domenica 23 aprile 2017

La nuova emigrazione italiana, 5


Il sorpasso: gli emigrati superano gli immigrati





Riportiamo in questa serie di articoli una sintesi dell'intervento di Rodolfo Ricci (FIEI – Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione) svolto al Seminario organizzato a Roma dalla Fondazione di Vittorio su “Migrazioni, crisi, lavoro" lo scorso 12 Aprile. Nella relazione si fa il punto  sull’effettiva consistenza del nuovo flusso emigratorio dall’Italia che, stando ai dati forniti da istituti statistici europei, risulterebbe essere superiore fino ad oltre 4 volte ai dati Istat/Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). Altrettanto sorprendente è che allo stesso tempo, il flusso emigratorio degli italiani verso l’estero risulterebbe ormai essere circa il doppio degli arrivi di immigrati economici e profughi insieme.


Segue da La nuova emigrazione italiana, 4



Ed ecco la tabella anticipata nella puntata precedente.

Ingressi di italiani in Germania e in Inghilterra secondo l’Istat e i rispettivi istituti di statistica locali: gli anni indicati registrano i dati registrati negli anni precedenti: (2012, afflussi del 2011 e così via)

ANNO
GERMANIA
GRAN BRETAGNA

Dati ISTAT
Dati  SB
differenza
Scost.  %
Dati ISTAT
Dati ONS
Differenza
Scost. %
2012
6.880
30.152
23.272
438%
5.378
26.000
20.622
484%
2013
10.520
42.167
31.674
400%
7.542
32.800
25.258
434%
2014
11.731
57.523
45.792
490%
12.933
42.000
29.067
324%
2015
14.270
70.338
56.068
492%
13.425
57.600
44.175
429%
Totale
43.041
200.180
156.779
461%
39.278
158.400
119.162
403%

SB: Statistisches Bundesamt

ONS: National Insurance Number

La tabella riporta gli afflussi, negli ultimi 4 anni, nei due paesi di massima affluenza di italiani. Ma come si vede, nel 2015, la somma dei soli  arrivi in Germania e Gran Bretagna supera di 28.000 il dato delle cancellazioni di residenza per tutti i paesi del mondo, registrato dall’Istat (101.297).

I tre paesi che seguono quali mete principali (nell’ordine Svizzera, Francia e Argentina) hanno avuto storicamente, negli ultimi 5 anni, un peso equivalente a Germania e Gran Bretagna assieme.

Analogamente, gli  11 paesi seguenti nella classifica delle mete più ambite di emigrazione italiana (Brasile, Usa, Spagna, Belgio, Australia, Austria, Canada e Paesi Bassi e Venezuela, Irlanda e Lussemburgo), hanno un peso storico, nel quinquennio, equivalente a Germania e Gran Bretagna assieme.
Lo stesso vale per la somma di tutti i restanti ulteriori paesi del resto del mondo messi assieme.
 Se dovessimo riscontrare un analogo scostamento (approssimato per difetto) tra i dati dell’AIRE e quelli effettivi dei diversi paesi (uno scostamento intorno di 4 a 1 tra dati effettivi e dati AIRE), per avvicinarci al dato reale, dovremmo moltiplicare per 4 i dati Istat. Ciò porterebbe ad un risultato sensazionale: il flusso di emigrazione solo nel 2014 si attesterebbe intorno ai 400.000 italiani espatriati.
Considerando che, grazie agli accordi di Schengen,  la facilità di movimento all’interno della EU è stata fino ad ora nettamente favorevole rispetto a quella verso altri paesi, siamo dell’idea che questo rapporto può valere per tutti i paesi comunitari ove è in vigore l’accordo di Schengen, ma non per quelli extraeuropei.
Si tratta in ogni caso, di una materia interessante di approfondimento per la statistica nel tempo della globalizzazione, che imporrebbe una permanente comparazione tra dati italiani e dati forniti dai paesi di arrivo.
In attesa di avere delle conferme scientifiche definitive, potremmo dare per accettabile o più vicino alla realtà, che gli espatriati nel quinquennio 2010-2015 sia dato dai dati Aire (cancellazioni di residenza), moltiplicato per 2,5/3. Il che porterebbe il flusso di espatri nel corso del 2014 in un range tra a 250 e 300mila e, nel complesso del quinquennio, tra 800.000 e 1 milione di persone.

Nel 2014, ci sarebbe anche un’inversione di tendenza rispetto all'immigrazione, poiché il numero degli emigrati supererebbe quello degli immigrati. (Altri dati qui)
Continua qui

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