immaginabili, riconducibili all'anagrafe dell'allora sindaco. Un'opera che si porta dietro un mutuo da 2 milioni di euro e ne costa circa 100 mila all'anno. Comodo far sognare (?) il paese riducendolo sul lastrico.
Insomma, Mestrino, oltre al patto di stabilità ha anche il flagello dell'instabilità del proprio bilancio.
Ora le cose sono quasi sistemate, ma abbiamo sofferto e alcuni problemi restano irrisolti.
Ad esempio?
Avremmo bisogno di maggiori risorse per i servizi sociali. Citiamo un dato: gli immigrati qui sono circa il 13 per cento della popolazione, più che altrove, anche perchè nel recente passato si è costruito molto e a prezzi accessibili: una scelta popolare ma che di fatto ora sta portando a un livello di criticità la presenza di tante famiglie in difficoltà. Su un bilancio municipale di 4 milioni un quarto va al sociale, ma non basta ancora; siamo in sofferenza.
Questo è un problema, spinoso, condiviso con molti altri luoghi, poi vi sono le criticità peculiari di Mestrino...
Essenzialmente il traffico e l'inquinamento che ne deriva. La strada regionale che ci attraversa è micidiale: ogni giorno transitano 50 mila veicoli, un numero impressionante. Aggiungiamo poi il fatto che vi è un semaforo proprio nel cuore del centro abitato e la situazione è chiara: un pericolo e livelli di inquinamento atmosferico preoccupanti.
Soluzioni?
Difficili. Al momento ne abbiamo individuata una soltanto: una rotatoria dopo il centro abitato, in direzione Vicenza (già realizzata e che non abbiamo pagato noi, ma soprattutto Veneto Strade) e un'altra verso Padova (questa dovrebbe essere pronta per primavera). Se questi due regolatori del traffico funzioneranno, forse potremmo limitare il semaforo in centro e ridurlo "a chiamata", ma bisognerà valutare bene.
Comunque la quantità di transito veicolare rimarrà la stessa...
Avevamo una speranza: l'allargamento della Pelosa, la strada che scorre parallela a Mestrino, dove forse avremmo potuto deviare almeno il 40 per cento della circolazione pesante; ma per il momento non se ne parla: è un'arteria provinciale e non sappiamo neppure che fine farà l'ente padrone; figurarsi parlare di interventi.
Insomma, Mestrino in questo momento è un po' fermo?
Il momento non è certo dei migliori, non è una scoperta o un fatto che riguardi soltanto il nostro paese. Difficile intravedere ipotesi di sviluppo quantitativo, ma questo non ci impedisce di lavorare sulla qualità. Vi sono dati, apparentemente poco clamorosi, ma che indicano una realtà molto attenta. Ad esempio, abbiamo un indice di raccolta differenziata del 75 per cento, siamo il secondo comune della provincia come dotazione di fotovoltaico, il nostro bilancio è entrato nella graduatoria di quelli "virtuosi". In tempi di ristrettezze economiche possiamo solo lavorare su questo. Se poi qualcuno ha delle indicazioni puntuali per affrontare alcuni problemi, si faccia avanti. A meno che, come hanno detto i "grillini" locali, il suggerimento per risolvere la questione del traffico non sia quello di andare a piedi o in bicicletta. Di queste soluzioni, sinceramente non so che farmene.

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