Ma cosa siete disposti a dare in cambio? L. Berlinguer |
Grande successo dello sciopero unitario del 5 maggio. Niente da dire: ci voleva, dopo anni di acquiescenza passiva e semplici mugugni.
Ma nella moltitudine si annida anche la cattiva coscienza di certa classe docente.
- L'ugualitarismo ad ogni costo, di fatto copre le inefficienze e le incompetenze.
- La paura della valutazione padronale da parte dei dirigenti é sacrosanta se si guarda a certi dirigenti. La valutazione è però dovuta e modulabile se affidata ad un gruppo di lavoro competente e imparziale. Ma anche questo è stato sempre rifiutato dai docenti e da tutto il personale della scuola. Va da sè che la valutazione va estesa anche alla dirigenza, che sin qui ha goduto di altrettante guarentigie.
- Assunzioni senza condizioni! è il grido di lotta più ripetuto: capisco le assunzioni, ma non la mancanza di condizioni e di criteri. Vi hanno sfruttato come precari per anni, avete diritto alla stabilizzazione, lo dice anche la corte europea, Renzi ne ha fatto un cavallo di battaglia demagogico, ma state sicuri che non andrà in porto, non ci sono i tempi, non c'è la volontà politica reale, non ci sono i fondi.
- Non confondete la libertà di insegnamento con l'incapacità di lavorare in un gruppo orientato e con degli obiettivi. Non è il progetto didattico d'istituto che vi toglie la libertà: un professionista deve o dovrebbe saper lavorare per obiettivi. E' piuttosto la sottovalutazione sociale ed economica il vostro vero problema, assieme alle famiglie che hanno abbandonato il loro ruolo per assumere quello di difensori d'ufficio dei figli narcisi.
- Ben in pochi vi siete mossi contro la Moratti, quella delle berlusconiane 3 I e del portfolio, il più grande spreco di tempo e di fotocopie nella storia della scuola. Arrivato nel 2005 come dirigente in una scuola ho recuperato ad usi più intelligenti ben 3 armadi, riempiti di "portfolii" con zelo ossequioso da molti che ieri hanno scioperato.
- Ancora in meno vi siete mossi contro la Gelmini, che lasciò a casa 74.000 precari e aprì la stagione dei tagli alla scuola (ricordate Tremonti? con la cultura non si mangia).
- Nessun rigetto di massa, contro la Moratti e la Gelmini, come invece precedentemente era toccato a Luigi Berlinguer, che per primo aveva parlato di valutazione dei docenti e come adesso accade allo scuola-porcellum.
Arriva adesso una contestazione durissima alla Buona scuola, che se la merita tutta, ma per favore centriamo gli obiettivi giusti e come ebbe a dire a muso duro tanti anni fa Luigi Berlinguer, lui che era un professore, agli insegnanti che lo contestavano: se volte ottenere qualcosa di più iniziate a dirmi che cosa siete disponibili a dare in cambio!
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