E' esperienza comune constatare che anche una persona gravemente diseducata alla musica, quando ascolta Bach non può fare a meno di fermarsi e, se richiesta, affermerà senza esitazione che l'ascolto è stato un'esperienza gradevole anche se in modo indefinibile.
Non saprei dire neanch'io le motivazioni; forse perché in Bach la musica procede logicamente, sembra costruirsi da sola, ogni nota successiva è sempre attesa e giudicata ben arrivata dall'orecchio, il ritmo è incalzante, gli strumenti dialogano tra di loro in modo vicace, è seria, ma non seriosa, induce al movimento e non alle malinconie romantiche; chissà?
Sta di fatto che Bach funziona benissimo in musicoterapia contro la depressione..
E sicuramente per affrontare le settimane frenetiche che ci attendono ci vuole ritmo, concentrazione, precisione, ma anche una qualche attenzione alla bellezza..
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