A riprova di quanto riportato nei precedenti articoli riguardanti gli ebrei nel Salento (1 e 2), il 27 gennaio del 2005, la città di Nardò è stata insignita della medaglia d'oro al merito civile con la seguente motivazione:
“Negli anni tra il 1943 ed il 1947, il Comune di Nardò, al fine di fornire la necessaria assistenza in favore degli ebrei liberati dai campi di sterminio, in viaggio verso il nascente Stato di Israele, dava vita, nel proprio territorio, ad un centro di esemplare efficienza. La popolazione tutta, nel solco della tolleranza religiosa e culturale, collaborava a questa generosa azione posta in essere per alleviare le sofferenze degli esuli, e, nell'offrire strutture per consentire loro di professare liberamente la propria religione, dava prova dei più elevati sentimenti di solidarietà umana e di elette virtù civiche.”
IL GONFALONE DELLA CITTA' E' STATO INSIGNITO DEL MASSIMO RICONOSCIMENTO IL 25 APRILE 2005, IN OCCASIONE DEL SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE, A PALAZZO DEL QUIRINALE
Nardò condivide l'onore della medaglia d'oro al merito civile con la città di Assisi, alla quale la medesima onorificenza è stata conferita, oltre che per altre motivazioni, anche per gli atti umanitari volti alla salvezza degli ebrei perseguitati.
Uno dei personaggi che più si impegnò in quest'opera di salvataggio fu Gino Bartali, che portava da Assisi a Firenze i documenti falsi per gli ebrei, nascosti nella canna della bicicletta. Al grande ciclista, per questi atti di coraggio sarà prossimamente riconosciuto il titolo di giusto delle Nazioni, già conferito al vescovo Nicolini, al suo collaboratore Brunacci, al frate Niccacci e ai fratelli Brizi, i tipografi artefici delle falsificazioni dei documenti.
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