sabato 17 settembre 2016

Controcorrente: il decalogo del Fermi


I compiti per le vacanze 





Qualche giorno fa, all'inizio delle lezioni, i genitori del liceo Fermi di Bologna si sono visti recapitare una inconsueta e provocatoria lettera di saluto da parte del dirigente scolastico Maurizio Lazzarini. Il preside, per fortuna esempio non rarissimo, anche se minoritario, nel variegato panorama della dirigenza scolastica, affronta un tema caldo, quello delle relazioni scuola famiglia, e lo traduce in un ironico e provocatorio decalogo. 
Lui se lo può permettere, perchè la sua scuola è modello di inclusione, di ascolto e di dialogo, ma mettere in guardia dai rischi non è mai inutile.
Ecco il decalogo: 

1) Evitate di parlare con i docenti
2) Sostituitevi ai vostri figli: cercate di eliminare tutte le         esperienze che li possano mettere in difficoltà
3) Non controllate mai il registro elettronico (mi fido...)
4) Credete loro anche contro l’evidenza
5) Date sempre la colpa alla scuola
6) Giustificateli sempre e comunque (poverini...)
7) Non sosteneteli nel loro impegno quotidiano (quanta           fatica...)
8) Non premiate mai il loro sforzo
9) Date assoluta importanza più al voto che alle cose che         imparano ed alla loro crescita
10) Non ascoltateli quando vi parlano di se’ e dei loro               problemi extrascolastici


Su una sola cosa, tra quelle dette dal preside Lazzarini  nell'intervista a Repubblica non sono d'accordo: 
Non c'è divario tra vita e formazione, come devono pensare quei genitori che rifiutano di far fare ai figli i compiti delle vacanze argomentando che "loro" li fanno crescere mentre "noi" trasmettiamo solo nozioni. Se passa quest'idea, salta un patto di fiducia essenziale per la crescita dei ragazzi. Viene meno il senso della scuola, il suo ruolo sociale, già riconosciuto sempre meno".

E' vero che non c'è, o non dovrebbe esserci,  divario tra vita e formazione e le iniziative della sua scuola convalidano e mettono in pratica tale principio. Ma i compiti delle vacanze non c'entrano nulla. Sono spessissimo uno stanco rito di fine anno scolastico, quando docenti stremati si affidano ai mille libretti o manuali delle vacanze, a generiche sequenze di esercizi ripetitivi o a corposi elenchi di argomenti, piuttosto che costruire percorsi individuali (o almeno differenziati) di approfondimento e di lettura. L'esito più comune di questi sforzi estivi degli alunni è quello di essere completamente ignorato a settembre. Alzi la mano, visto che siamo in ambito scolastico..., chi, da alunno, li ha eseguiti tutti diligentemente o, da insegnante, si è fatto carico a settembre di controllare e riprogrammare partendo dai loro esiti. 
D'altronde gli insegnanti stessi non accetterebbero mai di interrompere o limitare le proprie vacanze, vissute spesso ancora con aspettative adolescenziali, partecipando a corsi di formazione, riunioni di progettazione ecc. I più motivati, al massimo, si aggiornano diligentemente leggendo e studiando con i propri tempi personali e familiari. 
Mi auguro però, dal piglio del preside Lazzarini, che i compiti delle vacanze del Fermi di Bologna siano sequenze intelligenti di attività propedeutiche alla ripresa dell'anno successivo. Altrimenti, almeno su questo, avrebbero ragione i genitori..

La lettera autografa del Preside

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