martedì 2 luglio 2013

referendum





Referendum 2013, 
un pot-pourri indistinto di buone intenzioni e favori a Berlusconi






I primi 6 referendum, promossi direttamente dai Radicali Italiani,  sono stati depositati in Cassazione il 10 aprile. Il primo dei sei riguarda il finanziamento pubblico dei partiti: se ne chiede l’abolizione completa. Il secondo è  sull' 8 per mille: per abrogare la norma che ridistribuisce tra le confessioni religiose i soldi di chi non ha espresso una scelta sulla dichiarazione dei redditi. Il terzo quesito riguarda la decarcerizzazione  delle violazioni per fatti di lieve entità della normativa sugli stupefacenti, come l’autocoltivazione e l’uso personale.Il quarto e il quinto quesito sono entrambi sull'immigrazione: per ridurre a 60 giorni il tempo massimo di reclusione degli immigrati nei Cie e per facilitare la regolarizzazione dei lavoratori immigrati. L’ultimo quesito si riferisce al divorzio: per cancellare l'anomalia tutta italiana dei tre anni di separazione prima del divorzio.
Secondo i radicali, le linee guida che ispirano questo primo pacchetto di iniziative popolari sono due: "riforme che mettano al centro dello Stato la persona anziché partiti ed apparati e il superamento di quelle leggi criminogene che soffocano il sistema giustizia, fanno esplodere le carceri, violano diritti umani e ci costano miliardi di euro".


Durante la conferenza stampa di presentazione, il segretario Staderini ha spiegato: "Si tratta di referendum, ovvero sei riforme che altrimenti la politica non farà mai. Ci siamo presi la responsabilità di avviare un percorso referendario, ma puntiamo ad allargare il fronte dei promotori. Ciò che ci impegnerà nelle prossime settimane è una chiamata a raccolta, alle ''armi'' democratiche, di tutti coloro, cittadini, forze sociali e politiche  che abbiano spirito riformatore. Avremo bisogno di aiuto per rimuovere quegli ostacoli che l'antidemocrazia italiana da sempre pone al diritto di esprimersi dei cittadini con un referendum".
Il secondo pacchetto referendario è stato presentato in Cassazione il 28 maggio scorso dal comitato Giustizia giusta e qui le cose si complicano, perchè le velleità libertarie dei radicali italiani sono state ben presto intercettate da presenze ingombranti e affiancate con dimostrazioni di gradimento e di condivisione da parte di chi forse è mosso da altre aspirazioni. Ma Pannella e i suoi non sono nuovi a questo tipo di ambiguità e adesso offrono un alibi legalitario al teorema populista di B, e delle sue Erinni e alle loro parole d'ordine, costellate  da un violento attacco alla magistratura. 

I dettagli dei quesiti rendono comprensibile il perchè di questo interessamento:
infatti i  primi due  si occupano di responsabilità civile dei magistrati; il terzo di magistrati fuori ruolo; il quarto di custodia cautelare; segue quello sull'abolizione dell'ergastolo; conclude quello sulle separazioni delle carriere dei magistrati.


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