venerdì 6 marzo 2015

Consiglio del 3 marzo, registrazione e commenti


Chi scrive male pensa male







"Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!" (ai cinefili il compito di trovare il film giusto!)


Seduta di consiglio? pur essendo state raggiunte importantissime e non scontate convergenze politiche, la seduta del 3 marzo scorso a chi ha avuto il vantaggio di arrivare dopo più di un'ora dall'inizio e di essersi quindi estraniato dal clima emotivo che la animava, è sembrata tutto tranne che un consiglio comunale.
Nel pregevole intento di far partecipare e parlare tutti, sono state stravolte le forme e purtroppo, come dimostrerò, anche i contenuti, come spesso accade in tali occasioni.
Sembrava una riunione di condominio, dove condomini di soliti litigiosi, fanno la pace su una comune ricerca di riduzione delle spese.
O un Collegio docenti, mal gestito da un dirigente che crede di essere democratico, fa parlare tutti, ma poi si trova con delibere inapplicabili e contraddittorie.
Così è successo in consiglio martedì scorso: non era un consiglio congiunto, ma gli interventi di Veggiano ne hanno deviato l'impostazione, non era un'assemblea pubblica, ma il pubblico, anche se facente parte della commissione ha parlato. Tante regole, giustamente (il fine giustifica i mezzi) bypassate, ma una non doveva essere tralasciata prima della votazione. E mi spiego: quando in un consiglio vengono presentati degli emendamenti ad una delibera c'è l'obbligo di presentarli per iscritto alla presidenza, che poi ne dà lettura prima del voto. Analogamente, a mio parere,  si doveva procedere per le modifiche apportate in corsa  al lavoro della commissione depuratore. 
Così non è stato: il sottoscritto che avanzava questa assai legittima richiesta, dopo aver osservato, dall'esterno, plateali contraddizioni, non è stato ascoltato.
Il risultato è questo:
Su sollecitazione dell'ottimo vicesindaco Marzari è stata rafforzata la contrarietà all'ampliamento trasformando quelle che dovevano essere in origine proposte di modifica in effettive, insormontabili criticità.
Quindi nel  documento originale della commissione è stato eliminato questo periodo:
Qualora, nonostante il parere contrario di questa Commissione Consiliare Speciale, il progetto di ampliamento dell’impianto di cui trattasi venga comunque approvato dalla Regione Veneto riteniamo indispensabile e necessario apportare delle migliorie al progetto al fine di cercare di calmierare anche se solo parzialmente l’impatto ambientale dell’opera; tali migliorie proposte a seguito dei lavori della presente Commissione Consiliare sono di seguito elencate.

E subito sotto, in luogo  di "osservazioni della commissione consiliare" è stato scritto "elenco delle criticità progettuali individuate dalla commissione".
Tutto bene, solo che, dopo, il testo rimane sostanzialmente invariato e in diversi punti ci si trova davanti a quelle che in origine erano  formulate come richieste di modifica.

Un pasticcio! delle due l'una: o si stravolge la volontà del consiglio che in questo senso si è espresso o si invia in Regione un documento contraddittorio nella forma e soprattutto nella logica.
Bastava qualche piccola correzione, qua e là per dare coerenza, ripeto formale e logica, al documento, per esempio rileggendo ad alta voce le proposte presentate oralmente.
Conclusione:  non vorrei essere nei panni del segretario comunale che deve redigere la delibera!

Ma ecco la registrazione integrale, dove, oltre al lucido e appassionato intervento di Nicola Gottardo di ViviMestrino, si possono ascoltare due impareggiabili chicche.
La prima è l'affermazione "storica" del Sindaco di Mestrino: 
Il risultato di questo lavoro è stato una sorpresa per l’amministrazione: Se questi sono i termini si può pensare di istituire altre commissioni" (sic!)

La seconda è una discussione tra me e il capogruppo, avvenuta a microfoni inconsapevolmente aperti: un segno di stanchezza che non intacca l'unità del gruppo, come dimostrato dalla votazione unanime, ma che può stimolare l'estro dei cinefili nostrani; attendiamo pregustando il sicuro divertimento.



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