giovedì 18 luglio 2013

Allora è amore!


"Quando vedo la Kienge mi viene in mente un orango"
Allora è amore!

Condannata a Padova la Valandro, per istigazione alla violenza - Stival nell'occhio del ciclone  - E Calderoli?



Non varrebbe la pena spendere ancora parole sull'onorevole Calderoli, dopo le numerose prese di posizione di autorevoli commentatori. Su  Repubblica si sostiene che alla Lega dopo la nobile bandiera dell'autonomismo non sono restati che gli stracci del razzismo, sul Sole 24 ore si criticano non solo le parole ingiuriose di Calderoli, ma anche la gestione del caso da parte di Maroni,  prendendo le distanze da quelli che vengono definiti gli estremi irragionevoli dell'Italia. 

Se mi fermo ancora su questa bruttissima pagina della cronaca italiana è perchè, frequentando la periferia di facebook, mi rendo conto che è molto difficile incidere anche con gli argomenti più moderati nella testa di chi non comprende la differenza tra due tipi di affermazioni: "Calderoli è un porco e non poteva che inventarsi il Porcellum" (ingiuria personale pesante e riprovevole, ma contenente un giudizio politico di merito) e "Calderoli è il tipico rappresentante della sottocultura padana" (affermazione razzista, in quanto assegna ai padani una connotazione negativa, la sottocultura, che è loro propria, in quanto padani).

A me è sembrato invece corretto sostenere che Calderoli, che non è totalmente stupido, interpreti un ruolo assolutamente condannabile, ma lucido: quello di fare da megafono ai peggiori istinti di gruppi di persone, per scopi di pura sopravvivenza politica (se non la spara grossa, come é sempre successo con le  sue  chicche , nessuno gli dà alcuna importanza)

Il calcolo è lucido, ma sbagliato. Intanto i risultati politici sono stati sinora deludentissimi: la Lega, pur con le sue facce da brave persone, come Tosi, è ormai quasi ai livelli di Rifondazione (il 4% del 60% che ha votato) e governa immeritatamente le tre grandi regioni del nord, grazie solo all'inciucio con Berlusconi.

Ma il calcolo è sbagliato soprattutto perché il nord che egli vuole rappresentare non è quello reale. Se penso al Veneto in particolare, vedo che è terra di accoglienza, di emigrazione, di solidarietà e di lavoro: tentare ancora di imbarbarirlo con le trovate di Calderoli è demenziale, ingiusto e alla fine politicamente controproducente.

Che poi l'affare   Calderoli sia una tempesta in un bicchiere d'acqua, perché ci sono problemi molto più gravi,  è una mezza verità, che torna utile a chi vuole coprire la magra figura fatta sui media di tutto il mondo, ma che è pericolosissimo avallare perché sul tema del razzismo non va mai abbassata la guardia visto che  purtroppo l'Italia non è immune da questo virus. 

La piaga va combattuta con la cultura e. dove questa non può arrivare, con le leggi: si fa in tutti i paesi civili (tranne che in Ungheria, attualmente!).

La decisione di ieri del tribunale di Padova sul caso Valandro è un deterrente per tutti coloro che usano le parole in libertà e fa capire chiaramente quali sono i limiti tra le proposte politiche anche di chiusura e di prudenza e il razzismo o, peggio, l'odio razziale.
   







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