venerdì 30 gennaio 2015

La rosa dei candidati alla presidenza



Un nome dalla Rosa





Tutti, ma proprio tutti: grandi giornalisti, comici, frequentatori dei bar, leader politici, presentatori radiofonici e televisivi, nonchè scrittorelli da blog si affannano a divulgare la propria rosa di candidati.
Lo fa anche Grillo per intrattenere i suoi e distrarli dalle emorragie nonché dalle loro motivazioni, perchè non anche io?

In realtà di presidenti che uniscono, che rappresentano le virtù italiane e che hanno onorato l'Italia ai massimi livelli culturali ce ne sarebbero moltissimi, ma purtroppo dalla diade Mattarella Amato difficilmente si uscirà.

Il rischio di un'estraneità dalle tattiche e dalle strategie,  dal detto e non detto, una terzietà reale che diverrebbe presto spiazzante per chi vuole proseguire per le antiche strade, indurranno sicuramente la maggioranza dei rappresentanti del popolo ad andare, come si suol dire, sull'usato sicuro.

Ma veniamo al nostro giochino quotidiano. Sicuramente per costruire una rosa ci vogliono dei criteri. Eccoli.
Innanzitutto una condizione necessaria ma non sufficiente, non per pregiudizio verso le associazioni politiche, bensì per desiderio, anzi necessità di un forte segnale di cambiamento e di reale rinnovamento: non appartenenza ad alcuno dei partiti della prima, della seconda e della terza Repubblica. 

E poi, almeno 4 dei seguenti altri  5 requisiti:

  1. Essere conosciuti all'estero, come membri fondamentali dell'identità e/o della cultura italiana. 
  2. Essere  in grado di sostenere lo stress.
  3. Essere capace  di reagire positivamente ai fenomeni avversi.
  4. Possedere capacità organizzative e di gestione dei gruppi di lavoro
  5. Possedere capacità comunicative.
La conoscenza di una o più lingue straniere non è strettamente necessaria, ma costituisce titolo di merito.
Per tutti la scarsa conoscenza delle istituzioni può essere prontamente controbilanciata dalla presenza di un'ampia schiera di funzionari, consiglieri, cerimonieri e addetti stampa, sicuramente ampiamente retribuiti ma indubbiamente di altissima qualità. 

Quindi, in ordine rigorosamente alfabetico:
  • Elena Cattaneo, scienziata: ha lavorato a Boston e al MIT, coordina il lavoro di 15 laboratori che partecipano al progetto
    europeo NeuroStemcell. Ha resistito da gran signora alle bordate della destra e del M5S dopo la nomina a senatrice a vita.
  • Riccardo Muti, musicista: ha lavorato stabilmente a Salisburgo, a Londra, a Vienna,
    a Berlino. Crede nei giovani senza raccomandazione: ha fondato l'orchestra giovanile Luigi Cherubini. Diffonde la musica presso i giovani, ha avviato numerosissime iniziative umanitarie. E' obiettivamente uno straordinario rappresentante dell'Italia nel mondo. 

  • Gino Strada, ateo, ma grande amico di don Andrea Gallo. Ha studiato e lavorato come medico all'estero, prima ancora di fondare Emergency. Il resto è noto:    il suo impegno
    sanitario e organizzativo in Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina ne ha fatto il paladino internazionale della difesa dei deboli e per forza di cose un grande conoscitore della politica internazionale. Dice di se stesso: "io non sono pacifista, io sono contro la guerra" .
  • Alex Zanardi, grande comunicatore, entusiasta della vita, già dimostratosi in
    grado di ribaltare eventi sfavorevolissimi e di volgerli in positivo. Da pilota aveva dimostrato ampie capacità di resistere allo stress. Continua a girare tutto il mondo per le sue attività sportive e culturali.




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