giovedì 16 aprile 2015

25 aprile 2015, a Mestrino



Il 25 aprile in piazza a Mestrino, 
in memoria di Egildo Moro






Il 28 febbraio scorso è mancato Egildo Moro, valoroso partigiano di origini mestrinesi, che ha voluto tornare nel suo paese natale per il riposo eterno. Era un uomo schivo, modesto, per tanti anni aveva vissuto defilato; solo di recente si era lasciato andare ai ricordi, intrattenendosi a lungo con Catia Costanzo Boschieri, che ne ha raccolto le ultime testimonianze. La sua figura sarà ricordata con un convegno di studi che l'Associazione Storia e Vita organizzerà nel mese di settembre avvalendosi della testimonianza di altri protagonisti dell'epoca e del contributo di diversi studiosi .
Intanto in occasione del settantesimo anniversario della liberazione, il suo nome risuonerà nella manifestazione organizzata a Mestrino dall'ANPI locale, che, in un periodo storico e politico di grandi incertezze, vuole sottolineare le comuni radici della repubblica italiana, aggregatasi intorno ai valori della Costituzione. 
Ma spesso si dimentica che la Costituzione nacque per lo sforzo congiunto di uomini e donne che prima avevano assunto una posizione intransigente contro il fascismo e il nazismo e avevano preso le armi. Sì, che piaccia o no, avevano preso le armi e avevano fatto la Resistenza.
Poco o molto che questa abbia contribuito alla sconfitta dell'occupante nazifascista, una cosa è certa: è stato un movimento che ha riscattato la dignità nazionale e che ha creato le basi di una nuova società, in cui tutti, o quasi tutti, oggi possono riconoscersi.
Non è retorica: è stato sangue, sofferenze, ma anche coraggio, fratellanza e poi anche mediazione, discussione, accordi. Molto da imparare anche oggi da questa storia.  
Anche per questo l'ANPI di Mestrino ha deciso di riportare in piazza il 25 aprile, senza più accontentarsi di incontri anticipati, di scolaresche disattente impegnate nella lettura di generici appelli alla pace, di passanti distratti. 
Il 25 aprile è la giornata della liberazione, alla quale hanno contribuito i partigiani, gli operai che hanno difeso e occupato le grandi fabbriche, le città che sono insorte, a nord e a sud.
Non si può dimenticare, se si vuole veramente guardare avanti. Chi non conosce la propria storia e le proprie origini è destinato a vagare nel nulla e a offrirsi  a nuove tragedie.



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