venerdì 1 gennaio 2016

Tesori dimenticati


Una scoperta "commovente"








Qualche volta si può essere fieri di essere italiani, molto più spesso no, soprattutto se si entra nel campo della conservazione dei beni culturali. E' vero:  abbiamo talmente tanti tesori che ci si può permettere di tenere nei sotterranei opere pittoriche di immenso valore, di relegare tra gli accumuli di detriti capitelli e colonne greche o romane, sarcofagi etruschi e altra robetta simile. Ma molto spesso l'incuria, l'abbandono, l'assenza di manutenzione e di qualsivoglia valorizzazione grida vendetta. Tra i tanti scempi esistenti e constatati personalmente ecco l'ultimo in cui mi sono imbattuto: La Basilica si san Pietro a Tuscania

Devo confessare che non so valutare scientificamente e in modo storicamente appropriato il valore delle opere d'arte, ma posso assicurarvi che in questo caso non ci vuole molto: la bellezza invade lo spirito, la storia trabocca da ogni singola pietra, il luogo è sublime. Il sito appartiene al ministero dei beni culturali, ed è stato mirabilmente ricostruito e restaurato dopo il terremoto del 1971 che colpì la Tuscia e Tuscania in particolare, causando numerose vittime, ma...se si vuole visitare...
Sì, se si vuole visitare bisogna comporre un certo numero che si trova sul sito del comune o confidare nella presenza "volontaria" della signora, che chiameremo Maria, che è l'unica in possesso delle preziose chiavi. Maria non è dipendente di alcun ente pubblico, ma è una libera professionista: ha un "contratto" di "assuntore di pulizia" retribuito con la cifra di € 328 (trecentoventotto) annui, per inciso mai ricevuti negli ultimi 4 anni. Però...può mettere una cassettina per le offerte e quando si celebrano i matrimoni nel mese di maggio (il sito, infatti, non è sconsacrato) può pulire la chiesa prima e dopo, stendere i tappeti, ornare l'altare, procurare i paramenti per il sacerdote, occuparsi dei fiori e provvedere alla sorveglianza e poi chiedere...una mancia agli sposi.
L'ho sentita oggi rispondere sconsolata a una visitatrice che chiedeva della toilette: "anch'io la vorrei avere, ma devo aspettare di finire il turno". Questo è lo stato di un sito rilevantissimo nella storia d'Italia e nella storia dell'arte mondiale: non è stato necessario l'arrivo di daesh. La commozione di chi si trova a passare è la stessa di chi ha assistito alla distruzione di Palmira. Ma occupiamoci pure dei crocefissi nelle aule..

La visita guidata alla basilica:


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