Il fine non giustifica mai i mezzi*
Lo shock delle notizie di ieri è stato talmente forte sia da impedirmi alcun ragionamento pacato sia di comunicare attraverso la musica come è abitudine della domenica.
Anche oggi solo qualche abbozzo di pensieri ancora alla rinfusa.
Il metodo: con la decisione presa, apparentemente di real politik, Renzi non consolida il suo partito, rischia solo di dividerlo ulteriormente, impedendo la convivenza costruttiva tra le diverse anime democratiche che ancora lo percorrono. Non amplia il suo elettorato, come sarebbe giusto e auspicabile per tutti, semplicemente rischia di sostituirlo.
Fa un regalo immeritato ai fautori dell'antipolitica e a Grillo, che sarebbe unico beneficiario di questo inciucio "alla luce del sole".
Nel merito: dopo la sentenza della Consulta ricorrere a liste bloccate, seppure corte, rischia di generare un'ulteriore bocciatura; idem, riguardo al premio di maggioranza: con un sistema tripolare come si configura essere il nostro, il premio dovrebbe essere altissimo e perciò stesso anticostituzionale. Solo il doppio turno potrebbe legittimare il vincitore e aggirare le obiezioni della Consulta.
Segue, con più calma.
*Raul Alfonsin in risposta al dittatore Videla
La cosa che diverte in assoluto è che il buon Neo segretario l'ha fatto per evidenti motivi di sopravvivenza (sua), allo stesso PD e a Grillo.
RispondiEliminaSe il buon giorno si vede dal mattino....