mercoledì 18 dicembre 2013

Impara a essere italiano












gridava l'autista dell'ACAP, sceso infuriato dal suo bus, intento a colpire con rabbia il retrovisore del camion APS, fermo in corso Garibaldi per scaricare in pieno giorno i cassonetti e guidato da un altro autista di probabili origini straniere.
Impeccabile nella sua divisa d'ordinanza, l'autista ACAP, occhiali all'ultima moda con stanghette da fighetto, un lavoratore modello, ma sicuramente stressato dai turni.
Accompagnando il suo tentativo di distruzione del mezzo APS, per inciso un altro mezzo pubblico (il suo l'aveva già danneggiato con un'incauta manovra di sorpasso dell'altro veicolo fermo) giù un'altrettanto sonora bestemmia, in puro idioma locale, forse per sottolineare oltre alla propria italianità, anche la propria veneticità.  
I turni stressanti causano stanchezza,  la stanchezza causa distrazione e questa a sua causa volta incidenti, poi viene la rabbia e la rabbia, si sa, è una brutta bestia, fa venire fuori il peggio da ciascuno.

Ma a Lampedusa non ci sono problemi, gli ospiti del centro di accoglienza hanno imparato subito cosa vuol dire essere italiani: eroi generosi  in mare e cialtroni razzisti a terra.
Il sindaco di Lampedusa si danna l'anima poi arrivano i cialtroni, i pressappochisti, i razzisti inconsapevoli o consapevoli e ributtano a mare in un colpo solo la dignità dell'Italia.


Ma cosa vuol dire essere italiani, talvolta lo imparano a proprie spese anche gli italiani stessi.
Efficiente ospedale padovano, un paradiso in confronto ad altre realtà fatiscenti e in abbandono: al pronto soccorso  si presenta un padre con una ragazza quasi quindicenne in preda ad una violentissima colica addominale, che viene messa subito in codice giallo. Ma la sorpresa arriva al momento di venire al dunque: non è possibile curarla in quella struttura, perchè ancora non ha 15 anni, bisogna fare dietrofront e correre al pediatrico, che per inciso dista un paio di chilometri. Il padre, consapevole che la mancata assistenza configura un reato vero e proprio, bada al contingente e corre al pediatrico, rinuncia non solo all'azione legale, ma anche a farsi giustizia da sè per ottimizzare i costi.. 
    

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