venerdì 22 novembre 2013

Giornata di mobilitazione ambientale



don Albino Bizzotto



NO GRANDI OPERE 
NO CONSUMO DI SUOLO
PER LA DEMOCRAZIA E I BENI COMUNI
PER IL DIRITTO DI RESPIRARE, LAVORARE, VIVERE IN VENETO









Siamo nati per vivere assieme e, se possibile, anche contenti nell'esprimere l’umanità che ci è stata regalata. La Terra va amata e  coltivata per la vita, non sfruttata e violentata per i soldi.
Molti non se ne rendono conto e non vogliono saperne. La crisi nella quale ci troviamo non è economico-finanziaria, è antropica.
La Terra non ce la fa più a rinnovarsi per sostenere le nostre produzioni, i  nostri consumi e i nostri rifiuti; infatti il 20 agosto ha già esaurito tutte le energie vitali, che aveva a disposizione per arrivare al 31 dicembre.
Non è questione di soldi, in questione c’è la vita!
Nella nostra Regione negli ultimi 20 anni sono andati persi 38 ettari di terreno coltivabile al giorno. Tutti dobbiamo rispondere con responsabilità all'emergenza del pianeta Terra, partendo concretamente dal nostro territorio regionale.

Giornata di mobilitazione regionale in difesa della qualità della vita

Sabato 30 novembre ore 14 – stazione FS di Santa Lucia – manifestazione regionale a Venezia

La Terra non ce la fa più: ha bisogno di un anno e mezzo per recuperare quello che le viene sottratto in un anno. “Il clima impazzito sconvolgerà il pianeta. Siamo vicini al punto di non ritorno” (Ipcc-Onu 2013). E il Veneto è una delle regioni più inquinanti e inquinate d’Europa.
L’inquinamento atmosferico, prodotto da traffico, inceneritori, cementifici, centrali termoelettriche, industrie nocive, grandi navi, avvelena l’aria: la peggiore d’Europa.
Cementificazione e asfaltatura del suolo impoveriscono le campagne, provocano frane e alluvioni, distruggono il paesaggio e un patrimonio storico ed ambientale di valore inestimabile.
Eccessivi prelievi d’acqua inaridiscono i fiumi, provocando l’avanzamento del cuneo salino, e l’abbassamento delle falde acquifere.
Col sistema del “project financing” banche e grandi imprese succhiano miliardi di risorse pubbliche. Per i cittadini questo significa solo debito, aumenti di tariffe per i servizi e per pedaggi speculativi.
I cittadini e i Comuni non contano più nulla poiché la Regione ha azzerato la pianificazione urbanistica riducendola ad un incredibile delirio di autostrade e “progetti strategici” (mega-poli commerciali direzionali), mentre le verifiche ambientali sono ridotte a pura formalità.

Gli abitanti del Veneto sono da anni impegnati in una moltitudine di vertenze locali, volte a salvaguardare la vivibilità del territorio. Cittadine e cittadini di buona volontà si sono finalmente riuniti per chiedere una urgente inversione di rotta:
§ Fermare subito le “grandi opere” inutili e dannose (nuove autostrade e linee TAV, carbone nella centrale di Porto Tolle, MOSE, scavo nuovi canali in laguna, nuove scogliere e false barene-discariche);
§ Allontanare definitivamente le “grandi navi” dalla Laguna;
§ Liberare il territorio dalle servitù militari
§ Finanziare i Comuni, anche con la Cassa Depositi e Prestiti per manutenzione, messa in sicurezza, riqualificazione energetica di edifici pubblici e territorio – vera grande opera necessaria - dando lavoro alle piccole e medie imprese
§ Riconversione ecologica delle città, delle industrie e dell’agricoltura per creare buona e stabile occupazione
§ Gestione pubblica e partecipata, senza profitti in bolletta, di acqua e servizi pubblici – No allo sfruttamento indiscriminato delle risorse idriche
§ Fermare la privatizzazione della sanità: i “project financing” ospedalieri sottraggono risorse pubbliche alla prevenzione e alle prestazioni sanitarie
§ Stop al consumo di suolo agricolo : cambiare la legge urbanistica regionale e il nuovo PTRC – Piano Territoriale Regionale - per tutelare il patrimonio storico, culturale e paesaggistico, attuando finalmente e per intero il Codice nazionale del Paesaggio.
§ Basta con il ricorso alla “legge obiettivo” e ai commissari straordinari
§ Basta con inceneritori, cave e discariche – Incentivare riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti
§ Stop a nuove autostrade, strade, raccordi e poli commerciali che desertificano i nostri centri, distruggendone il tessuto sociale e le attività economiche: investire per recuperare aree ed edifici da bonificare e riqualificare (a partire da Porto Marghera) per attività innovative.
§ Investire non in autostrade e Alta Velocità, ma in rinnovo e potenziamento delle ferrovie esistenti con un piano integrato di vera intermodalità. Favorire il trasporto pubblico locale e regionale (SFMR). Favorire la mobilità ciclo-pedonale. Spostare il trasporto merci dalla gomma alla rotaia.
§ Ricostruire gli organismi di valutazione e controllo ambientale per renderli indipendenti dai poteri politici ed economici: eliminare i conflitti d’interesse e di competenze e la concentrazione di tutti i poteri (di Piano, progetto, valutazione, attuazione e controllo) in una sola figura.
§ Garantire pubblicità e trasparenza ai lavori delle Commissioni d’inchiesta del Consiglio regionale sulla “finanza di progetto” e le aziende regionali, innanzitutto su Veneto Strade SpA
§ Smantellare l’intreccio politica-affari oggi all’attenzione della Magistratura
§ Difesa della Costituzione e delle assemblee elettive, contro ogni tentazione presidenzialistica. Partecipazione piena dei cittadini alle decisioni e ai controlli.

I comitati e i movimenti, le associazioni e i gruppi di cittadinanza attiva operanti in Veneto invitano tutte e tutti a far sentire la loro voce e a partecipare alle iniziative programmate.

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