giovedì 28 maggio 2015

Elezioni regionali nel Veneto. Candidati e programmi, 2




Lady perfettina







Ignobili le battutine sessiste sulla Moretti. Che abbia dato in escandescenze alle di lei sortite anche Massimo Cacciari  ci può stare: si sa, i filosofi talvolta sono un po' misogini.  Ma alcune cosucce sulla Moretti vanno conosciute, così, magari per prendere le distanze o per giungere a una convinta consapevolezza della dura necessità contingente, per cambiare percorso o per turarsi il naso con cognizione di causa. 

La carriera politica dell'avvocato Moretti parte con le elezioni comunali di Vicenza nel 2008. Si candida   in una lista civica di centro sinistra che appoggia Variati, ottiene 195 voti, come in un paesino di campagna, ma entra in giunta e diviene vicesindaco, con la delega all'istruzione, campo nel quale giunge a qualche concreta e innovativa realizzazione. Si tratta del piano territoriale scolastico per favorire l'integrazione degli alunni stranieri e il centro  per la documentazione pedagogica e la didattica, con la creazione di laboratori e sportelli di consulenza per genitori, alunni e insegnanti. 
 In realtà non é nuova alla politica: già 2003 si era candidata alle elezioni comunali di Vicenza con i Democratici di Sinistra a sostegno della candidatura di Riboni. 
Sin qui niente di strano: un po' di tentativi andati a vuoto, un po' di gavetta e poi il lancio a livello locale, complice la dialettica e il fare accattivante e seduttivo. 
Tutto bene se non fosse che nel  2007 si era candidata alle elezioni provinciali di Vicenza 
in una lista di centro destra, a sostegno  di Giorgio Carollo, ex berlusconiano, fondatore di "Veneto per il PPE". Voti raccolti 66!! La Moretti dice adesso che questo la fa sorridere: sempre stata di sinistra, afferma, ma in quel caso era contro il candidato di centro di sinistra. Piccole debolezze femminili! 
Dopo essere entrata nella direzione nazionale del PD nel 2009, occupandosi principalmente di scuola, nel 2012, durante la campagna per le primarie PD a sostegno di Bersani, viene nominata portavoce del Comitato nazionale insieme a Roberto Speranza.  
Nel 2013 viene eletta alla Camera nel listino bloccato, grazie a Bersani al quale, però, com'é noto, non dimostrerà alcuna gratitudine.
Come membro della commissione giustizia, di lei si ricorda comunque una buona performance: l'essere stata relatrice del disegno di legge  sul cosiddetto "divorzio breve". 
Da qui in poi l'ascesa é vertiginosa, preceduta da un'ulteriore piroetta per entrare nel cerchio magico renziano:  nell'aprile del 2014 é capolista alle elezioni europee nella Circoscrizione Italia nord-orientale. Viene eletta con 230.188 voti, un abisso rispetto alla prima magra raccolta vicentina: é la prima nel nord-est e  la quarta più votata in assoluto in Italia.  
La candidatura  al GP veneto del 31 maggio nasce dalle primarie del centro sinistra che la vedono trionfare con il 66% dei voti su Simonetta Rubinato (29,9%) sindaco di Roncade, con una buona esperienza politica locale, altrettanto carina sebbene un pò' più agée. L'onnipresente Antonino Pipitone, di quella setta ormai misteriosa a nome IDV fa da controfigura con il suo 2,9% . 
Grande campanello di allarme, non raccolto dal PD, queste primarie: solo 39.619 votanti, il popolo di sinistra ha fiutato i prodromi della mutazione genetica del partito democratico. 
Per quanto riguarda il programma, questa volta niente sorprese:  eccolo

Interessanti le parti sull' ambiente sfregiato da Zaia e quella sul sociale che hanno indotto più d'uno a buttarsi nella mischia turandosi il naso e rassegnandosi a quello che passa il convento.




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