sabato 13 giugno 2015

Perle di follia (scolastica)






Si sa, nel mese di giugno si sommano tutte le stanchezze, le delusioni, gli stress di un intero anno scolastico. La classe docente, notoriamente abituata a lavorare poco, debole e cagionevole di salute al punto di costituire quasi il 50% dei casi mondiali di burnout, in questo periodo soffre al massimo grado. 
Anni di lassismo e di cattive abitudini oltre che l'adolescenziale voglia di vacanze  di adulti che non sono mai usciti dalla scuola, fanno il resto.
Ma un dirigente? chi é destinato ad assumere ruoli di sempre maggiore responsabilità, al punto di dover decidere del futuro della "sua" scuola e dei "suoi" docenti, non dovrebbe poterselo permettere. Ma non è così per tutti, se si dà conto di due fatterelli appena successi nelle scuole del circondario. Non penso, però, che altre più civilizzate contrade ne siano totalmente immuni.
1. Un interminabile collegio di fine anno, all'ordine del giorno il piano di aggiornamento: la proposta della dirigenza è quella di invitare uno degli attualmente più popolari tromboni della pedagogia, per illuminare la plebe sulle problematiche dei DSA. Il corso è abbastanza oneroso per le ristrette finanze della scuola e suscita qualche larvata perplessità nel pubblico stanco e sudaticcio. La delibera, ciò nonostante, complici numerosissime astensioni (boh!) viene approvata con una decina di voti contrari. Apriti cielo, il futuro lider maximo pretende che chi ha votato contro si alzi in piedi, dichiari il proprio nome (poteva chiedere il numero di matricola che era lo stesso) e dichiari di essere contrario. Un sussulto di residua dignità docente lo mette indecorosamente a tacere. 
2. Circolare Giannini: nelle more dell'approvazione della buona scuola, si chiede ai dirigenti di approntare il piano didattico triennale con la richiesta dell'organico "potenziato". Come si sa, la cosa prevede il parere del Collegio docenti: che la legge sia ancora al senato, che soffra di qualche disturbino nella speditezza del cammino e che comunque debba tornare alla Camera non ha nessuna importanza per la ministra e neanche per qualche dirigente più realista del re, proprio come ai tempi della follia del portfolio!
Detto fatto: si porta in collegio una delibera che prevede una delega in bianco per il dirigente. Tantissime perplessità vengono espresse, ma tutte, tranne 3 si placano alla minaccia del dirigente, guida e condottiero di eroici combattenti della cultura, di riconvocare il collegio nel mese di luglio. Miracolosamente gli indomiti combattenti alzano quasi tutti la mano, ma non se ne fa niente perchè il dirigente avrebbe avuto bisogno dell'unanimità! ma dove l'ha scovata questa norma? Per inciso la circolare Giannini era già stata ritirata.
La vicenda mi ha ricordato un pò quel dirigente, conosciuto da presidente di commissione: arrivava a scuola ogni mattina con un trolley di dimensioni transatlantiche, colmo di circolari, che religiosamente portava avanti e indietro con reverente sottomissione alla dea burocrazia. Caro presidente, con questa gente, docenti, dirigenti e ministra, la scuola non va da nessuna parte! 

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