sabato 24 gennaio 2015

Controcorrente


Sono un buonista





Sì, lo confesso, buonista senza vergogna, senza se e e senza ma, in servizio permanente effettivo: quando ci sarà il primo "buonista pride" ci andrò con la bandiera della pace, che non ho mai indossato sinora e con la Costituzione in mano.
Sono un buonista perchè la favola "immigrazione uguale terrorismo" su di me non fa presa, neanche superficiale; perchè aiuto i Rom e dò lavoro ai Sinti, anche se so che molti rubano, ma non confondo causa con effetto. Sono un buonista perchè per me un delinquente è un delinquente e non un rom o un marocchino o un mau mau (ieri ho sentito anche questa, che mi sembrava scomparsa dagli anni sessanta!).
Sono un buonista, perchè istintivamente colgo le simmetrie intrinseche, la proprietà invariante, vedo quello che unisce e non le differenze; perchè so che il mio codice genetico può essere molto più diverso da quello del mio vicino di casa che da quello di un africano.
 Sono buonista perchè penso che l'unico modo di vivere degnamente per un africano è quello di vivere africano e non vorrei vederli qui, ma se sono qui devono esserci degnamente.
 Sono buonista perchè non me ne frega niente delle religioni e soprattutto di quelle che mettono a ferro e a fuoco il mondo, in nome del loro dio o del sovrano o del potente che se ne serve. 
E non mi piace nemmeno il manrovescio del papa, quando gli toccano la madre...
Sono buonista, ma mi colgono i peggiori istinti quando sento gli ex-compagni piegare la logica, la testa, i sentimenti e i comportamenti al nuovo che avanza, quando cedono al logoro buon senso comune, che in Italia scivola facilmente nel fascismo.
Ma sono anche un pò realista: schedatemi pure in aeroporto, tracciate i miei spostamenti, non ho nulla da temere: il nostro dio  non è la privacy. 
Sono buonista, quindi, ma anche realista e un pò di sinistra, una specie da proteggere... 

1 commento:

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