So che quella che sto per scrivere é un'eresia per dei musicologi o dei semplici musicofili. A me capita, però, che le note dei quartetti Mozart, ascoltate anche in sottofondo, magari dopo un ascolto "serio", favoriscano la concentrazione, la velocità della scrittura, la voglia di dire e poi di fare. Provare per credere, con il quartetto delle "dissonanze": superato l'adagio iniziale vi troverete immersi nel suono avvolgente dell'allegro, il quartetto si comporta come un'orchestra completa, le quattro voci sono limpide e ben distinte, il ritmo è incalzante, la costruzione è per lo più prevedibile, data l'epoca, ma ogni tanto lo spiritello mozartiano ti rifila la nota imprevista, che riaccende l'attenzione.
Il quartetto K 465:
e per chi ha voglia di continuare:
il quartetto Kv 406:
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