Non sono un eroe, né un modello da imitare
Qualche giorno fa avevo espresso la mia solidarietà a Stacchio, ovviamente dal mio punto di vista controcorrente.
Oggi dopo aver visto la foto dell'immagine di copertina e aver letto la sua intervista, mi confermo nella mia idea: potrebbe essere una brava persona, non merita le sceneggiate della Santanchè. E poi, se anche lui si è reso conto di non essere un esempio da imitare...
A che pensa?
"L'effetto mediatico mi ha stordito. Però davvero non possiamo vivere in un mondo che va in questa direzione. È storta. Non voglio rassegnarmi alla legge della giungla, al terrore, che lavori e torni a casa guardandoti alle spalle".
Lei ha sparato e ucciso un rapinatore. Per molti è un eroe.
"No, non sono un eroe né un modello da imitare. Né tanto meno un simbolo. Lo dico subito: la gente non deve sparare in mio nome, né in Veneto né in Sicilia. Solo l'idea mi fa paura. Non è che adesso ognuno si deve sentire autorizzato a sparare. Sennò che cosa facciamo, il Far West?".
A Oderzo l'altro giorno sono usciti coi fucili e hanno premuto il grilletto per un allarme ladri. Effetto Stacchio?
"Il problema è che la gente ha paura, sta perdendo la testa. Ci vuole un attimo. Il mio è stato un atto di istinto, di disperazione. Vorrei dire anche di umanità, perché quella ragazza (dentro la gioielleria, ndr ) era sotto scacco di cinque banditi armati di mitra. La volta prima era stata addirittura sequestrata. Quando quel rapinatore mi ha puntato l'arma addosso, ho mirato. Stando attento a non fare andare in giro colpi. Se i suoi complici l'avessero lasciato lì gli avrei messo subito un laccio emostatico, avrei provato a salvarlo. Ambulanza e via".
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