mercoledì 30 gennaio 2019

Nave Diciotti, 2

Sea Watch III, la storia si ripete


Un ministro è svincolato dalla legge? 




segue da: Nave Diciotti, 1



Inizia lo scaricabarile tra Salvini e Malta; si arriva  così al terzo giorno di stallo, a mezzo miglio da Lampedusa.
  • Il 19 sera il comando generale delle capitanerie ordina alla Diciotti di dirigersi a Pozzallo, dove la nave arriva dopo 12 ore di navigazione.
  • Il 20 agosto con quello che dall’esterno appare  puro sadismo la Diciotti viene spostata a 20 miglia da Catania; dopo sette ore viene ordinato di entrare a Catania, dove alle 23.49 attracca ma con l’ordine di “non calare la passerella e lo scalandrone”.
  • 22 agosto, dopo due giorni di selfie  e ostentato celodurismo, su istanza scritta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, viene autorizzato lo sbarco dei soli minori non accompagnati.
  • Il 24 agosto l’IMCRR di Roma invia la terza richiesta di POS al dipartimento per le “libertà civili” del ministero degli Interni.
  • Il 25 agosto, nel pomeriggio,  ulteriore assunzione di responsabilità del comandante di nave Diciotti che attiva il Medevac per altri 6 migranti in stato di salute preoccupante. Solo a tarda notte viene autorizzato lo sbarco di tutti i naufraghi. Sì, naufraghi, questo piccolo dettaglio non va dimenticato; non vanno chiamati clandestini e neppure migranti irregolari: sono naufraghi, naufraghi del mare e dell’assenza di umanità. In realtà,  senza scomodare alcun sacro principio, in questa vicenda surreale, giocata esclusivamente per tenere alta la tensione del “popolo” sembra che sia naufragato anche il semplice buonsenso e il senso della misura, della proporzionalità tra mezzi e fini e in fin dei conti anche il nesso logico tra causa ed effetto.
Quadro normativo di riferimento: il procedimento di sbarco e le competenze amministrative.
Questo è l’argomento, molto complesso,  trattato nella seconda parte della relazione del Tribunale.
Si tratta di un aggrovigliato intreccio di accordi internazionali e di protocolli nazionali, che viene riportato integralmente di seguito.
Per chi ha fretta basta soffermarsi sulla definizione di POS: 
 "una località dove le operazioni di soccorso si considerino concluse e dove: 
a)la sicurezza dei sopravvissuti o la loro vita non sia più minacciata; 
b) le necessità umane primarie (come cibo, alloggio e cure mediche) possano essere soddisfatte;
c) possa essere organizzato il trasporto dei sopravvissuti nella destinazione vicina o finale."

Da leggere sicuramente le due ultime pagine dove viene richiamato puntualmente nell'individuazione del POS la responsabilità del dipartimento per le libertà civili e per l'immigrazione, che fa capo al Ministero dell'Interno. 


In questi giorni con l'obiettivo di disinnescare le contraddizioni tra i due contraenti del "contratto" di governo, il presidente del Consiglio va dichiarando di essere stato non succube del bullismo di Salvini, come tutti avevano pensato, ma addirittura complice, con tutti i componenti del governo. Cadrà così l'ultimo velo fasullo della diversità, per mere considerazioni di conservazione del potere, ma in coerenza, va ammesso, con le esternazioni di chi, ancora all'opposizione, ha iniziato la guerra alle ONG, definendole "taxi del mare".  












  Segue..

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