venerdì 23 gennaio 2015

Controcorrente



Madame Le Pen ha già perso: 
la Francia non dimentica




Chiunque conoscesse almeno un pò l'animo dei francesi e in particolare il loro animo "repubblicano", avrebbe potuto facilmente prevedere che l'assenza di madame Le Pen dalla manifestazione nazionale contro il terrorismo le sarebbe costata cara.  E così é avvenuto.

In Francia puoi liberamente parlare male del papa, di Maometto, di Gesù, di Sarkozy, di Mitterrand, del presidente in motorino, un pò meno puoi parlare male di De Gaulle, ma sicuramente quando la Repubblica è in pericolo tutti devono essere uniti: non esiste destra, nè sinistra, nè religione, nè razza, nè diversità di origini geografiche. 
Madame Le Pen, in un delirio di onnipotenza, gonfiato dall'appoggio elettorale del 25% del 40% della popolazione che è andata a votare, o forse mal consigliata, non si è presentata, insistendo su slogan razzisti e xenofobi, in una nazione che dell'assimilazione (quindi della convivenza da punto di vista di superiorità) ha fatto la sua bandiera. Papà Le Pen non le aveva spiegato bene la differenza tra nazione e Repubblica, ovviamente.
Tornerà nelle fogne minoritarie da dove era uscita, sospinta dalle paure e dall'ignoranza delle gente, che non conoscono latitudini. Tornerà dove anche lei sarà tollerata con magnanimo senso della laicità repubblicana.
Molto diversamente, il suo epigono in verde, allo stop intimato dalla sentenza della Corte Costituzionale, di cui ancora non si conoscono le motivazioni, ha dichiarato: L'Italia è un paese che fa schifo! E con questa coraggiosa affermazione si è guadagnato il plauso anche di qualche smemorato di sinistra come lui altrettanto ignorante.
   

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