mercoledì 5 agosto 2015

Controcorrente: i guasti del sistema ipermaggioritario



Le riunioni del consiglio comunale sono sempre di più un rito meccanico, che annoia i diretti protagonisti, figuriamoci i potenziali spettatori.
Così può capitare che una cittadinanza stanca, debilitata dal caldo, dalla crisi, dalle parole spese inutilmente, dalle promesse non mantenute e, soprattutto, dall'inedito orario mattutino si astenga totalmente e attenda rassegnata le conseguenze sulle sue tasche delle decisioni prese nelle segrete stanze. Un segnale forte lo aveva già mandato alle elezioni, quando aveva raggiunto, al ribasso, percentuali di affluenza da profondo sud.
Mi chiedo quindi che obiettivo abbia la maggioranza e soprattutto i suoi membri più attivi (o i soli attivi) che siedono in giunta: cumannari è megghiu di futtiri dicevano i saggi della terronia mafiosa. Ma almeno loro ne raccoglievano i frutti in termini materiali e in termini di "rispetto". Questi nemmeno rubano, sino a prova contraria, qualche favoritismo, qualche decisione concordata con chi conta in paese, per il resto vuoto pneumatico.
Se fossi sindaco o amministratore, mi piacerebbe talvolta mescolarmi con il "volgo", e non solo nelle feste, sentirne le vibrazioni positive o negative, dibattere idee contrapposte, convincere ed essere convinto, assecondare o contrastare, farmi conoscere e conoscere, portare dei principi, dei modi di essere, provare ad innovare e a rimuovere gradualmente qualche incrostazione, far crescere la comunità e crescere insieme ad essa. Fare festa e anche cultura.
A Mestrino, tutto questo è fantascienza; vengono applicati altri principi che di democratico non hanno nulla:

  1.  "Meno parli, meno sbagli" 
  2. Se vuoi sapere cosa pensa la gente, chiedi a chi sai tu
  3. Metti a posto i numeri, tutte le altre sono chiacchiere
  4. Se c'è un problema, dai la colpa agli altri (nell'ordine: governo, sinistra, amministrazione precedente, e se non basta più, anche extracomunitari)
  5. Teniamo duro ancora per un anno, accontentiamo qualcuno col nuovo piano regolatore, poi ci scateniamo con gli interventi nella primavera del 2018. 

Per fare questo, anche un podestà sarebbe superfluo, basterebbe solo un bravo geometra e un bravo ragioniere, infatti..

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