sabato 13 settembre 2014

Grasso che cola..



Un male antico




Antifascista, stava a disagio nella camicia nera. Il professore di filosofia del liceo Empedocle era molto amato dagli studenti, almeno da quel cinquanta per cento che pendeva dalle sue labbra mentre spiegava con passione e con la sigaretta sempre accesa. Gli altri, come accadeva già allora, si dividevano tra chi non capiva e chi, pur se in religioso silenzio, faceva gli affari propri.
Stanco di questo andazzo, alla quarta lezione si presentò muto in classe. Alle timide  e allarmate richieste di spiegazione degli studenti, dichiarò con enfasi:
"Per quello che mi paga lo Stato, io, le mie tre lezioni che dovevo fare ve le ho fatte; ora, se volete che continuo, dovete pagare".
Ancora più allarmati, gli studenti: "Ma quanto costa, professo'?"
"Un pacchetto di Camel alla settimana!"
Da allora, dovendo fare la colletta per racimolare il prezzo dalla lezione, nessuno studente si permise più di non seguire le preziose lezioni...

Più o meno così, ma sicuramente molto meglio, Andrea Camilleri, affabulatore instancabile, portava alla memoria una storia da lui vissuta più di settanta anni fa. 

Allora come ora: un professore stimato e sicuramente fuori dal comune, costretto a reagire con un arguto espediente alla scarsa considerazione delle istituzioni. 

In questi giorni, mutatis mutandis, la rete si sta scatenando contro le incaute affermazioni del premier che ha sostenuto che nella pubblica amministrazione c'è molto grasso che cola. 
Tra le reazioni più sentite, dolorose e acute, spicca lo scritto della professoressa Paola Giacconi che ha inviato una lettera aperta al governo Renzi.

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