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I post sulle sedute del Consiglio comunale sono i meno letti di questo blog: quasi mai più di cento visite, tranne che in campagna elettorale o quando scoppia la grana grossa, la polemica accesa o la denuncia o quando si parla del depuratore di Arlesega o della "riqualificazione" della piazza di Arlesega. Ne comprendo bene i motivi, perchè talvolta è una noia anche per me che, per dovere istituzionale, essendomi stato concesso il diritto di tribuna e un mandato elettorale, sono tenuto a parteciparvi. La scena è quasi sempre la stessa: maggioranza silenziosa (o sordo-parlante), opposizione pentastellata vivace, ma ripetitiva e adagiata su facili slogan (partito unico, opposizione renzina, noi siamo diversi ecc.), opposizione di centro sinistra che fa la sua parte a viso aperto con modalità eroicamente razionali in un clima che di razionale e vero ha poco o niente. Un'anticipazione in miniatura di quello che sarà il nuovo parlamento post-Italicum?
E' bene chiarire però cosa intendo con il termine maggioranza silenziosa. Non evoca sicuramente la silent majority a cui si rivolgeva Nixon nè lo storico blocco sociale della borghesia produttiva lombarda degli anni settanta: qui il termine indica proprio il silenzio (relativo, perchè tra loro, umanamente
annoiandosi, chiacchierano) della maggioranza di fronte a qualsiasi domanda, provocazione, richiesta di confronto democratico.
foto dal Parlamento |
Capita così che prendano la parola solo gli assessori "competenti" e talvolta neanche quelli. Il sindaco, in testa, si contiene e tace stoicamente.
Ad esempio, l'ultima volta all'assessore al bilancio sono state poste 4 domandine facili facili sul conto consuntivo, tra le mille possibili, così, tanto per avere un'idea dell'azione dell'amministrazione, dei risultati ottenuti attraverso l'impiego dei fondi. Si tratta di un' analisi dovuta con l'esame del conto consuntivo, che è l'occasione principe per valutare i risultati, al di là delle cifre, che per forza di cose devono quadrare.
Bene, ecco le domande sul conto di bilancio (il cosiddetto consuntivo):
- Dall'analisi dei dati riportati sembra che non sia stato rispettato il valore del 36% sull'importo totale dovuto dall'utenza dei servizi a domanda individuale, come previsto dalla legge 28/2/90 n.28 all'art.14. Trasporto scolastico, spesi 134.218 euro, incassati dall'utenza solo 28.809 (20,89%). Gestione impianti sportivi, spesi 161.551 euro, incassati dall'utenza 61.551 euro (37%). Sommando i due servizi, la quota partecipata dall'utenza ammonta solo al 30%, come mai?
- Servizi sociali: su una previsione definitiva di € 1.181.924, sono stati impegnati (cioè spesi) solo € 997.108, con una differenza di € 184.000 in meno. Come mai?
- Tra i ridicoli canoni di affitto percepiti dall'amministrazione figurano anche 1500 euro di affitto per terreno sportivo. Di cosa si tratta?
- Cultura e biblioteca: risultano spesi € 8700 per manifestazioni ricreative e culturali. Come e con quale finalità?
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