mercoledì 9 aprile 2014

Nuova legge elettorale e riforme, 1



Iniziamo con un indovinello
Chi é? 
trova il personaggio e completa la data.



"Arriva al Governo nominato dal Quirinale, senza passare per le elezioni. E' il più giovane presidente del Consiglio della storia d'Italia (ha solo 39 anni). 
E' diretto sino alla sgradevolezza, tattico e volitivo al tempo stesso. Dice che vuole fare una rivoluzione.
E' appoggiato dai poteri forti, editori di giornali e dalla finanza che conta.
Odia vecchie e superate categorie come destra e sinistra. Vuole fare in fretta una riforma elettorale maggioritaria che lo blindi in parlamento.
E'  il 16 novembre..... Dopo 15 giorni si presenta in parlamento e tiene il suo primo discorso da presidente del Consiglio"


Le analogie sono ovviamente solo superficiali e create ad arte per provocare un sorriso. Ma quello che sta avvenendo in questi mesi nella politica italiana può legittimamente suscitare qualche interrogativo meno superficiale, per una serie di ragioni.
Senza scomodare quelli che sono stati definiti i parrucconi, qualche preoccupazione, un pò terra terra è bene manifestarla e diffonderla.
Nell'ordine:

  1. L'Italicum ha più di qualche punto "discutibile":
  • Il partito o la coalizione che vince al primo turno con il 37% dei voti, ottiene una maggioranza di 340 deputati. Poichè negli ultimi tempi in Italia vota il 60% degli aventi diritto, il conto é presto fatto: il 22,2% degli italiani può mandare in parlamento una maggioranza "bulgara", in grado per 5 anni di dettare legge e sin qui niente di pericoloso, ma anche di cambiare l'impianto costituzionale (basta andare ad una modifica per via ordinaria dell'art. 138 della Costituzione, come stava tentando Letta)
  • La legge così com'è esclude dal parlamento tutte le voci minoritarie (sotto il 4,5% non si becca nulla, anche se si partecipa alla coalizione vincente); e voila, SEL, Scelta civica, e soprattutto il nuovo centro destra scompaiono dal parlamento (per la Lega si può sempre rimediare con un emendamento territorialistico).
  • Nasce da un patto leonino tra due soggetti che dovrebbero essere antitetici e anche qui niente di scandaloso perchè le regole si devono fare con tutti, appunto con tutti non con uno solo, per di più sull'orlo della galera, riabilitandolo se non moralmente sicuramente dal punto di vista politico.  
Per maggiori dettagli sull'Italicum consultare le infografiche pubblicate dalla Camera

C'è poi la questione della riforma del Senato e del titolo V, che ieri il solito parruccone (Rodotà) ha definito sgrammaticata.

segue


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